Il La Palma non sbaglia con Nepitella, Curreli e Siddu; sorpasso all'ultimo respiro per il Selargius
La San Marco punge con Fanni e Mastromarino, Sant'Elena ko; prova di forza del Carbonia: Sanna regola l'Arborea
Un punto nelle ultime tre partite: è quanto raccolto dall'Arborea di Firinu al termine di un vero e proprio tour de force, che nel giro di sette giorni ha di fatto mutato la classifica e spostato sensibilmente gli equilibri in campo; i giallo-blu rimediano un altra sconfitta, questa volta in casa del caparbio Carbonia, che si tiene stretto il secondo posto in classifica grazie al secco 2 a 0 rifilato ad una delle compagini più quotate del girone. Al comando, invece, c'è sempre la San Marco, che non sbaglia nel confronto interno contro il Sant'Elena, 2 a 0 il finale del match. Splende decisamente il sereno anche in casa La Palma, con il 3 a 0 inflitto alla Monteponi Iglesias che non fa che confermare la grande determinazione dei ragazzi terribili di Madau, che volano a quota 18, a sole due lunghezze dalla vetta. Per il resto, l'ottava giornata di andata è un po' più magra rispetto al solito, con ben tre sfide rinviate per maltempo: saltano le gare ad Arzana, Orroli e Villamassargia.
In coda, arriva il primo successo stagionale per il Carloforte del neo tecnico Comparetti contro un avversario diretto alla corsa salvezza come il Gonnos; l'unico due in schedina è quello del Selargius, che passa in casa del Vecchio Borgo Sant'Elia di misura e si affaccia tra le grandi del torneo.
Tutte le luci erano ovviamente puntate sul confronto d'altissima quota tra i minerari, allenati da mister Piras, e gli ospiti dell'Arborea: partita condizionata dalle forti piogge, ma lo spettacolo in campo è stato comunque di primissimo livello, per un confronto ben giocato da entrambe le formazioni. Chi esce con il morale a mille è senza dubbio il Carbonia, e non solo per il bottino pieno, ma anche e soprattutto per il modo in cui è arrivata la vittoria: personalità e grandissimo senso tattico sono state le armi migliori per Bove e soci, capaci di contenere la manovra degli ospiti e bravi a colpire al minimo tentennamento degli avversari.
Sugli scudi, e ci mancherebbe, Giacomo Sanna, autore della doppietta che decide il match, ma è tutta la squadra, a dire il vero, ad aver offerto una prestazione eccellente.
L'Arborea tuttavia parte con il piede giusto, con l'incursione di Musu, che non produce gli esiti sperati; la difesa ospite però entra subito in affanno, con Cadoni che per poco non la combina grossa su un disimpegno, ma Doukonè e poi la traversa, su deviazione sempre dello stesso Doukonè, salvano il giovane estremo difensore. L'Arborea cerca di proporre il suo solito gioco ma fatica ad innescare i tre davanti; il Carbonia invece attende il momento giusto per colpire, che arriva al 20': Milia calcia una punizione dalla destra, traiettoria velenosa a spiovere in area, sulla palla si avventa Sanna che batte con un perentorio stacco di testa e ottimo tempismo il portiere ospite, firmando il vantaggio. L'Arborea accusa il colpo e rischia di finire ancora sotto sugli sviluppi di una combinazione ad altissima velocità tra Lazzaro e Sanna, che libera alla conclusione Foddi, ma la palla termina a lato. Gli ospiti si fanno vivi con Lai, ma Bove controlla bene; il Carbonia però quando riparte fa malissimo: Foddi conquista un ottimo pallone a centrocampo, serve Mastino che la rimette subito in mezzo, Sanna approfitta di una carambola e scarica la palla in fondo al sacco. Per l'Arborea primi 45' da dimenticare, con la ripresa che vede gli ospiti animati da tutt'altro spirito: dopo tre minuti Mureddu va vicinissimo al gol con una staffilata dalla distanza, non va meglio a Musu, che sciupa un'ottima occasione per riaprire il match da pochi passi. Il Carbonia stringe i denti sotto gli attacchi degli avversari, con Bove che riesce ad evitare il peggio con un pizzico di fortuna e l'aiuto del legno; i locali provano a chiudere il discorso con Lazzaro e Sanna, ma il punteggio non cambia. Nel finale, colpo di testa di Musu, ma per l'Arborea non è giornata.
Decisamente più agevole il compito che attendeva la San Marco, impegnata nel confronto casalingo contro il Sant'Elena. L'obbiettivo per Spini e soci è chiaro: centrare la sesta vittoria di fila e chiudere in bellezza il trittico di impegni ravvicinati, e così è andata, con il Sant'Elena costretto ad arrendersi al cospetto di una squadra che continua a crescere di giornata in giornata e si gode il meritatissimo primo posto in classifica. La partita si sviluppa su ritmi decisamente blandi, anche per via del terreno di gioco piuttosto pesante: la prima fiammata parte dai piedi di Fanni, alla mezz'ora, con la sfera che passa alta, ma non di molto, sopra alla traversa. La San Marco non riesce a dare continuità alle sue manovre offensive e si rivede dalle parti di Aramu soltanto nel finale di tempo, ancora con Fanni che però non riesce a trovare il tempo giusto per concludere a rete. Nella ripresa la San Marco innesta le marce alte e incomincia a cingere d'assedio la retroguardia dei quartesi, trascinati dal solito Fanni che trova la giusta gloria soltanto al 23', di testa, su assist al bacio di Garau. Il Sant'Elena non si da per vinto, anzi si rende pericolosissimo con Perinozzi, che per poco non beffa l'attentissimo Mattana, che si ripete poco dopo sulla conclusione di Mulas. Gli ospiti spingono forte a caccia del pari ma lascia il fianco scoperto per le accelerazioni dei leoni, che nel finale chiudono il discorso: fuga caparbia di Cao sulla sua fascia di competenza, cross al centro per Mastromarino che non può sbagliare. Per il Sant'Elena è game over.
Il La Palma aveva, tra le tre al comando, l'incontro sulla carta più agevole: sfida casalinga contro il fanalino di coda Monteponi ma gli ospiti si sono rivelati un cliente più ostico del previsto. I cagliaritani infatti, faticano, e non poco, a sbloccare il punteggio, sia per la buona tenuta del reparto difensivo avversario e sia per alcune assenze che ne hanno condizionato la manovra. Ne viene fuori un primo tempo bloccato, giocato prevalentemente a centrocampo, con l'unico guizzo di Nepitella che però si deve accontentare della traversa. Nella ripresa le cose cambiano radicalmente: pronti via e Loi spara fuori una ghiottissima occasione; al 21' il gol: corner di Liga per Nepitella che di testa batte Biancu. Il raddoppio arriva dieci minuti dopo, con Curreli che di piatto ribadisce in rete una corta respinta del portiere avversario. Nel finale c'è spazio anche per Siddu, che si conquista e trasforma un calcio di rigore.
Si chiude nel migliore dei modo una settimana assolutamente da incorniciare per il Selargius di mister Piras, che dopo aver battuto il Seulo a domicilio e il Carloforte in casa mette le mani su un altro successo in trasferta, questa volta nel duello contro i cagliaritani del Vecchio Borgo Sant'Elia. E la classifica sorride, con i granata che si accomodano al quarto posto, a quota 13, ma la vittoria ottenuta ieri è stata a dir poco rocambolesca. Eppure, il pomeriggio si mette subito in discesa per gli ospiti che passano in vantaggio dopo 20': Cossu taglia in profondità per Mura, Granata sbaglia i tempi per l'uscita e il gol è così inevitabile. Il portiere si riscatta poco dopo sulla conclusione a colpo sicuro di Callai; il pericolo scampato regala coraggio ai locali che colpiscono una clamorosa traversa con Gioi. La partita è piacevole: sull'altro fronte Scalas prova a superare Granata, che si fa trovare pronto. Nella ripresa il Vecchio Borgo attacca a testa bassa a caccia del pari: Casula viene fermato in posizione di off-side, ci prova anche Cherchi, ma senza successo. Allo scadere però, i cagliaritani finalmente impattano con Lai. La partita sembra chiusa, ma Murgia e soci non hanno ancora fatto i conti con Cardia, che pesca dal cilindro un'autentica prodezza in pieno tempo di recupero e infila Granata con una conclusione perfetta dal limite, mandando i suoi in paradiso.
Buona la prima per il Carloforte targato Comparetti, chiamato per invertire il trend negativo di questo avvio di stagione e la squadra dimostra subito di aver recepito la scossa: di fronte il Gonnosfanadiga di Incani, per uno scontro diretto che per i tabarchini aveva quasi il sapore di ultima spiaggia. Il neo tecnico ha lavorato particolarmente sulla testa dei suoi, e in effetti l'approccio alla gara dei rosso-blu è positivissimo: il confronto si apre con il rapidissimo scambio tra Luxoro e Granara che conclude di poco alto sulla traversa. Alla mezz'ora arriva il gol per i padroni di casa: Leone buca Petucco con un siluro dalla distanza e spiana la strada ai suoi.
Nella ripresa però, spetta al Gonnos fare la partita: buona occasione per Pinna, che da pochi passi non riesce a capitalizzare l'ottimo suggerimento di Casula. Lo stesso Casula ci prova ancora poco dopo, ma Grosso sigilla il vantaggio con una chiusura tempestiva. Al Carloforte non resta altro da fare che abbottonarsi bene dietro e alleggerire la pressione con ficcanti ripartenze: in una di queste, Damele perde l'uno contro uno con Petucco, che tiene a galla i campidanesi. Sull'altro fronte ci prova il solito Serpi, che salta Grosso ma non riesce a chiudere l'azione. Non va meglio all'ex di turno Pancotto, che per poco non trasforma in oro un lungo lancio dalle retrovie, ma la sua conclusione non inquadra il bersaglio grosso. L'ultima azione degna di nota del match nasce dal calcio piazzato di Biggio; Cimmino gira bene di testa ma la sfera rimbalza sul palo.