«La Coppa Italia? Un traguardo prestigioso per club e paese»
L'Arborea prova a sprintare, Perra: «Inutile fare tabelle, noi pensiamo a vincere le nostre gare, è importante arrivare secondi»
Sedersi su una panchina, a stagione in corso, non è mai cosa facile, soprattutto se alla fine del campionato mancano appena otto giornate; è il caso di Virgilio Perra che, da circa un mese, ha sposato il progetto dell'Arborea, dopo l'addio con mister Nunzio Falco, nonostante la situazione fosse estremamente delicata: i gialloblù hanno disputato una prima parte di stagione ad altissimi livelli, occupando stabilmente il gradino più alto della classifica, ma dopo il ko rimediato in casa del Barisardo, nell'ultima uscita del 2022, qualcosa si dev'essere rotto. Da quel momento in poi, infatti, sono arrivati appena cinque punti in sei partite, con il club che è dovuto correre ai ripari, affidando le chiavi della squadra ad uno dei tecnici più esperti del panorama sardo. I primi frutti di questa scelta stanno arrivando nelle ultime settimane: sabato scorso, Atzeni e soci hanno ottenuto il secondo successo consecutivo, battendo il Santa Giusta, a domicilio, con un secco 2 a 0, dopo l'ottima prestazione offerta in casa contro il Terralba. Il torneo, ora, potrebbe riservare altre belle soddisfazioni, con il testa a testa per il secondo posto con l'Idolo, ieri vittorioso sul Tonara nel recupero e, perciò due punti avanti ai gialloblù con la vetta distante quattro lunghezze per gli ogliastrini. Senza dimenticare la Coppa Italia, che vedrà l'Arborea giocarsi mercoledì prossimo a Carloforte l'accesso alla finalissima contro l'Usinese nella sfida di ritorno delle semifinali partendo dal 3-2 contro la Verde Isola.
«Quella di sabato contro il Santa Giusta era una partita molto importante — ammette mister Virgilio Perra — la vittoria ci ha permesso, soprattutto, di dare continuità alle buone cose fatte nell'uscita precedente contro il Terralba. Sapevamo che non sarebbe stato facile: abbiamo giocato in trasferta, contro una squadra combattiva, che lotta per conquistare la salvezza diretta, senza passare dai playout».
Il tecnico aggiunge: «Sono felice, abbiamo concesso davvero poco all'avversario e siamo riusciti a mantenere la nostra porta inviolata; una delle cose su cui sto lavorando maggiormente è proprio la fase difensiva, quindi, in questo senso, ho ricevuto le risposte che mi aspettavo».
I tre punti sono pesantissimi anche per quanto riguarda il morale.
«L'autostima può essere un ingrediente fondamentale nel finale di un campionato, soprattutto quando sei costretto ad affrontare una stagione più travagliata del previsto. Io sono arrivato di venerdì, ho avuto modo di fare giusto un allenamento e la domenica siamo scesi in campo: quasi quasi non conoscevo neppure il nome dei giocatori (ride); né le loro caratteristiche tecniche, né il modo in cui giocavano. Si capisce bene che non è stato facile».
In questi casi il lavoro è l'unico rimedio.
«Dopo due-tre settimane conosco meglio la rosa a mia disposizione e sto incominciando a trasmettere quelle che sono le mie idee: per prima cosa dovevamo cercare di non subire gol, che è l'aspetto principale se vuoi andare avanti. Con sole tre allenamenti alla settimana, chiaramente, non hai il tempo per curare tutti gli aspetti in maniera soddisfacente, come magari vorresti, ma stiamo cercando di fare il massimo».
Il tecnico ritorna sulle motivazioni che l'hanno spinto ad accettare la proposta della compagine giallo-blu.
«Sono una società seria, composta da bravissime persone, partendo dal presidente; certo, ho dovuto mettere in conto tutta una serie di questioni legate, principalmente, alla categoria ed al numero di allenamenti, ma a me per prima cosa interessava trovare un club che mi desse determinate garanzie, contando che nei miei ultimi anni trascorsi nel mondo del calcio non ho trovato proprio il massimo in questo senso. Avevo bisogno di dedicarmi esclusivamente a svolgere il mio ruolo di allenatore, che è quello che a me piace, senza dovermi occupare di altre cose, come invece mi era capitato, purtroppo, nelle ultime esperienze. Anche se mancava solo un mese e mezzo alla stagione, dopo aver parlato con il presidente, mi sono convinto del fatto che questa esperienza potesse essere una buona cosa. Anche perché, altrimenti, rischiavo di arrugginirmi, contando che sono stato fermo per un po' (ride)».
Il calendario ora riserva la sfida interna contro il Siniscola.
«Un'altra squadra in piena lotta per uscire dalla zona calda e per evitare i playout; domenica, tra le altre cose, hanno ottenuto una bellissima vittoria. Non so molto sui nostri prossimi avversari, ho giusto qualche informazione sul loro conto, ma non credo che sia questo il problema più grande. Ormai mancano quattro partite e noi dobbiamo concentrarci su una sfida per volta: anche il fatto di giocare in casa ormai è un aspetto relativo. Per il resto, già dalla prima seduta di allenamento di questa settimana proveremo a lavorare anche su altri concetti che sino a questo momento abbiamo un po' trascurato; spero di vedere altri passi in avanti da parte dei giocatori, che comunque mi stanno seguendo con molta attenzione».
L'Arborea attualmente si trova al terzo posto, a quota 42 punti.
«Inutile fare tabelle di marcia o progetti quando manca così poco alla fine: noi pensiamo a vincere le nostre partite, che è la cosa più importante, poi vediamo cosa succede».
Atzeni e soci, tra le altre cose, sono in piena corsa per conquistare la finale di Coppa Italia.
«Può essere un traguardo prestigioso sia per il club che per il paese, senza dimenticare che chiudere la stagione al secondo posto sarebbe utile per gli eventuali ripescaggi; non sarebbe affatto male per noi e, anzi, faremo tutto il possibile».