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Mauro Giorico, Antonello Zucchi, Arzachena
Il ds: «Faremo bene in Lega Pro». Il mister: «La differenza col cuore»

L'Arzachena vince nella scrivania e sul campo. Zucchi: «Traguardo inaspettato per un gruppo di grandi uomini». Giorico: «Impresa memorabile e ragazzi eccezionali»

Il condottiero e il regista. L'allenatore e il direttore sportivo col primo che deve far rendere al meglio in campo quanto il secondo gli mette a disposizione. In tre anni di Arzachena il binomio Mauro Giorico-Antonello Zucchi ha funzionato alla grande, nell'estate del 2014 il tecnico disse subito sì alla chiamata del giovane diesse anche col rischio che il ripescaggio potesse non andare a buon fine, una volta che ci fu certezza della serie D si sono messi a correre fianco a fianco per far crescere una squadra che nel tempo è cambiata ma che presenta ancora un ossatura importante coi pilastri come Bonacquisti e Ruzittu, rinforzati da Branicki, Sanna, La Rosa, Brack e poi quest'anno da Nuvoli, Sbardella e Verachi. 

 

Per Mauro Giorico è il primo campionato vinto in serie D dopo quelli di Eccellenza in club storici ed importanti come Torres e Olbia, ha portato nei professionisti l'Alghero tramite i playoff ma non ci pensa due volte nel dire che «questa è la vittoria più bella, la squadra non era costruita per andare in Lega Pro, ricordiamo a dicembre le operazioni di mercato che hanno fatto le altre avversarie rispetto a noi. Ma ci abbiamo creduto mettendoci umiltà e cuore dentro il campo e la squadra ha fatto più di quanto avrebbe dovuto. La città si Arzachena sarà grata ai giocatori, allo staff e ai dirigenti, è stato bello vedere tanta gente allo stadio ma proprio da qui si deve ripartire, i tifosi devono stare vicini alla squadra che verrà allestita perché avrà bisogno di un pubblico così numeroso». L'Arzachena ha rotto gli schemi e sfatato i pronostici e momenti negativi: «Abbiamo fatto un'impresa e questa città se la ricorderà per tantissimo tempo. Devo ringraziare tutti i ragazzi che sono stati eccezionali, in un campionato difficilissimo con avversarie più attrezzate di noi, però non abbiamo mai mollato. Dopo la vittoria col L'Aquila ci sono state tre sconfitte e due pareggi di seguito che ci ha costretto a fare un campionato ad inseguire, ci siamo rimessi a ridosso delle prime e le abbiamo superate senza poi mollare niente. La squadra ha dimostrato un grandissimo cuore, i ragazzi ci hanno creduto fino in fondo e il merito è tutto loro». Non c'è una gara-simbolo per questo grande traguardo ma la gara di Nuoro «è stata fondamentale, vincere lì ci ha permesso di mantenere il punto in più sul Monterosi e giocarci tutto con l'Albalonga. Che non ci ha regalato nulla, ci ha messo un po' in difficoltà ad inizio ripresa ma dopo il rigore parato da Ruzittu, che è stato fenomenale, col 3-0 e 4-0 non c'è stata più storia. Ero convinto che chiunque avessimo incontrato era destinato a soccombere». Parlare di futuro è prematuro: «Bisogna prima metabolizzare quanto fatto, poi vedremo con la società il da farsi, intanto siamo piacevolmente costretti a proseguire la stagione per la poule scudetto». 

 

Nel momento della storica promozione i complimenti vanno anche ad Antonello Zucchi, che ammette: «Un traguardo inaspettato, una squadra costruita non per vincere ma per migliorare il campionato scorso e superare il record di punti, abbiamo fatto invece l'en-plein al cospetto di grosse società, per blasone e forza economica, come L'Aquila, Rieti e Monterosi. I meriti vanno condivisi con la società, col presidente Menio Fiorini e il vice Davide Altana, perché condividiamo tutte le trattative da fare, io ho carta bianca ma ci confrontiamo su tutto. Il merito più grande va alla comunità di Arzachena che ha risposto in modo importante con una partecipazione massiccia allo stadio, Spero che sia l'inizio di una unione forte in tutti i settori. Arzachena sa di calcio, da 14 anni vede gare di serie D, i 3mila spettatori presenti sono un segnale di fiducia verso di noi nell'andare avanti con la speranza di fare un qualcosa di bello anche in Lega Pro». Un mondo professionistico che può essere sostenuto: «L'Arzachena può reggere la serie C, apriremo gli ingressi ad altri dirigenti, più siamo e meglio è. Sarà il primo anno e saremo attenti osservatori ma sono convinto che faremo bene». Il direttore sportivo parla dei giocatori come sue creature e loda mister Giorico: «Un gruppo fatto di grandi uomini a partire dall'allenatore. Quando un calciatore si sente di Arzachena sono dei valori che nessuna qualità tecnica può abbattere, è stato un valore aggiunto, come la continuità dell'allenatore e di giocatori come Bonacquisti, Sanna, Branicki, Ruzittu, poi giovani importanti che in campo non sembravano under, un Nuvoli che arriva con tanta umiltà e professionalità, La Rosa si è infortunato ma mai abbiamo pensato a svincolarlo e sostituirlo sul mercato, sarebbe stato l'acquisto nel finale di stagione come lo è stato. Siamo stati in emergenza ma la bravura del mister Giorico è stata quella di trovare le alternative con cambi di ruoli, agevolato dalla duttilità di giocatori come Bonacquisti e Nuvoli». Anche nei momenti negativi la fiducia sul tecnico è rimasta intatta: «Il mister non è mai stato messo in discussione in quei momenti particolari, perché un allenatore che fa 5 vittorie di fila è bravo, poi la squadra inciampa per qualche gara e diventa scarso? Abbiamo fatto quadrato e analizzato le sconfitte e i pareggi, non puoi mettere sulla graticola un allenatore quando la squadra risponde sul campo. Infatti ne siamo usciti brillantemente».

In questo articolo
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2016/2017
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Girone G