Capocannoniere in serie A col Cagliari o Allegri?
Le tentazioni di Matri, inseguire il mito di Riva o andare al Milan
Inseguire il mito di Gigi Riva o coronare il sogno di tornare nella squadra dove è cresciuto? Alessandro Matri avrà un mese per decidere il suo futuro, posto che il Cagliari decida di venderlo. Il presidente rossoblù Massimo Cellino però sa quanto sia importante la volontà del giocatore di restare o meno, al pari dell’offerta che il Milan sta preparando per l’ex prodotto del vivaio rossonero.
Perché restare al Cagliari – Alessandro Matri sta vivendo la stagione della sua definitiva consacrazione. Quarto campionato in rossoblù, il 26enne di Sant’Angelo Lodigiano ha avuto un rendimento crescente. Giunto nell’estate del 2007 dal Rimini in serie B, ha realizzato 6 gol il primo anno in 35 presenze, ancora 6 gol (31 partite) il secondo e 13 reti (38 gare) la stagione scorsa, che rappresenta il suo record ben presto da ritoccare visti gli 8 gol in 14 partite fin qui segnati. L’anno passato, di questi tempi, Matri stava per completare la sua striscia di gol consecutivi con la maglia del Cagliari (sette di fila) che lo portò, il 12 dicembre 2009, ad eguagliare il record che fu di Gigi Riva. Nel 3-3 del Sant’Elia contro il Napoli segnò l’ottavo gol dopo 16 giornate. Adesso ha gli stessi 8 gol con due giornate in meno giocate ma, soprattutto, è vice capo-cannoniere (con Di Natale) dietro la coppia regina Eto’o-Cavani con 9 reti. Nemmeno David Suazo, nel 2005/06, quando fece il record di 22 gol in una sola stagione aveva segnato tanto dopo 14 giornate: l’honduregno era arrivato a 7. Che Matri stia facendo mirabilie lo dimostra il fatto che è dai tempi di Gigi Riva che un giocatore del Cagliari non lotta per la classifica cannonieri. Lo stesso Suazo, all’epoca dei 7 gol in 14 gare, aveva davanti a sé Luca Toni già lontanissimo con 14 gol (il viola chiuderà in testa al termine della stagione con 31 centri). All’attaccante rossoblù, che insegue il mito di Riva, manca solo la maglia della Nazionale. L’esordio in azzurro l’avrebbe già meritato in queste ultime convocazioni fatte dal ct Prandelli, la sua sfortuna è che il prossimo impegno dell’Italia sarà solo per il prossimo anno, il 9 febbraio, in amichevole contro la Germania. Bisognerà vedere in che stato di forma sarà Matri fra due mesi e, soprattutto, quale maglia indosserà.
Perché andare al Milan – Non è un mistero che la missione di Massimiliano Allegri è portare in rossonero Matri, un giocatore tanto apprezzato dal tecnico livornese nei due anni al Cagliari. Il rinforzo in attacco è diventato un’esigenza dopo l'infortunio al ginocchio di Inzaghi e diventerà necessario qualora il rapporto fra il Milan e Ronaldinho finisse già a gennaio. Per il brasiliano è sempre pronta la faraonica offerta dei Los Angeles Galaxy e nelle ultime sei partite è sempre partito dalla panchina. Oggi Allegri, ospite di Premium Calcio Show, ha parlato di Ronaldinho: «Avremo bisogno anche di lui. Come tutti deve mettersi in discussione. Solo 2 minuti in campo contro la Sampdoria? Io non l'ho mai umiliato. Nelle ultime partite ho messo Ronaldinho fuori, ma non c'è nulla di male, lo faccio per il bene del Milan». Intanto Allegri poco tempo fa ha cenato in un ristorante milanese con Matri. Un incontro fra amici, certo, ma sempre oggi l’ex tecnico del Cagliari si è espresso così per l’attaccante rossoblù: «È un buon giocatore che sta facendo gol. Serve un giocatore da Milan. Se Matri è da Milan? È cresciuto molto». Al Milan sarebbe l’ideale per la sua grande duttilità: può fare l’attaccante esterno a sinistra, al posto proprio di Ronaldinho che non sta convincendo Allegri (con Pato o Robinho a destra), oppure la punta centrale quale validissima alternativa a Ibrahimovic. Intanto, Roberto Donadoni lo ha blindato nel dopogara col Lecce: «Matri resta qui a Cagliari e aspetta il Milan il 6 gennaio per la sfida al Sant'Elia». Il diretto interessato, sempre domenica, ha glissato: «Il Milan? Penso a fare bene nel Cagliari». In tutto questo c'è una crescita esponenziale del valore del cartellino del giocatore che potrebbe creare problemi ad una trattativa già avviata. Fabio Salis