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Bobo Sau, allenatore, Sanverese
«A Sini un successo strappato con i denti»

La Sanverese felice alla meta, Sau: «I ko con Cr Arborea e Oristanese hanno solo ritardato la festa per il ritorno in Prima»

Anche il girone D della Seconda categoria incorona la sua regina. La notizia era nell'aria da diverse settimane, a dire il vero, ma la Sanverese non aveva ancora sferrato il colpo decisivo alla corsa per il primo posto, considerando che i ragazzi allenati da mister Bobo Sau erano rimasti a bocca asciutta sia nella trasferta giocata contro il CR Arborea, nella prima uscita del mese di marzo, e sia nel match casalingo contro l'Oristanese. Il 3 a 2 piazzato a domicilio contro il Sini, invece, ha dato la certezza aritmetica del salto in Prima categoria, passando ovviamente dalla porta principale, con un vantaggio nei confronti del Ruinas che, al momento, è di ben 11 lunghezze, quando mancano solo tre gare al termine della stagione. Il tecnico può finalmente godersi l'ennesimo traguardo importante della sua carriera da allenatore.

«Quella di domenica è stata davvero una bella partita – dichiara mister Bobo Sau – dopo averli visti giocare, sono convinto che il Sini non meriti la posizione in classifica che occupa attualmente».
Il tecnico ne approfitta per togliersi il classico sassolino dalle scarpe.
«Peccato, però, che il match sia stato rovinato da una pessima direzione arbitrale, la peggiore che mi sia capitata in questi ultimi dieci anni: è stata a dir poco sconcertante. I padroni di casa sono stati favoriti al massimo, senza che, peraltro, facessero la minima pressione nei confronti dell'arbitro; per noi era impossibile giocare e superare la metà campo perché ci venivano continuamente fischiati dei falli contro. Avremmo potuto chiudere il discorso molto prima di quanto è successo, considerando che il risultato è rimasto in bilico sino all'ultimo secondo. Proprio per questo i miei meritano un applauso per come sono riusciti a gestire una situazione sicuramente non facile. Un successo che abbiamo strappato con i denti e difeso con le unghie».

Tre punti che hanno dato il via alla festa.
«Non mi aspettavo di chiudere il discorso con così tanto anticipo rispetto al termine della stagione, anche perché le difficoltà non sono mancate, soprattutto nella prima parte del campionato, dove non riuscivamo a trovare gli assetti e gli equilibri ideali. I ragazzi locali sono quelli che hanno fatto più fatica in questo senso, forse perché venivano dalla retrocessione rimediata l'anno scorso; cambiare allenatore e metodi di lavoro non è mai una cosa facile, serve del tempo in questi casi. In più siamo partiti, sin da subito, con l'ambizione di disputare un campionato di vertice: ci hanno messo un po' a trovare il giusto passo ma poi le cose sono andate molto bene. Mi è dispiaciuto molto aver perso le gare contro Cr Arborea e Oristanese, altrimenti avremmo potuto chiudere i giochi molto prima».

La Sanverese ha accusato il classico braccino corto a pochi metri dal traguardo.
«Probabilmente c'è stato qualche ragazzo che ha sentito in maniera eccessiva la pressione: CR Arborea e Oristanese, comunque, si sono confermate due ottime squadre, hanno vinto meritatamente. I primi possono contare su diversi giocatori di categoria superiore, così come i secondi, che conosco molto bene perché l'anno scorso ero il loro allenatore: sono una compagine valida, nonostante la classifica magari non sia proprio positivissima».

I biancoblù vantano il miglior attacco, con ben 66 reti all'attivo; Nicola Orrù in avanti è stato l'autentica punta di diamante con 21 centri.
«La fase avanzata rappresenta la nostra arma principale, ma c'è da dire che tutte le mie squadre si sono sempre ben comportate in termini di gol fatti. Orrù è sicuramente uno dei nostri attaccanti più importanti, ma ha potuto contare sul contributo di giocatori altrettanto validi come Pili, Cugusi, Cossu, Putzolu; i nostri centrocampisti del resto hanno sempre trovato il guizzo giusto per proporsi in profondità, riuscendo a segnare tanti gol. Ma, se dobbiamo essere sinceri, avevamo un pacchetto d'attacco decisamente importante per questa categoria».

Tra le 17 vittorie conquistate sino a questo momento, mister Sau ne sceglie una in particolare.
«Probabilmente la partita della svolta è stata quella a Busachi, lo scontro diretto che abbiamo giocato nella penultima giornata del girone di andata, prima della sosta per le festività di Natale: in quel momento loro si trovavano al secondo posto a tre punti da noi che, invece, eravamo reduci da una trasferta molto complicata contro il Ruinas. In quelle due gare abbiamo avuto la consapevolezza del nostro reale valore. Dopodiché sono arrivati otto risultati utili di fila, con sette vittorie, che in sostanza sono risultate fondamentali per aggiudicarci il titolo».

Il tecnico ha avuto tutto il supporto che si aspettava, sia da parte dei tifosi che, soprattutto, da parte della società.
«Ho potuto lavorare con un gruppo dirigenziale giovane, ambizioso e voglioso di fare tutte le cose per bene. Nonostante all'inizio avessi un po' di perplessità nello scendere di categoria, mi sono fidato del mio intuito, perché ho visto subito che c'era tanta voglia di mettere in piedi un progetto solido. Anche il pubblico ci ha sostenuto sin da subito, una cosa molto importante. Peccato solo per quel pizzico di delusione che c'è stata al termine della partita con l'Oristanese: avevamo preparato la festa, e questo ci insegna che le feste non vanno mai preparate prima di raggiungere il traguardo. Eravamo comunque consapevoli che, considerando il vantaggio che c'era rispetto alla nostra diretta inseguitrice, si trattava semplicemente di aspettare e prima o poi sarebbe arrivato il nostro momento».

La Sanverese ritorna prepotentemente nel palcoscenico della Prima, ma mister Sau non sa ancora se rimarrà in sella alla compagine biancoblù.
«È ancora presto per dirlo: non ne ho ancora parlato con la società, ma ci tengo a dire subito che qui sono stato molto bene. Quando terminerà la stagione tireremo le somme e capiremo se ci sono le premesse giuste per proseguire assieme in questa avventura: a me farebbe piacere, è normale, ma nel caso contrario è giusto che entrambe le parti in causa trovino altre soluzioni».

Il finale è riservato, come al solito, a dediche e ringraziamenti.
«Divido i meriti per questa vittoria in parti uguali con il mio staff, che mi ha dato davvero una grossa mano quest'anno: chiaramente l'allenatore è quello che rimane sempre nell'occhio del ciclone, ma proprio per questo il ruolo giocato dal mio vice, dal preparatore dei portieri e da tutte le persone che sono rimaste dietro le quinte è risultato fondamentale, non solo per quanto riguarda la preparazione atletica, ma anche per le informazioni che riuscivano a raccogliere sulle altre squadre. Poi ci tengo a ringraziare tutto il paese, che ci ha sostenuto sin dall'inizio del campionato, e fino alle ultime partite. Credo che anche domenica ci sarà una bellissima festa: non vedo l'ora».

In questo articolo
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2023/2024
Tags:
Seconda Categoria
Girone D