In coda perdono tutte tranne l'inarrestabile Porto Rotondo
L'Ilva, all'ultimo respiro, risponde ai successi larghi di Ferrini, Ossese e Taloro, in lotta playoff anche Nuorese e Sant'Elena
Vincono le prime quattro della classe, in maniera soffertissima e all'ultimo respiro per la capolista Ilva, agevole e con tante reti per le inseguitrici Ferrini, Taloro e Ossese. Perciò continua il duello in testa con una lotta serrata che vede il poker delle contendenti racchiuso nello spazio di due punti. Poi si forma uno scalone pronunciato con il Monastir agguantato dalla Nuorese al quinto posto, un punto dietro c'è l'altra sorpresa della stagione, il Sant'Elena, e con altri tre punti di distacco ci sono la Villacidrese, in ascesa dopo qualche tentennamento, e il Ghilarza, in discesa dopo tre ko di fila. Il Budoni, invece, sta nella terra di mezzo a guidare la parte destra della classifica in cui il Bosa procede verso la salvezza, in scia c'è il razzo Porto Rotondo, che agguanta l'arrancante Arbus il quale mantiene il distacco invariato dalla zona calda. Tra le ultime cinque della classe Idolo, Li Punti e Guspini sono in lotta per evitare la terza retrocessione diretta dopo i posti oramai prenotati da Castiadas e Asseminese che non hanno conquistato un solo punto nel girone di ritorno.
Grazie ad una punizione laterale di Aiana al 92' l'Ilva mantiene la vetta nello scontro più insidioso tra le grandi del campionato. Perché il Monastir, alla luce del bel secondo tempo messo in campo dalla squadra di Manunza, è riuscito a rimediare all'iniziale vantaggio dei maddalenini con Molina (bel sinistro angolato nel cuore dell'area dopo aver arpionato con cabarbietà la palla vagante) grazie al gol di Rinino ma ha fatto tremare la capolista con la traversa colpita da Riep (tocco decisivo del portiere) e il quasi gol di Melis sventato dal volo di Manis che ha tolto la palla indirizzata all'incrocio dei pali oltre a opporsi ad un altro tentativo, quello di Ledda. La squadra di Acciaro conferma la caparbietà nell'inseguire l'ottava vittoria interna, che ottiene nel recupero per effetto dell'ennesima stoccata di Aiana, attaccante aggiunto al settimo gol in campionato e spesso decisivo contro la quinta forza del campionato. Amarezza per i campidanesi che, per la seconda trasferta di fila (tranne il recupero vittorioso ad Arbus), vedono svanire nel recupero un punto meritato. Pre gara movimento con gli ospiti costretti a cambiarsi nel pullman per rispettare l'orario di inizio delle 15 e i maddalenini nell'unico locale sotto le tribune (adibito al terzo tempo) perché gli spogliatoi erano impegnati dal post gara del campionato femminile.
La Ferrini risponde da par suo e interpreta al meglio il nuovo ruolo di inseguitrice dopo aver fatto la lepre per due terzi del campionato. Contro il Guspini cala il poker (l'ultima volta fu a fine settembre col Monastir) uscendo alla distanza specialmente con una ripresa senza sbavature nella quale gli uomini di Pinna spingono sempre più gli avversari fuori dal match manifestando, alla lunga, una certa superiorità. I cagliaritani scendono in campo col piglio giusto, impegnando Fortuna con l'ex D'Agostino e Boi (nell'angolo seguente), poi il portiere si oppone al sinistro di Usai, alla punizione di Fabio Argiolas e al colpo di testa di Matteo Argiolas. Passata la buriana i mediocampidanesi si fanno minacciosi con Montesuelli e Galasso si oppone alla botta a colpo sicuro, con il sinistro di Malandra e un destro al volo fuori misura di Festa. Ma ci pensa Fabio Argiolas a sbloccare la gara per i padroni di casa, l'esperto attaccante con astuzia e mestiere fa scorrere la palla recapitatagli da dietro da Bonu e batte Fortuna in diagonale. Nella ripresa la vice capolista cerca il raddoppio con D'Agostino, Podda e Sigismondo ma lo trova ancora con Fabio Argiolas su assist dell'omonimo Matteo. Poi Galasso salva sull'angolo di Fadda e i biancorossoblù dilagano con Usai (di testa) e D'Agostino. Bonu e compagni rilanciano la sfida al primo posto. Per i biancorossi di Piras (in tribuna per squalifica) un ko che sulla carta poteva essere preventivato ma che conferma la fragilità di una squadra rimasta tale anche dopo il ritorno alla vittoria nel recupero di mercoledì scorso contro l'Idolo.
Quarta vittoria di fila e sesta nelle sette sfide giocate nel girone di ritorno dall'Ossese che, al Walter Frau, manda al tappeto anche il Ghilarza non più miglior difesa del campionato dopo i 10 gol subiti nelle ultime tre gare (tutte perse) che stanno causando l'estromissione dei guilcerini dalla lotta playoff. I sassaresi, in attesa di entrare in scena nella fase nazionale della Coppa Italia (mercoledì 9 marzo), rischiano solo ad inizio gara sul tentativo di Chessa respinto da Cherchi sugli sviluppi di un angolo, poi si fanno largo con Chelo (fendente dal limite con palla alta sulla traversa) e Madeddu (colpo di testa su cross di Archa). Ma è quest'ultimo, al secondo tentativo dopo la mezzora, a sbloccare il match con una conclusione angolata dopo essere stato messo in moto da Chelo. Passano altri 6' e Fadda capitola per la seconda volta: il portiere respinge la conclusione di Madeddu ma nulla può su Zinellu il più lesto di tutti a raccogliere la palla e scaraventarla in rete. Nella ripresa Zinellu e Virdis impegnano Fadda che cede all'ora di gioco sul rigore trasformato da Gueli e procurato da Chelo, steso al momento del tiro. Sempre dagli undici metri arriva la rete della bandiera dei guilcerini con lo specialista Mattia Caddeo.
Il Taloro archivia il ko nel derby della Barbagia e riprende la corsa senza altre distrazioni, confermando il pronostico della vigilia contro l'Asseminese fanalino di coda. Non tutto è filato così liscio perché nel primo tempo i gavoesi hanno sbloccato la gara con Secchi ma senza trovare poi modo di irrobustire il vantaggio contro un avversario ben diverso da quello che impose il pari all'andata a Mele e compagni. Nella ripresa il tecnico Fadda chiede e ottiene un'accelerazione di ritmo e di marcature venendo accontentato perché, pochi minuti dopo l'inizio, arriva la rete di Pusceddu al termine di un'azione che coinvolge anche gli altri attaccanti Mele e Littarru. La squadra di Fabio Piras, però, ha la capacità di dimezzare lo svantaggio ma non di mettere in discussione il risultato perché il rigore di Falchi e il diagonale di Fois mettono fine alla contesa. I barbaricini stanno al passo delle migliori per rendere sempre più avvincente il finale di campionato.
In una settimana ben nove punti e l'aggancio alla quinta posizione. La Nuorese torna in gioco per la conquista di un posto playoff ma nella terza gara, contro il Castiadas, deve far passare un tempo prima di piegare la resistenza dei sarrabesi, tenuti a galla soprattutto dai legni della porta - sul diagonale di Scanu e la rovesciata di Farris - difesa dall'ottimo Zarzo, che dice no a Piredda e Cocco, mentre Ragatzu viene fermato per due volte ancora dai pali prima del riposo. Una gara dominata dai verdazzurri che riescono a cacciare le streghe nella ripresa grazie al vantaggio firmato da Piredda, poi Vinci e Scanu sfiorano il raddoppio che arriva con Ragatzu a risarcire parzialmente l'attaccante quartese al quanto sfortunato nei primi 45'. Poi è Cocco ad avvicinarsi al tris ma, al triplice fischio, la soddisfazione dei tre punti è mitigata dagli infortuni di Saiu e Piredda che potrebbero privare mister Cantara di due pedine importanti per lo scontro diretto a Monastir quando torneranno abili Scioni e Tuccio.
Tra queste due litiganti potrebbe godere (in caso di pareggio) il Sant'Elena che andrà a Castiadas con il pieno di entusiasmo per la vittoria in rimonta contro il Li Punti al termine di una gara giocata per un'ora in dieci uomini. L'avvio è di marca quartese, dopo 10' Caboni interviene sul retropassaggio di Luiu e fulmina Murru con un sinistro all'incrocio. Doppia cifra per il bomber biancoverde che sfiora il raddoppio con un sinistro di prima intenzione che fa la barba al palo. Anche Sitzia si avvicina al gol mentre il fendente di Merella è deviato in angolo dallo splendido volo di Murru. Preludio al rosso diretto per Tamburini (fallo su Oggiano) che permette ai sassaresi di approfittarne per ribaltare il punteggio prima con Asara e poi con Madeddu dopo aver perforato la parte destra della difesa di casa. Murru blocca la punizione di Falciani e manda i biancocelesti al riposo in vantaggio. Nella ripresa Dessì carica i suoi e azzecca i cambi: Stefano Mura e Mboup. Quest'ultimo si procura un rigore che Falciani spreca mandando la palla sul fondo. Mura guadagna un punizione che Sitzia per poco non trasforma in gol, poi il funambolo inventa la serpentina che chiude con l'assist sottoporta per il gol di Cogotti. Il pareggio non arresta la voglia dei quartesi trascinati dall'ingresso di Pilosu che, allo scadere, gira in rete di destro l'assist di Mboup e festeggia - togliendosi la maglia - il gol dell'incredibile rimonta anche perché, a fine recupero, il sinistro di Puddu sibila il palo alla sinistra di Palumbo. La squadra di Salis si mangia le mani per non aver sfruttato la condizione favorevole dell'uomo in più cedendo nettamente agli avversari sul piano della fame e del carattere. Anche i quartesi sono in corso per i playoff.
Il Bosa fa fruttare i pareggi contro Nuorese e Monastir infliggendo il secondo ko di fila al Budoni, oramai quasi estromesso dalla corsa playoff perché a condannare i galluresi non è solo il distacco dal quinto posto (8 punti) ma anche quello dalla seconda in classifica (16 punti di cui 9 da recuperare per stare dentro la forbice che non annulli la sfida). Per i planargiesi, invece, arrivano tre punti pesantissimi in chiave salvezza con anche la prima rete di Fanelli in maglia rossoblù mentre Tore Carboni sigla il raddoppio e, prima della fine del primo tempo, i ragazzi di Cerbone provano a rientrare in gare con Santoro. Nella ripresa dopo 8' ci pensa Marco Carboni a riportare il distacco di due gol rendendo così vano la successiva realizzazione del neo entrato Sorrentino. I rossoblù superano quota trenta e si portano a due lunghezze dagli avversari e a due/tre vittorie dalla salvezza. I galluresi pagano l'enorme sforzo nel cercare di ricucire lo strappo dalla zona playoff e sarà molto dura poter rientrare in gioco vista la bagarre per il primo posto e quella per il quinto posto.
Il Porto Rotondo è una scheggia e vola verso la salvezza con l'ennesima larga vittoria di questo suo fantastico girone di ritorno. Nello scontro diretto schianta l'Idolo con quattro reti e schizza a +6 dalla zona playout. L'attacco mitraglia degli olbiesi si scalda per oltre mezzora e poi ci Ruzzittu a sbloccare il risultato con un colpo di testa sul cross di Bruno. Prima del riposo ci riprova il bomber ma Loi respinge il tiro e nulla può sul tap-in del 2004 Seddaiu (primo gol in Eccellenza). Ad inizio ripresa la squadra di Marini preme sull'acceleratore e arriva al tris ancora con Ruzzittu su palla servita da destra da Seddaiu. L'ex Torres, salito a quota 13 marcature, ci prova anche su punizione ma Loi repinge e Mulas insacca. Entra dunque nel tabellino anche il capocannoniere del campionato con il 17esimo sigillo. Di Bonicelli il gol della bandiera per gli ogliastrini condannati ora a lottare per conquistare il playout in casa.
Nell'anticipo del sabato la Villacidrese vince ad Arbus e con le gare della domenica capisce che ha accorciato davvero di tre lunghezze la distanza dal quinto posto (ma non quella dalla seconda classificata). In ogni caso la squadra di Mannu è piaciuta sia prima del vantaggio di Bruno (colpo di testa sulla punizione di Angheleddu e palombella imprendibile per Manfredi) che dopo l'espulsione del granata Baggini perché anche con l'uomo in più la concentrazione dei canarini non è calata fino al raddoppio di Minerba (fendente di destro a mezz'altezza). Per la squadra di Mannu c'è ora l'esame d'ingresso agli spareggi ospitando la capolista Ilva, per quella di Agus il ko non ha dato ulteriori strascichi negativi viste le concomitanti sconfitte di Idolo, Li Punti e Guspini ma ora deve andare a caccia di un tris di vittorie per evitare l'effetto trascinamento verso il basso a partire dalla sfida col Porto Rotondo.