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Discorso play-off: «Dobbiamo crederci»

Orrolese, Grudina vede il bicchiere mezzo pieno: «Affrontare questo Carbonia non è stato facile»

Quello raccolto domenica contro il Carbonia è stato sicuramente un punto prezioso per l'Orrolese, perchè ottenuto contro un avversario in grande spolvero, che si presentava all'incontro forte di due vittorie importantissime.
Con grande determinazione e acume tattico, i ragazzi di Grudina sono riusciti ad imbrigliare le manovre dei pericolosissimi attaccanti locali e poi, aiutati anche da un pizzico di fortuna, hanno messo in cassaforte il trentesimo punto stagionale, che vale per il sesto posto in classifica.

 

«Il Carbonia veniva da due ottime partite in cui ha battuto il Pula in trasferta e il Lanusei, stanno attraversando – ammette Grudina - un momento di grazia, non era l'avversario più morbido da affrontare in questo periodo, ma noi siamo scesi in campo con la determinazione di sempre.
La partita si è giocata in un campo al limite della praticabilità, tra maestrale, pioggia e fango: le due squadre hanno dato il massimo, soprattutto sul piano dell'agonismo, per incassare l'intera posta in palio».

 

Il tecnico può essere soddisfatto per la prestazione offerta dai suoi:
«Nel primo tempo il vento poteva penalizzarci, ma così non è stato; abbiamo concesso poco o niente alle punte avversarie, se si esclude un diagonale di Simone Marini terminato fuori.
Nella ripresa il copione non è cambiato, anche se nel finale, con il vento a favore, abbiamo tentato il tutto per tutto, sbilanciandoci un po' e lasciando campo alle iniziative dei loro attaccanti, che hanno ovviamente tentato di approfittarne ma sono stati poco lucidi al momento della conclusione, rigore compreso».

 

L'Orrolese non è rimasta comunque a guardare, affacciandosi pericolosamente in avanti.
«Vitellaro si è trovato solo davanti al portiere ma ha calciato clamorosamente fuori: è chiaro che se passiamo in vantaggio, la partita dal punto di vista tattico cambia completamente.
Sono contento
– continua Grudina - perchè la squadra si è comportata bene, nonostante le assenze: ho schierato alcuni giovanissimi, classe '95 e '97, di cui vado fiero e orgoglioso per la personalità che hanno mostrato.
Il risultato secondo me è giusto, anche se forse il Carbonia ha l'amaro in bocca».

 

Il vostro avvio è stato assolutamente brillante, poi avete perso un po' il passo rispetto al treno di testa.
«Siamo partiti bene perché avevamo praticamente lo stesso organico dell'anno scorso, se si escludono i due registi, Luca Todde e Riccardo Ibba, ma abbiamo sopperito a questa mancanza con grande spirito di sacrificio e determinazione, grazie soprattutto al grande lavoro degli altri centrocampisti: per un certo periodo i risultati ci hanno dato ragione, considerando che eravamo secondi in classifica».

 

Tra i problemi principali incontrati dall'allenatore, ci sono sicuramente i troppi infortuni.
«Sono cose che nel calcio vanno messe in conto: improvvisamente abbiamo perso l'intero reparto d'attacco, penso sia una cosa che complicherebbe decisamente la vita a qualsiasi squadra, considerando poi che i recuperi richiedono diverso tempo».

 

Eppure non vi siete persi d'animo.
«Io sono abituato a fare buon viso a cattiva sorte: sono andato avanti per la mia strada, ho lanciato un paio di ragazzi in prima squadra che hanno portato grande positività, e mi auguro che continuino così».

 

Avete, tra le altre cose, dovuto fare i conti con l'addio di Mingoia.
«Lo abbiamo rimpiazzato con un altra punta, Nicola Lai, che nella prima gara si è infortunato ed è tornato in gruppo dopo alcune settimane, non siamo stati sicuramente fortunatissimi sotto questo punto di vista».

 

Quello di domenica è stato il nono pareggio su 19 gare: un fattore ormai cronico, per voi.
«Non vinciamo, è vero, ma allo stesso tempo perdiamo poco: ci sono state gare in cui abbiamo costruito diverse palle gol, ma non siamo riusciti a segnare».

 

Il tecnico è comunque fiducioso in vista del futuro:
«Stiamo ritrovando la nostra condizione e stiamo inoltre prendendo confidenza con un modulo diverso: prima puntavamo molto sulla velocità; ora le caratteristiche di Lai, che io stimo moltissimo, ci impongono un altro atteggiamento: lui è una prima punta pura, attacca gli spazi in maniera diversa ed è ovvio che serva del tempo per lubrificare i nuovi automatismi; le difficoltà che incontriamo in questo periodo non mi preoccupano».

 

Ora sotto con Monastir e Lanusei: il vostro campionato si decide probabilmente nei prossimi 180'.
«Sono due test molto importanti: ce la metteremo tutta per cercare di ottenere il massimo, tenendo presente che un pizzico di fortuna, soprattutto nei momenti decisivi, è fondamentale».

 

La lotta per il salto di categoria è più accesa che mai: l'Orrolese può ancora dire la sua?
«Non siamo ancora tagliati fuori: i punti che ci sono in palio ci permettono di essere fiduciosi, possiamo ancora agguantare il treno dei play-off; ci sono molti scontri diretti, molte sfide impegnative con le squadre che occupano la parte bassa della classifica e che si sono rinforzate notevolmente nella sessione invernale del mercato.
Finchè la matematica non ci condanna, è lecito continuare a sperare».

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2013/2014
Tags:
Sardegna
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Girone A