Il difensore: «Io all'Arzachena? Nessun contatto»
Porcu saluta il Selargius: «La salvezza è stata un'impresa che ha chiuso un ciclo di tre anni»
Protagonista indiscusso del Selargius targato Virgilio Perra di questi ultimi tre anni e sicuro protagonista del prossimo mercato. Pierluigi Porcu, centrale difensivo classe 1980, lascia la maglia granata in linea con la scelta fatta dal suo ex tecnico ma non è certo che il binomio possa continuare ad esistere in quel di Arzachena così come i primi sussurri di mercato lasciano intendere. «Non c'è assolutamente niente di concreto, l’Arzachena mi ha chiamato sì ma nel mercato di dicembre con l'allora direttore sportivo Albieri però, a oggi, non ho ricevuto ancora nessuna chiamata per la prossima stagione – confida Porcu – anche se Arzachena, Torres e Muravera si dice potrebbero essere interessate». E che il trasferimento dipenda da ragioni familiari è in parte vero, come conferma lo stesso ex difensore di Torres e Villacidrese: «Mia moglie dal novembre scorso lavora ad Olbia e da allora abbiamo fatto tanti sacrifici per stare vicini il più possibile. Posso solamente dire che rimarrò sicuramente in Sardegna e valuterò ogni proposta dovesse arrivare sia dal Sud che dal Nord dell’Isola».
Pierluigi, torniamo alla stagione appena conclusa. A mente fredda, dopo più di una settimana dalla fine del campionato, si può parlare della salvezza del Selargius come di una vera e propria impresa?
«Ma penso proprio di sì. Eravamo la squadra con il budget in assoluto più basso del girone e per gran parte della stagione abbiamo giocato con 6 fuoriquota e delle volte addirittura 7. Da non trascurare poi il fatto che ci sono stati dei grossi problemi economici che, a differenza di altre società, abbiamo ritenuto giusto restassero all'interno dello spogliatoio»
Qual è stato il momento più delicato della stagione e cosa vi ha portato a non soccombere nelle difficoltà?
«La svolta credo sia stata la partita di Astrea (alla 21esima giornata, ndr) dove se avessimo perso saremmo andati a 7 punti da loro. Soffrimmo parecchio i primi venti minuti per poi reagire e vincere alla grande 4-0»
I giovani per la serie D sono molto importanti e per fortuna il Selargius era, tra le squadre sarde, forse la più attrezzata
«La società e mister Perra hanno lavorato di sicuro bene in questo senso, e perché no, anche noi "anziani" abbiamo fatto in modo che si trovassero al loro agio»
Chi tra i tanti giovani lanciati dal Selargius meriterebbe una chance in categorie superiori?
«Sicuramente Federico Melis, un ‘93 che ha realizzato ben 6 gol risultando per noi determinante, inoltre è un ragazzo serissimo e a modo, merce oramai rara nel calcio moderno. Poi, senza fare torti a nessuno anche Pitta (’91, ndr) e Palmisano (’91, ndr) hanno dato un grossissimo contributo»
L’hai già anticipato ma è anche vero che il motore del Selargius era composto dagli anziani del gruppo, tu, Emiliano Melis e a stagione in corso Fedeli su tutti, ma anche i “giovani-vecchi” Di Prisco, Farci, Garau e Nuvoli sono stati fondamentali
«La nostra forza, ricollegandomi soprattutto ai problemi economici, è stata quella di rimanere tutti uniti e continuare a lottare per l'obiettivo della salvezza senza che questi problemi intaccassero la nostra armonia. In tutto ciò questi 6-7 ragazzi sono stati determinanti perché tutto ciò accadesse»
Le fortune del Selargius sono iniziate da quando ingaggiò Virgilio Perra quasi quattro anni fa, due volte ai playoff di Eccellenza (uno vinto), una volta ai playoff di serie D e quest’anno la salvezza. In Sardegna è il più bravo?
«Non so dire se sia il più bravo, ma posso tranquillamente affermare che è un mister dalla grande professionalità, che sa lavorare benissimo con i giovani, mettendoli sullo stesso piano con gli “anziani” e che non lascia nulla al caso. I risultati del resto parlano da soli»
Perra ha dato già l’addio al Selargius, la società si dice in vendita o forse mantiene il titolo e porta avanti il progetto coi giovani. Come vedi il futuro del club granata?
«Penso si sia chiuso un ciclo, fatto di tre grandi imprese: la promozione in serie D al termine di due mesi di playoff, la finale playoff di serie D e una salvezza ottenuta con 2 giornate di anticipo con tutti i problemi che ci sono stati. Mi auguro che possano risolvere tutto perché sarebbe davvero un peccato vanificare tutti gli sforzi e i sacrifici fatti in questi anni»
Parliamo di altre due squadre sarde. Tu eri presente a Macomer per lo spareggio Sanluri-Tavolara, è incredibile che una squadra come quella olbiese sia alla fine retrocessa
«Mi dispiace tanto per loro, considerato il fatto che nel Tavolara ho tanti amici e lo stesso discorso sarebbe valso per il Sanluri. Sicuramente ad inizio campionato vidi gli olbiesi come una probabile candidata alla promozione ma evidentemente la continua mancanza di serenità e continui cambiamenti tecnici sono stati determinanti per la retrocessione»
Che chance ha il Sanluri di salvarsi contro una squadra come il Cynthia che ha chiuso alla grande il campionato
«Per il Sanluri è sicuramente una partita difficile perché il Cynthia è una buonissima squadra guidata inoltre da un tecnico preparato e che stimo qual è Sibilia. La squadra di Busanca però credo arrivi a questa gara con una buona condizione fisica e con tanto entusiasmo visto che era quasi spacciata, e questo potrebbe risultare un fattore molto importante in due gare così delicate»
Fabio Salis