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Porcu tiene i piedi per terra: «Presto per dire che l'Arzachena vincerà il campionato»
Nuova avventura per il difensore dopo Selargius

Porcu tiene i piedi per terra: «Presto per dire che l'Arzachena vincerà il campionato»

Dalla serie D (Villacidrese) fino alla C1 (Torres), poi di nuovo giù in Eccellenza (Tempio) e ancora C1 (Torres), altra discesa in serie D (Villacidrese) e nuova risalita in C2 (Torres). Dal 1999 al 2008 la carriera di Pierluigi Porcu è un continuo saliscendi, poi il fallimento della Torres spinge il selargino in Eccellenza per contribuire a riportare la squadra del suo paese nuovamente in serie D dopo 8 anni. Due campionati in granata nei quali prima sfiora la Seconda Divisione (finale playoff persa col Pomezia) e poi ottiene una difficile salvezza. È di due settimane fa la notizia di un altro cambio di maglia con il 31enne Porcu che sceglie l’Arzachena per un doppio motivo: «Perché è stata la prima società che mi ha contattato presentando un progetto serio, muovendosi prima di altri concretamente sul mercato con organizzazione e professionalità. E poi, non sono certo ipocrita, anche perché mi ha accontentato dal punto di vista economico»

 

Pierluigi PorcuPierluigi, a parte una stagione a Tempio nel 2004-05, nella tua carriera ti sei spesso legato più anni con una squadra, vedi Villacidrese, Torres e infine Selargius. Sarà così anche ad Arzachena?

«La storia dice questo. Il motivo è sicuramente perché mi sono legato spesso alle persone che hanno lavorato e collaborato con me e penso anche perché magari ho soddisfatto le società in cui ho militato. Se starò più anni ad Arzachena molto dipenderà sicuramente dai risultati del campo, se riusciremo a rispettare gli obiettivi prefissati, e dalle mie prestazioni personali»

L’Arzachena non si può nascondere e deve puntare al salto di categoria?

«È presto per dirlo, non si conoscono le avversarie ed il loro reale valore, poi la serie D è un campionato lungo e difficile, ricco di insidie. Per vincere bisogna che ci siano più componenti favorevoli: pochi infortuni, poche squalifiche e qualche episodio a tuo vantaggio. Di sicuro si sta costruendo una squadra di valore e i presupposti per un campionato interessante ci sono tutti»

Quanto ha influito ritrovare il tecnico Virgilio Perra e alcuni tuoi ex compagni come Emiliano Melis, Nuvoli e fra poco Di Prisco e Palmisano?

«Non posso negare che mi ha fatto un enorme piacere perché conosco il loro valore sia umano che professionale, tanto del mister quanto dei miei compagni. Penso che comunque avrei fatto la stessa scelta indipendentemente dalle loro decisioni»

Dopo il Cagliari il buio totale in Sardegna, in questa fase di difficoltà del calcio isolano diventa importante il progetto dell’Arzachena. Che tipo di società hai trovato?

«Non per ruffianeria ma mi ha impressionato favorevolmente. La società è formata da persone competenti che non lasciano nulla al caso. La loro serietà e chiarezza penso sia alla base di tutto. Tra l’altro, questa mia impressione è confermata da chi conosce la dirigenza prima del sottoscritto»

Ad Arzachena ritroverai Alessio Figos e magari speravi di poter rifare coppia in difesa con Medda come fu alla Torres

«Alessio credo sia l'uomo che in attacco è mancato l'anno scorso al Selargius, per me è un grande piacere ritrovarlo. Con lui, forse, ci saremmo tolti qualche soddisfazione in più. Per Stefano mi dispiace, perché credo sia un esempio di professionalità per tutti. Penso che la scelta di rinunciare a lui sia stata dolorosa anche per la società, ma queste sono decisioni che non mi competono»

Dopo tre stagioni in granata, cosa ti è rimasto dentro dell’esperienza di Selargius, c’è qualche partita che ricordi volentieri più da altre?

«L'aver contribuito alla risalita in un campionato nazionale della squadra del mio paese mi ha riempito di orgoglio. Ricordo ancora oggi con tanta emozione le sette partite dei play-off del campionato di Eccellenza. Due mesi intensi che ci hanno permesso di festeggiare la tanto attesa, quanto inaspettata, promozione in serie D a Civitanova davanti a 5000 persone. Il giorno ho pianto di gioia»

Con l’ingresso di altri soci il Selargius pare avviato verso una politica di risanamento, si prospetta un anno di sofferenza ma il ritorno del diesse Angelo Farci è una garanzia

«Credo che l'esperienza dell'anno passato sia servita a tutti. Mi sento spesso con Danilo Melis (il patron granata, ndr) e ho notato con piacere che si stanno muovendo con oculatezza, cercando di non fare il passo più lungo della gamba, ripartendo soprattutto dal florido settore giovanile. Da quel punto di vista il ritorno di Angelo Farci è una garanzia, così come lo è stato l'anno passato l'ex direttore sportivo Ovidio Concu, e sono sicuro che il Selargius non disputerà solamente la parte da comparsa»

In un campionato come la serie D, dove le rose delle squadre sono a prevalenza composte dai giovani, a quasi 31anni essere ancora una prima scelta per te è un motivo di soddisfazione?

«Non spetta a me dire se sono una prima scelta o meno. Credo però che più passi il tempo e più uno debba fare sacrifici per cercare di stare sempre su livelli ottimali. L'allenamento quotidiano e la vita sana nel privato sono alla base di tutto, ed io cerco il più possibile di fare tutto ciò. Quindi essere ancora preso in considerazione e stimato così come quando avevo vent'anni mi riempie di orgoglio»

Fabio Salis

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2010/2011
Tags:
Sardegna
Pierluigi Porcu