«Portata la nave in porto, ora va ricostruita la società»
Posada, missione compiuta per Scanu: «Soddisfatto per la salvezza ma potevamo evitare i playout»
Il Posada conquista la tanto agognata salvezza. La doppia sfida playout contro l'Atletico Bono ha visto prevalere la squadra guidata da mister Lello Scanu (nella foto tratta dal profilo social del club) grazie al successo per 2-0 in trasferta nel match d'andata che, in definitiva, ha pesato quanto e più dell'oro permettendo di ammortizzare al meglio il ko rimediato proprio domenica scorsa, nella sfida di ritorno, finita con il risultato di 1 a 0 in favore dei biancorossi di Michele Fini. Il tecnico, dunque, completa nel migliore dei modi la sua missione, con il pieno di soddisfazione.
«Sono molto contento, è logico, per aver conquistato la salvezza — dichiara mister Lello Scanu — le due gare sono andate molto bene, soprattutto quella dell'andata: a dire la verità il risultato del primo match ci sta un po' stretto, sarebbe potuto tranquillamente essere più rotondo, considerando che abbiamo sciupato tantissime buone occasioni. C'è da dire, anche, che il Bono non è mai entrato in partita».
Al ritorno, invece, le cose si sono capovolte.
«Il Posada non è riuscito a ripetere la prestazione che aveva sfornato nell'incontro precedente, a voler essere sinceri; loro hanno sicuramente giocato molto meglio, si sono buttati in avanti dal primo all'ultimo minuto, anche perché non avevano più nulla da perdere. Credo che il successo del Bono sia meritato, ma alla fine l'abbiamo spuntata noi».
Il tecnico spende parole al miele per gli avversari.
«Mi dispiace molto per tutti loro, anche perché in passato ho avuto modo di lavorare con diversi ragazzi che quest'anno hanno fatto parte della rosa del Bono, a cui mi sento ancora molto legato».
Poi aggiunge: «In realtà mi dispiace molto anche per noi: considerando il valore della nostra rosa non saremmo dovuti arrivare a giocarci la salvezza all'ultima spiaggia, ai playout. È un peccato, ma se avessimo avuto tutto l'organico a disposizione, senza infortuni, forse la nostra annata sarebbe potuta essere diversa. I trenta punti che abbiamo totalizzato nel corso del campionato sono pochi, considerando il livello medio dei giocatori, e considerando soprattutto che questo gruppo l'anno scorso aveva chiuso il campionato al terzo posto. Io sono subentrato in corsa, ma mi sono reso subito conto che avremmo potuto fare molto di più rispetto a quanto, poi, siamo riusciti a raccogliere. Ma il calcio è anche questo: si vive di alti e bassi. La cosa più importante è che il Posada possa giocare per un altro anno ancora in Promozione, tutto il resto si vedrà».
Per Scanu non si è trattato di un'impresa facile.
«Salire in corsa non è mai semplice: ho preso le redini di un gruppo che non era proprio al massimo della forma, soprattutto per quello che riguarda l'umore e la testa; a dire la verità erano messi abbastanza male. Nonostante tutto siamo riusciti a riprenderci, ma peccando un po' troppo di superficialità. A livello inconscio, probabilmente, abbiamo creduto di aver risolto tutti i nostri problemi, ed invece ci siamo ritrovati, nell'ultima parte della stagione, a navigare in brutte acque, per quanto riguarda la classifica, è chiaro. La società mi aveva chiesto di conquistare la salvezza, e io in questo senso non posso che essere soddisfatto: ho portato la nave in porto ed ora staremo a vedere cosa succederà, ma per quanto mi riguarda va benissimo così».
Per il Posada sarà un'estate a dir poco rovente.
«Come sapete, il presidente del club si è dimesso, e ora c'è bisogno di forze fresche, anche perché tutto il lavoro veniva fatto da Enrico Mura, che ha deciso di abbandonare il progetto. Quest'anno, insomma, siamo stati soli contro tutti, come si dice».
Scanu chiude con un appello:
«Questa è una piazza che può dare ancora tanto al panorama del calcio isolano, una piazza che merita di essere seguita con attenzione, considerando che hanno un buon settore giovanile e un ottimo impianto in cui disputare partite e allenamenti. Non merita di essere abbandonata a se stessa, ma per prima cosa ci sarà da ripristinare l'organigramma societario. Credo che la squadra abbia sofferto un po' questa situazione di incertezza, anche se ci tengo a ribadire che il presidente non ci ha mai fatto mancare nulla, anzi. Per fare un campionato difficile come la Promozione, del resto, servono tanti sacrifici e un lavoro, un impegno, una presenza costanti, altrimenti si rischia di buttare tutto all'aria».