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Prosegue il sogno sarrabese: il Porto Corallo riconferma Viani
Cristian: "Voglio SEGNARE SEMPRE, E SEMPRE DI PIÙ"

Prosegue il sogno sarrabese: il Porto Corallo riconferma Viani

Andrea Clarkson, tecnico della Ferrini,  che ha avuto il privilegio di allenarlo, lo ha definito un fenomeno, un attaccante completo che agonisticamente non molla mai e risponde con decisione e rispetto delle regole. Per queste caratteristiche intorno a Viani, già da mesi si era scatenato il corteggiamento. Diverse società lo braccavano.

Sarà stato il fascino della costa orientale sarda, al quale difficilmente si resiste. O la cavalcata con vittoria ai Play off che ha convinto il Porto Corallo a trattenere Christian Viani a Villaputzu? Probabilmente entrambe le cose. L’argentino, dopo aver vestito i colori del Castiadas è approdato alla società di Franco Massesi. Alla corte di Marco Cossu ha disputato un campionato travolgente, segnando ben 19 reti con la maglia numero 11 e trascinando i suoi alla conquista dell’Eccellenza. In un reparto d’attacco fortissimo, con 48 reti in totale segnate, Christian ha affiancato Fabio Nuvoli -17 gol per lui - e poi Walter Masala e Alessandro Casula, rispettivamente 6 e 4 le reti realizzate. Qualche settimana fa il Castiadas è tornato alla carica, per riprendersi il bomber, e insieme al club di Saverio Onano anche il Quartu 2000 ha tentato la corte all’argentino. Come a sferrare un doppio attacco biancoverde per far dimenticare a Christian il giallo e il nero del Porto Corallo. Invece per il trentunenne porteño (in argentino chi nasce a Buenos Aires) c’è stato il rinnovo: la riconferma a Villaputzu con il mister cagliaritano che prepara il prossimo campionato.

Christian, per te che sei porteño, com’è stato ambientarsi in Sardegna?

«Guarda è stato davvero facilissimo, anche perché venivo da un posto troppo brutto… La squadra in cui giocavo apparteneva ad un paese di campagna, ma niente in confronto a Castiadas, Villaputzu e alla zona del Sarrabus; in Sardegna ho trovato un paradiso». E di quest’isola che l’ha adottato, quindi ormai anche sua, apprezza le caratteristiche migliori, «della Sardegna mi piace molto il clima, il mare, e soprattutto la tranquillità con la quale si vive».

Viani in azione: l'anno scorso per lui 19 reti segnate.

Una delle tradizioni gastronomiche più importanti, per un argentino, è l’asado, un arrosto misto composto da diversi tagli di manzo che vengono lasciati per molte ore sulla brace.

Dopo tutti questi anni di vita in Sardegna, continui a preferire l’asado argentino o il maialetto arrosto ti ha fatto cambiare idea?

«È impossibile cambiare idea: l’asado è troppo buono! Non me lo faccio mancare neanche qui in Sardegna, e poi è la prima cosa che mangio quando arrivo a casa».

Hai rinnovato col Porto Corallo, che sta trattando anche altri due argentini: Zuccolilli e Chietino. Avete intenzione di formare una colonia argentina come l’Inter?

«Sì ho rinnovato, perché qui mi trovo benissimo. Questi due giocatori non li conosco ma il Porto Corallo ha una buona tradizione con gli argentini: ne ha avuto diversi e hanno sempre fatto bene».

L’hanno scorso hai fatto 19 gol: qual è il tuo obiettivo per quest’anno?

«L’obiettivo per un attaccante è sempre lo stesso: cercare di far sempre gol, e di farne sempre di più».

Cosa cambia con il salto di categoria in Eccellenza?

«Cambia molto perché trovi squadre sempre più forti; sarà più difficile quindi, peró bisogna dire che giocano meglio e, secondo me, si trovano più spazi per giocare».

Ci sarà da quest’anno l’obbligo di far giocare quattro fuoriquota: sei d’accordo con questa regola?

«Non sono molto d'accordo. Quando avevo l’età per essere considerato fuoriquota mi dovevo guadagnare il posto in squadra allenandomi giorno dopo giorno. Il posto da titolare non arriva grazie a una regola».

Ci sveli quali sono stati l’anno scorso, secondo te, il miglior portiere, difensore, centrocampista e attaccante avversari che hai incontrato in campo?

«Come portiere direi Enzo Carta del Quartu 2000. Il difensore Luca Pilo del Pula; a centrocampo ancora uno del Quartu 2000, Christian K., e in attacco Maurizio Patteri del Cardedu»

La tua caratteristica migliore?

«Penso di essere un giocatore che cerca di fare prima di tutto il meglio per la squadra, le soddisfazioni personali arrivano dopo...»

E sulla nazionale del tuo paese, eliminata dalla Copa America, che pensi?

«L’argentina deve giocare meglio perché ha giocatori per farlo. Se vogliamo esprimere un gioco come quello del Barcellona la squadra deve giocare per Leo Messi: sarà sicuramente lui il giocatore che può rappresentare al meglio la selección».

 

Riccardo Plaisant

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2010/2011
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Intervista