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Riu, il portafortuna del La Palma: «Ho già portato in Eccellenza Fertilia, Ittiri e Torres»
La punta: «A Fonni per allungare in classifica»

Riu, il portafortuna del La Palma: «Ho già portato in Eccellenza Fertilia, Ittiri e Torres»

Quando ti rompi il ginocchio a 16 anni nell’anno in cui vieni aggregato alla prima squadra e poi sfuma il sogno di giocare in serie A con la maglia del Cagliari, di sicuro la dea bendata era impegnata a far svoltare carriere di altri giocatori. Emanuele Riu, classe 1980, punta del La Palma capolista del girone B di Promozione, allarga le braccia: «Il calcio è così, ci vuole fortuna. In una classica amichevole del giovedì contro la prima squadra – ricorda il 31enne di Porto Torres – stavamo perdendo 8-0, io che ero un Allievo prestato alla Primavera, prendo palla, scarto Napoli e Firicano e poi mando la palla all’incrocio dei pali. A fine partita Cellino disse a mister Bruno Giorgi: “Da domani questo ragazzo è aggregato alla prima squadra». L’anno dopo, quello che doveva essere della consacrazione, mi rompo i legamenti, inizia il calvario e addio Cagliari”. Sfumato l’ingresso nei prof («al Cagliari giocavo con Maresca, Liverani ed Emiliano Melis»), Emanuele Riu le sue belle soddisfazioni nel calcio regionale se l’è comunque prese. Dopo aver giocato con Arzachena, Barletta, Tempio ed Alghero, nel 2005/06 trascina il Fertilia in Promozione siglando 20 e l’anno successivo lo porta in Eccellenza con 18 reti. Nel 2007/08 a Ittiri segna 16 gol e conquista l'Eccellenza, trionfo che gli riesci anche l'anno successivo con la Torres del dopo fallimento. «Ora mi auguro di tutto cuore di ripetermi con il La Palma – dice Emanuele – sarebbe un bel record non so quanto facilmente eguagliabile, bisogna vedere se esiste qualche altro giocatore ad aver conseguito queste vittorie di campionati così di fila». Il quinto consecutivo, perché «l’anno scorso mi sono rotto i legamenti dell’altro ginocchio in un incidente stradale prima che iniziassi la stagione in Eccellenza con la Torres, potevo giocare gli ultimi mesi con il Pula ma poi ho rifiutato per ripartire bene da questa stagione».

 

Proprio il Pula che quest’anno, come il tuo La Palma, ha dominato fino a che le rivali non hanno riaperto il discorso promozione

«È vero, se nell’altro girone Porto Corallo e Quartu 2000 non mollano, nel nostro girone Fonni e Latte Dolce non lasceranno nulla di intentato per tirarci giù dalla vetta. Domenica vedremo il primo tentativo dei nostri rivali»

Infatti sarete di scena a Fonni che, dopo avervi agganciato in testa, ora vi segue a due punti, che clima troverete?

«Caldo in campo e sugli spalti perché vorranno fare il sorpasso. Noi andremo a giocare la nostra partita con l’intento di allungare in classifica e non di difendere il primato perché una nostra vittoria sarebbe una risposta molto importante che daremo a tutto il campionato. È la classica partita che uno vorrebbe sempre giocare»

Pareggio a Oliena e ko ad Abbasanta, la mini-crisi si è chiusa col 3-1 in casa all’Ittiri o c’è un problema trasferta?

«C’è  stato solo un rallentamento che direi normale soprattutto in una fase del campionato in cui tutte le avversarie ci mettono un qualcosa in più. Non puoi dominare tutto l’anno e la risposta data contro l’Ittiri è di quelle giuste. Non c’è nessun problema in casa o in trasferta, noi siamo un gruppo eccezionale che nei momenti di difficoltà viene fuori e questo fa e farà la differenza»

Nel 3-1 all’Ittiri c’è il tuo zampino con due reti in una gara che ti vedeva, tra l’altro, in veste di ex

«Sì esatto, due gol importanti che mi hanno reso felice ma anche dispiaciuto, soprattutto perché non sopporto nel vedere una squadra e una piazza così importante annaspare in ultima posizione. Io che ho contribuito a conquistare l’Eccellenza a Ittiri facendo tanti gol, quando poi vedi che i tanti sacrifici fatti non sono valsi a nulla ti resta tanta amarezza»

Con l’ultima doppietta sei giunto a quota 6 gol, qual è il tuo obiettivo?

«Arrivare almeno in doppia cifra per mantenere una certa media. Io i gol li ho sempre fatti, quest’anno lo score è ancora basso per diversi motivi tra cui gli infortuni che hanno coinvolto me e i miei compagni di reparto, perciò è capitato spesso di dover giocare in un ruolo particolare, spalle alla porta, e fare più assist piuttosto che concludere a rete. Ma non importa poi quanti gol farò, l’importante è vincere il campionato»

Hai giocato nell’Alghero, poi col Fertilia e ora al La Palma, ti daranno la cittadinanza onoraria?

«Può darsi (ride, ndr), in effetti ho fatto il grande slam con le squadre di Alghero, anche se devo dire che il La Palma è, a tutti gli effetti, la prosecuzione di quell’Alghero che non si è iscritto in Seconda Divisione. D’altronde ci chiamiamo Alghero 1945, anche i tifosi ci tengono tanto a questo nome, ma solo per questioni burocratiche non è stato così già da quest’anno. Noi respiriamo l’organizzazione di una grande società ed il progetto è importante perché si vuole risalire in due anni in serie D»

Incrocia pure le dita, ma dovendo vincere il campionato rimarrai nell’Alghero 1945?

«Spero tanto nella promozione in Eccellenza e poi, siccome il progetto è serio e importante, io resterei volentieri in una società così ambiziosa. Per me che vivo a Porto Torres non è certo un problema continuare a fare avanti e indietro»

Fabio Salis

In questo articolo
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2010/2011
Tags:
Sardegna
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