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Sedda, eroe per caso del Sant'Elia: «Contento per il gol e per la nostra prima vittoria»
«Non dovevo giocare ma ho stretto i denti»

Sedda, eroe per caso del Sant'Elia: «Contento per il gol e per la nostra prima vittoria»

Un eurogol che ne ricorda uno dell'ex laziale Mendieta quando col Valencia, una decina d'anni fa, stese il Barcellona nella Coppa del Re. Carlo Sedda entrerà, di fatto, nella storia del Progetto Sant'Elia per aver regalato ai cagliaritani la prima vittoria in serie D. L'ex Primavera del Cagliari, classe 1992, ha deciso l'incontro di domenica contro il Sora quando mancavano 4' al termine di una gara che neanche avrebbe dovuto giocare vista quella caviglia ancora dolorante. Una prodezza che riporta la mente del 19enne cagliaritano indietro nel tempo: «Segnai un gol altrettanto bello quando giocavo negli Allievi nazionali del Cagliari, tirando fortissimo da centrocampo all’incrocio dei pali. Quello contro il Sora mi ha dato tanta più soddisfazione perché è servito a vincere la nostra prima gara di questa stagione».

Che significato ha per voi questa vittoria?

«Che finalmente possiamo iniziare a parlare di campionato, questi tre punti li cercavamo e ci volevano. Dobbiamo ripartire da qua e metterci ancor di più determinazione»

Fino a venerdì era in forsa perfino la tua presenza in panchina. Ti aspettavi di giocare gli ultimi 25' di gara?

«Sinceramente no, la caviglia mi faceva ancora male. Mister Affuso mi ha chiesto la disponibilità per inserirmi tra i diciotto. Ho detto che se fosse servito avrei stretto i denti, ma pensavo solo di sedermi in panchina»

E invece sei entrato in campo diventando l'eroe per caso del match. Perché Affuso ha scelto te in quel momento della partita?

«Perché voleva qualcuno che mettesse molte palle in mezzo all'area per sfruttare le due punte Riccardi e Virdis. Mi ha detto: "Butta dentro quanti più cross che puoi"»

Tu però sei andato oltre e hai addirittura segnato il gol-vittoria. Che ti ha detto il mister a fine gara?

«Ha fatto una battuta: “Ma con tutti quelli che potevano far gol dovevi segnare proprio tu?”. Mi aspettavo qualcosa del genere»

Affuso ha molta fiducia in te, tra l'altro ti ha già allenato anche a Porto Torres

«Sì ed è sempre uguale con me, molto duro, ma dice che vede qualcosa in me che io non sono ancora riuscito a vedere. Discutiamo spesso ma tutto quello che mi dice so che è per il mio bene»

Al tuo gol è scoppiata la gioia in campo e fuori

«L'esultanza dei miei compagni significa che siamo uniti. Io sono andato subito ad esultare verso la tribuna dove c'era Cordeddu infortunato, i compagni mi hanno poi riempito di botte perché mi sono saliti sopra»

Tra questi anche Umberto Festa, che ha abbandonato la panchina per venire ad esultare da te e si è fatto pure espellere

«Sì, mi è dispiaciuto, infatti la notte gli ho dovuto offrire la pizza»

Il Sant’Elia è alla ricerca di un'identità, il cambio dell'allenatore e poi diversi nuovi arrivi

«Tutti si sono integrati benissimo. Siamo un bel gruppo e per cementarlo ancor di più mercoledi scorso siamo andati tutti assieme a cena»

I calciatori sono scaramantici, visto che ha portato bene la ripeterete?

«Sì è già deciso, andremo giovedi e questa volta sarà il mister ad offrircela»

Ma tu hai fatto una dedica particolare per il gol?

«A mio fratello, era il suo compleanno. Gli ho fatto un regalo»

Ha sempre fatto terzino ma domenica sei stato impiegato esterno alto

«Dovevo crossare più palloni possibili. Ma il ruolo che preferisco di più è terzino, non ho il dribbling da ala»

E cosa hai allora?

«Una buona corsa e il piede (ride)»

La Sardegna apre e chiude la classifica, sorpreso del Budoni?

«Sono la rivelazione del campionato, un grande gruppo e una bella squadra»

Domenica ancora in casa, un derby tosto contro l’Arzachena

«Gara difficilissima, lo sappiamo, ma ce la giocheremo ne sono sicuro. Il nostro campo poi deve diventare un'arma in più, è piccolo e stretto, non deve essere facile per gli avversari vincere a Sant’Elia»

In questo articolo
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Stagione:
2011/2012
Tags:
10 Andata
Girone G
Intervista