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Selargius, Fadda fa da paciere: «Non sono scappato, spero torni il sereno tra squadra e società per centrare la salvezza»
Il tecnico: Tutti un passo indietro, la D è vitale

Selargius, Fadda fa da paciere: «Non sono scappato, spero torni il sereno tra squadra e società per centrare la salvezza»

«Ho passato tre anni belli al Selargius e i problemi di quest'ultimo periodo non mi faranno cambiare giudizio sui giocatori e il presidente». Dopo una settimana di silenzio Vincenzo Fadda torna a parlare. Impegnato nel corso speciale per “Allenatore di Seconda categoria UEFA A”, da Coverciano il tecnico oristanese chiarisce il perché delle sue dimissioni e auspica che tra la società granata e la squadra torni il sereno in vista della sfida del 18 maggio contro il Latte Dolce decisiva per le sorti della stagione. «Vorrei che il presidente Tonio Mura e la squadra chiarissero le rispettive posizioni per il bene del Selargius in modo che si arrivi alla gara secca dei playout con gli animi sereni e la convinzione giusta per centrare la salvezza». Non si sa ancora se mister Fadda sarà in panchina a Sassari fra due domeniche ma affinché ciò possa avvenire è necessario che si arrivi a questo riavvicinamento: «Ora a me preme con tutto il cuore che sulla vicenda si metta una pietra sopra, ho letto le dichiarazioni del presidente e la risposta del capitano Farci, sono stato informato dei confronti accesi che ci sono stati tra giocatori e società ma, ripeto, spero che entrambe le parti si chiariscano magari facendo una bella cena e che tutti si concentrino sulla gara col Latte Dolce».

 

Come si fa a tornare ad un clima sereno quando, da una parte si chiede di avere i rimborsi spese e, dall'altra, si risponde che tali richieste sono ricatti?

«Facendo tutti un passo indietro. Il presidente Mura è come il padre di famiglia che sgrida i figli perché ci tiene e, a volte, deve pure alzare la voce. Ciò che ha detto non è da lui come so benissimo che Simone Farci è un ragazzo splendido che spesso ha giocato pur infortunato o che Pierluigi Porcu ed Emiliano Melis, da selargini, ci tengono tantissimo che la squadra del proprio paese si salvi. Ma tutti sono attaccati alla maglia e lo hanno dimostrato in tre anni, perciò dico che la mia stima nei confronti del gruppo non cambia anche se ultimamente sono stato costretto a mettere qualcuno in disparte durante gli allenamenti»

Il presidente Mura ha detto, infatti, che le sue dimissioni sono arrivate perché gli "anziani" non la seguivano più, è vero?

«Io ho iniziato il corso dopo le belle vittorie ad Anzio e con l'Arzachena e mi accorgevo che quando tornavo il giovedì i giocatori non erano concentrati così come prima che iniziassi le lezioni a Coverciano. Credevo dipendesse anche dal fatto che mancavo alla seduta del martedì e a quella doppia del mercoledì ma, dopo il primo mese di lezioni, quando c'è stata una settimana di riposo al corso che mi ha permesso di fare gli allenamenti dal martedì, ho notato che nulla cambiava, la testa dei giocatori era sempre rivolta ai problemi economici, non si parlava d'altro»

Come dare torto ai giocatori?

«Certo, i rimborsi a loro spettano e li devono prendere indipendentemente dal risultato sportivo ma nessuno ha detto loro che non vedranno i soldi»

Beh, il presidente ha dichiarato che se non arriva la salvezza non paga

«Credo l'abbia detto in un momento di scontro acceso con la squadra ma, quando ci ho parlato io, lui mi ha sempre confermato che paga tutti anche nella malaugurata ipotesi di retrocessione. I giocatori sanno che Tonio Mura non ne ha mai fatto una questione di risultati ma vuole vedere impegno e ricordo che si è pure accollato i debiti di altre gestioni quando è arrivato alla guida del Selargius che non poteva nemmeno iscriversi al campionato di serie D»

Ma non sarebbe stato meglio che la società, in questo periodo di malumore generale, desse un segnale di distensione pagando almeno una mensilità?

«Sicuramente sarebbe stato un bene per tutti ma se ciò non è avvenuto è perché evidentemente il presidente non poteva farlo materialmente. Quando ci sono state delle necessità impellenti per qualche giocatore la società ha cercato sempre di andare incontro ai loro bisogni nel limite delle possibilità economiche. Credo a questo punto che ci sia dell'altro dietro»

E cosa?

«È innegabile che qualcuno che gravita attorno al Selargius stia fomentando la polemica e remi contro attraverso commenti su facebook o facendo credere che la società voglia andare in Eccellenza. Sono persone che pensano di far del male a Tonio Mura o a Vincenzo Fadda ma non capiscono che, invece, stanno andando contro il Selargius. I problemi economici ci sono stati anche negli altri anni ma il presidente ha sempre cercato di rimediare anche se in ritardo, se poi queste voci fanno breccia tra i giocatori può darsi che la colpa sia del fatto che siamo più deboli e più assenti che in passato»

Fare il corso probabilmente ha contribuito a creare questa debolezza, ma non era il caso di rinunciarvi per stare più vicino alla squadra?

«Ma infatti alla società dissi che non l'avrei fatto, la risposta è stata che non avrei dovuto rinunciare a questa opportunità. Ho chiesto allora alla squadra se avessero voluto che non lo facessi o che si prendesse anche un altro allenatore, loro hanno risposto che non ci sarebbero stati problemi»

Poi però si è arrivati a dare le dimissioni prima dell'ultima giornata, questo fa pensare ad un atto di codardia invece qual è stata la motivazione?

«Non sono scappato. Il motivo era molto semplice e cioè distogliere l'attenzione dei giocatori sul problema economico per dedicarsi all'organizzazione degli allenamenti e alla preparazione della partita. Così è stato e la gara con la Maccarese è stata vinta. Era importantissimo conquistare i playout perché, in caso di retrocessione, si può fare domanda di ripescaggio»

Quanto è importante che il Selargius resti in serie D?

«È fondamentale per il progetto che si è portato avanti in questi anni e che ha permesso ad Andrea Feola di giocare in serie B al Trapani, a Marcello Mancosu di salire in Lega Pro col Pavia e ad Emmanuele Piras di fare un provino al Bologna»

Che possibilità ha la squadra di spuntarla col Latte Dolce?

«Nessuna se non torna il sereno, altrimenti tante perché gli infortunati stanno recuperando tutti e bene, compreso Bonacquisti che si fece male proprio a Sassari nella gara d'andata a settembre»

Sembrano le parole del tecnico che sta preparando la sfida playout...

«Grazie per la telefonata (ride, ndr), ora devo andare che inizia la lezione pomeridiana»

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2013/2014
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