Il difensore Berlucchi: «Gran girone di ritorno»
Selargius, il traghettatore Arbau: «Ho accompagnato la squadra per un mese, un'esperienza positiva. Deciderà la società se darmi ancora questa opportunità»
Dopo due retrocessioni di fila il Selargius arresta la discesa e si conferma in Promozione. Una salvezza giunta con alcune giornate di anticipo e con un finale a sorpresa che ha portato all'esonero di Riccardo Spini sostituito in panchina da Paolo Arbau, tecnico degli Allievi regionali, per le ultime quattro partite. «Sono stato un mese a seguire la prima squadra senza stravolgere nulla, avevano un campionato alle spalle con mister Spini che li aveva messi a posto, io li ho soltanto accompagnati. La Promozione è un campionato importante, mi è stata data questa opportunità e dico che è stata una esperienza positiva, sono stato aiutato dai ragazzi, la salvezza era oramai vicina e, su richiesta dei ragazzi, abbiamo solo un po' rallentato con gli allenamenti». Sabato contro la Villacidrese la chiusura con la vittoria in rimonta per 2-1 e ben quattro pali colpiti: «Abbiamo dato spazio a tanti ragazzi che durante l'anno erano stati utilizzati meno, dispiace per chi ha tirato la carretta tutto l'anno e che avrebbe voluto giocare l'ultima partita. Si è confermato quanto visto in tutta la stagione, la squadra crea tante occasioni e non le concretizza, poi se subisce diventa un problema, bisogna essere concentrati per tutti i 90'». Il futuro di Arbau, centrocampista simbolo del Sinnai anni Ottanta e Novanta, è ancora da scrivere: «Io proseguo con gli Allievi e resto a disposizione, deciderà la società se darmi ancora questa opportunità. Io ci sono da quattro anni, ho visto due retrocessioni di fila e ora questa salvezza, per la società era importante fermare questa discesa, sennò il lavoro fatto di risanamento dei debiti sarebbe stato compromesso con una discesa in Prima categoria. L'obiettivo è quello di portare avanti il discorso dei ragazzi per la prima squadra, un po' di ragazzi sono stati inseriti negli allenamenti, d'altro canto serve avere un certo numero di giocatori di spessore per mantenere la categoria mentre per risalire bisogna avere un potenziale adeguato sia negli undici che in panchina».
Andrea Berlucchi è uno dei giocatori simbolo sul quale il Selargius è ripartito dopo la seconda retrocessione di fila: «Abbiamo fatto un buon campionato e siamo soddisfatti, dopo la retrocessione l'obiettivo era la salvezza che abbiamo ottenuto con qualche giornata di anticipo, valorizzando i giovani, ci sono le basi per il futuro che andrà progettato bene facendo continuare nei migliori dei modi la tradizione di una società gloriosa come il Selargius». Il difensore classe 1984 parla del sorprendente esonero di mister Spini a 4 turni dal termine: «Il cambio di allenatore non è stato digerito bene dalla squadra, però abbiamo preso atto e fa parte del calcio. Dignitosamente abbiamo portato avanti il campionato chiudendo con una vittoria. Il mister Spini ha dato una identità alla squadra che abbiamo portato avanti tutto il campionato, i giovani sono migliorati gara dopo gara, il suo lavoro è stato positivo. Abbiamo fatto un ottimo girone di ritorno con 25 punti, fortunatamente siamo arrivati con una certa tranquillità nelle ultime giornate, è stata decisiva la vittoria con la Tharros nei minuti di recupero, in altre circostanze abbiamo perso punti proprio alla fine. In tutta la stagione abbiamo avuto sempre difficoltà nel concretizzare ciò che creiamo». Positivo il bilancio personale: «Ho segnato 5 gol, per un difensore centrale non sono pochi ma potevo farne anche di più considerando che ho sbagliato un rigore, mi è stato annullato un gol regolare, e ho sbagliato diverse occasioni come anche contro la Villacidrese. Il futuro? Potrebbe essere stata l'ultima partita per me al Selargius, dipende molto dagli impegni lavorativi. Mi è dispiaciuto per la retrocessione del La Palma, ho giocato tanti anni lì e ce l'ho nel cuore. Era un'ottima squadra ma penalizzata tantissimo dagli infortuni. I dirigenti e il mister Antinori ci tengono tantissimo e sarà dura metabolizzarla ma potrebbe essere uno spunto per ripartire da zero».