«Quarantena? Se calano i contagi rivedremo la regola»
Spadafora sul protocollo: «L'autoisolamento proposto da Figc e Lega, se non hanno strutture adatte i calciatori tornino a casa»
Nell'intensa giornata che ha visto la Lega di Serie A chiedere la revisione del protocollo sanitario (leggi qui), con il presidente della Figc Gabriele Gravina che vuole condividere il percorso con i ministri Spadafora e Speranza per arrivare ad una piccola variazione al protocollo che possa consentire di trasformare gli allenamenti da individuali a collettivi (leggi qui), in serata è arrivato l'intervento del Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, nel corso della trasmissione “Stasera Italia” su Rete 4.
Ripartenza dello sport. «Il 18 maggio tutti gli allenamenti degli sport di squadra e del calcio ripartiranno, mantenendo le distanze. Saranno diversi da quelli tradizionali per le prime settimane. Tutto il mondo dello sport delle palestre, dei centri danza, dei circoli, tutte queste realtà riapriranno dal 25 maggio. Il protocollo previsto non è irrealizzabile o troppo rigido, sono misure che sono legate al distanziamento e a altre piccole cose per riaprire in sicurezza e permettere a chi vi lavora di ricominciare».
Il protocollo da rivisitare. «Lunedì dovevano riprendere gli allenamenti del calcio sulla base di un protocollo che un mese fa mi hanno proposto Figc e Lega. Oggi capiamo che la Lega ha difficoltà ad attuare il protocollo proposto. Le squadre dovrebbero andare in autoisolamento, ma oggi si rendono conto che non hanno le strutture adatte. Ce lo hanno proposto loro, se non ne sono in grado ne prendiamo atto. Se la Figc ritiene che non ci siano le condizioni per auto-isolare tutta la squadra, si adattino le regole degli altri sport di squadra, permettendo ai calciatori di tornare a casa la sera, purché rispettino le regole minime come il distanziamento».
Quarantena da rivedere. «Sicuramente con l’evoluzione dei prossimi 10 giorni dalla vera riapertura, se la curva del contagio lo consentirà daremo massima disponibilità per rivedere questa regola. Nel frattempo le regole in vigore vanno rispettate. Nessun ostruzionismo da parte nostra».