Il capitano: In finale grazie a Cerbone e Mariani
Spanu avverte la Massese: «Il 3-0 all’Albalonga ci ha dato consapevolezza dei nostri mezzi»
«Se gioco o non gioco non mi interessa, siamo in 24 e gli undici che scenderanno in campo faranno per tutto il resto della rosa». Gianni Spanu, capitano dell’Olbia, che mercoledì affronterà la Massese al Nespoli (ore 16) nell’andata della finale playoff, pensa solo al bene della squadra: «Siamo un grande gruppo che ha l’obiettivo di salire in serie D». E poi ammette, dopo aver vissuto il 3-0 all’Albalonga da squalificato, ad incitare i compagni dal tetto dello spogliatoio col compagno di squadra Balzano: «Non giocare mi ha distrutto fisicamente, io e Riccardo abbiamo urlato come pazzi in tutti i 90’».
Olbia più consapevole e grande tifoseria - La Massese è una squadra forte e blasonata ma l’Olbia sa di poterla spuntare. «La vittoria con l’Albalonga ci ha dato consapevolezza dei nostri mezzi - continua Spanu - e ricordo che per la sconfitta dell’andata (2-0, ndr) potevamo accampare scuse per il mese senza gare ma non l’abbiamo fatto». Il difensore classe 1975 vuole riportare i bianchi in un campionato nazionale dopo che il fallimento del 2010 ha privato la città della Lega Pro: «La fame di calcio c’è a Olbia, il periodo non è dei migliori perché il calcio si alimenta con i soldi degli imprenditori e la crisi c’è per tutti. Abbiamo la fortuna di avere un gruppo dirigenziale ottimo supportato dal russo Rustam Tariko. Ci auguriamo di andare sempre più avanti di categoria e far sognare i nostri tifosi». Che, precisa il capitano, «sono stati straordinari». In molti hanno seguito la squadra ad Albano Laziale «partendo dal sabato in nave e mercoledì scorso erano in tanti al Nespoli pur essendo un giorno lavorativo». E, dopodomani, per la gara-1 contro la Massese «saranno ancora di più, perché avergli regalato la finale è stato un equo scambio tra la loro passione e i nostri risultati sul campo». Infine, un pensiero ai due tecnici, Raffaele Cerbone e Massimo Mariani, che si sono avvicendati alla fine della stagione regolare. «Se siamo arrivati all’ultimo atto dei playoff dobbiamo dire grazie a Cerbone - ricorda Spanu - tra i migliori allenatori che abbia mai avuto. Mariani è un amico, ci ho giocato insieme sia nell’Olbia che nel Tavolara. Gli faccio i complimenti per averci portato in finale, speriamo di festeggiare la serie D abbracciandoci tutti insieme».