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Calangianus
Il presidente Corongiu: «Disamore intorno alla squadra»

Terremoto a Calangianus, si dimette in blocco la società e anche mister Sassu lascia: «Dispiace non ci sia un prosieguo, si poteva arrivare ad obiettivi importanti»

La fine di un biennio ricco di soddisfazioni e a Calangianus il futuro calcistico si ora fa incerto. Il presidente Francesco Corongiu, insieme con tutti i dirigenti storici che da decenni sostengono il club giallorosso (compreso Sergio Piga e il segretario Piergiuseppe Pittorru), lasciano la società delusi da un paese che non ha seguito con l'adeguato trasporto le gesta della squadra di Alessandro Sassu, giunta fino alla finale playoff persa 1-0 domenica scorsa contro il Budoni dopo aver chiuso al terzo posto la stagione regolare. «Ringraziamo di cuore quei pochi tifosi che ci sono stati vicini allo stadio in questa stagione - dice il presidente Corongiu - nutriamo per loro una grande stima, ma se c'è un disamore quasi totale nei confronti di una squadra che si è attestata tra le migliori dell'Eccellenza non possiamo sobbarcarci altri sforzi a livello fisico ed economico. Le nostre dimissioni sono irrevocabili e diamo spazio ad altri che vorranno portare avanti le sorti del calcio calangianese. Quando si andava male ci stava che i tifosi non seguissero la squadra, quest'anno abbiamo raggiunto grossi obiettivi ma con poco seguito ed è stata la conferma di una idea che già da tempo nutrivamo. Ecco perché le solite persone che sostenevamo il club a livello finanziario hanno deciso di lasciare e io di conseguenza».

 

La conferma che un ciclo si conclude arriva anche dal tecnico Alessandro Sassu: «La dirigenza ha espresso queste idee, che ho condiviso appieno. Ne prendo atto e non mi stupisce, era nell'area. Ogni domenica quando vedevi al campo pochissime persone era deprimente anche per noi che eravamo secondi in classifica. La ciliegina nella torta è arrivata contro il Budoni, quando alle 15.55 la tribuna del campo di Oristano era quasi vuota mentre l'anno scorso per la finale playoff tra Atletico Uri e San Teodoro non sapevano dove mettere la gente». Un biennio ricco di successi per il giovane tecnico calangianese: «L'anno scorso ho preso questa esperienza come un inizio, mi stavo affacciando al mondo dei "grandi" ed era necessariamente un anno transizione chiuso con un dignitosissimo ottavo posto. Quest'anno, invece, è stato molto importante, ho provato ad alzare l'asticella e abbiamo raggiunto un bell'obiettivo, questo campionato mi ha lasciato dentro un bagaglio importante, lo trovo un punto di partenza e non di arrivo perché c'è sempre da imparare e migliorare, se così non fosse sarei un presuntuoso ed è un aspetto che non mi appartiene». Una esperienza con ha portato con sé degli aspetti negativi. «Direi proprio di no - afferma convinto mister Sassu - la società è stata serissima nei confronti di tutti, ha adempiuto agli impegni finanziari e si sa che quando vengono assicurati i rimborsi ai giocatori si lavora con serenità, tutte condizioni ideali per far bene. Dispiace solo non avere un prosieguo perché secondo me si poteva arrivare ad un obiettivo molto più importante, ma se non c'è programmazione non vai avanti. Il Tortolì insegna, si era prefissato di salire in serie D con un programma triennale e ci è riuscito al primo colpo. Spero che il Calangianus abbia un continuo, ci tengo alla squadra del mio paese e sarei contento di vederla con risultati sempre maggiori». Il futuro imminente di Sassu è ancora da scrivere: «Io mi guardo intorno, valuterò progetti seri come lo è stato quello del Calangianus, senza forzare per sedermi necessariamente in una panchina. Dove allenare? Parlerei con qualsiasi società in Sardegna». Intanto elegge i colleghi che hanno lasciato una impronta alla propria squadra. «Certamente Raffaele Cerbone, mi ha messo in difficoltà specie nella gara di ritorno a Budoni e intendo quando eravamo ancora 11 contro 11 prima delle nostre due espulsioni. Una squadra diversa da quella iniziale del girone d'andata e con contorni ben definiti. Non posso non citare Francesco Loi, il Tortolì che ha stravinto con umiltà e qualità è stato lo specchio del suo allenatore».

In questo articolo
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Stagione:
2016/2017
Tags:
Playoff