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Virdis, il bomber d'Italia: «I dodici gol? Merito della squadra. A Savona fino a giugno»
Aresti para-rigori: Fantastico, primo in carriera

Virdis, il bomber d'Italia: «I dodici gol? Merito della squadra. A Savona fino a giugno»

Un giorno di meritato riposo. I giocatori del Savona sono stati così premiati dal tecnico Ninni Corda dopo aver battuto 1-0 l'Alessandria e conquistata la vetta solitaria della classifica con 19 punti in otto giornate. Il big-match, manco a dirlo è stato deciso da Francesco Virdis, il bomber di Bono dopo 2' di gioco ha realizzato la 12esima prodezza confermandosi capocannoniere assoluto di tutta la Lega Pro. Altrettanto decisivo è stato Simone Aresti, il portiere di Carbonia che al 28' ha parato il calcio di rigore a Degano.

 

Francesco Virdis. Otto partite e dodici gol, l'ex attaccante del Progetto Sant'Elia ha una incredibile media di 1,5 gol a gara. Segreti? Nulla di particolare, i motivi sono gli stessi di quando giocava in serie D con il club della borgata cagliaritana: «Dodici gol nascono dal gioco di squadra – le parole di Virdis riportate nel sito ufficiale del Savona – Nessuno può vincere le partite da solo: a monte c’è un organizzazione di gioco ed è mio compito trasformare in rete le palle che mi mettono a disposizione». Ma il bomber non può che ammettere il grande affiatamento con il compagno di reparto Gigi Scotto, sassarese e figlio del tecnico del Latte Dolce: «È vero che con Scotto il feeling è stato immediato, oserei dire naturale per come ci siamo integrati; con gli altri abbiamo affinato l’intesa e i frutti sono sotto gli occhi di tutti». Dei dodici gol il più bello per tutti è «il secondo col Mantova, con palla al giro sul secondo palo» ma a Virdis piace andare controcorrente: «Sono più legato al primo gol in campionato, giocavamo a Busto con la candidata numero uno al successo finale». E lo descrive: «Punizione di Demartis, spizzicata di Scotto e mia deviazione sotto porta da opportunista. Era la prima partita, fondamentale iniziare il campionato col piede giusto. Poi è stato importante anche il gol con il Renate, su assist di Carta». In tutti i 12 gol la dedica è la stessa di quando segnava in Via Schiavazzi a Sant'Elia: «Io non ho fratelli e sorelle. Ma ho tre persone che mi stanno vicino e mi vogliono bene: mio papà Salvatore, mia mamma Antonella e la mia ragazza Lucia. La dedica è tutta per loro». Identica è l’esultanza alla Didier Drogba vista 22 volte l'anno scorso: «L’ho copiata da lui. Perché ammiro l'ex bomber del Chelsea, così come mi sono sempre ispirato a Pippo Inzaghi. Loro rappresentano due modelli di attaccanti, Drogba ha grande tecnica e forza fisica, Inzaghi era scaltro e capace di trovarsi al posto giusto nel momento giusto». Due giocatori totalmente diversi: «Sì, ma così bravi nell’interpretare il ruolo di chi deve fare gol». Intanto i fari sono tutti puntati su Francesco Virdis, a gennaio saranno tante le squadre di categoria superiore a piombare sul 27enne attaccante cresciuto nella Sampdoria e con esperienze in serie B con Cesena, Modena e Ravenna. «Sono procuratore di me stesso - ricoda Virdis - e non ho avuto contatti con nessuno. In passato, ho fatto tre volte un cambio di squadra nel mercato invernale ed è sempre stato un disastro: una volta mi sono subito infortunato e un’altra abbiamo finito il campionato ai primi posti ma siamo stati retrocessi dopo 55 punti di penalizzazione. Voglio chiarire che sicuramente non è mia intenzione andar via a gennaio, qui a Savona ci sono ancora tante cose buone da fare, da oggi fino a giugno». Anche perché a Savona è di casa: «L’ambientamento è stato ottimo, Savona per tanti versi ricorda la Sardegna. Il clima è simile e soprattutto c’è il mare. Io amo il mare. Sono contento che dopo il Chievo si siano fatti avanti i biancoblù. I tifosi? Fantastici anche loro».

Simone Aresti. L'anno scorso l'ex portiere della Primavera del Cagliari prese la ribalta perché fu capace di segnare due reti, ora vuole emergere per ciò che ha sempre fatto quando si infila i guantoni, cioè evitare di subire gol. Contro l'Alessandria Simone Aresti è stato decisivo quanto il compagno Virdis, nella sfida dagli undici metri contro Degano il 26enne ex Alghero si è disteso sulla sua destra deviando il tiro della punta piemontese. Un tuffo che gli ha procurato una contusione alla spalla che va riassorbita in vista dello scontro diretto di Forlì contro la vice-capolista. Il portiere del Savona è stato autore di una splendida partita. «Sono contentissimo per il risultato e anche per la mia prestazione – così Aresti nel sito ufficiale del Savona – Parare il primo rigore in carriera per un portiere è qualcosa di fantastico e vorrei dedicare questa prodezza al nostro preparatore dei portieri Deorsola». E svela il segreto della prodezza: «Fondamentale è stato anche studiare in precedenza il loro rigorista Degano su Youtube».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2012/2013
Tags:
Girone A
Lega Pro