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Quagliarella si riprende la sua Napoli

Lo scugnizzo è tornato. A modo suo, l'unico per ripagare il presidente De Laurentis del più grande investimento del suo ciclo: con i gol.

Fabio Quagliarella, napoletano doc arrivato tardi nella sua squadra del cuore dopo tanta gavetta e tanti gol in giro per lo stivale, pare essersi finalmente sbloccato dopo un avvio scoppiettante e un periodo di appannamento che aveva messo in allarme l'intero popolo azzurro.

Due gol al Bari e tre punti tolti dal cilindro a pochi minuti dalla fine, l'esplosione di gioia e le urla liberatorie sotto la curva. Si perchè il digiuno da gol è già di per se una brutta grana per un bomber, ma per un goleador tifoso è un vero e proprio tormento, una sofferenza, roba da non dormire la notte.

E nelle urla di Fabio verso i suoi tifosi impazziti di gioia si scorgevano rabbia e liberazione, quelle di un ultras che vede il suo idolo tornare al gol e regalare un successo importantissimo alla propria squadra.

Problemi muscolari e di ambientazione tattica avevano frenato Quagliarella in questo avvio: infortuni non gravi ma continui e fastidiosi, e un nuovo modulo di giocare, diverso dal tridente dell'Udinese dove aveva ricoperto la posizione di esterno e di centroavanti, uniti a una velata preferenza alla coabitazione con Denis (prima punta vecchio stampo) che con Lavezzi (seconda punta che parte da lontano).

Il tempo e il duro lavoro settimanale paiono averlo riportato sulla strada di quel Quagliarella che stupì l'Italia intera, arrivando fino alla Nazionale.

Il Napoli cercava una nuova bandiera, lui cercava la sua Napoli: i napoletani sognano il nuovo binomio.

 

Filippo Congiu

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2009/2010
Tags:
15 Andata