Il Sant'Elena fa festa con l'Arborea, il Seulo mette in vetrina Boi, Vecchio Borgo ok a Siliqua
Arbus all'ultimo respiro, il Carloforte si arrende sotto il colpo di Falciani; la San Marco passa nel finale e non molla ancora
Sempre e solo tre lunghezze: è il gap che ancora separa l'Arbus e la San Marco, che si accingono a sfrecciare nell'ultimo giro di pista che dovrà necessariamente svelare il nome della vincitrice.
Tutto rimandato al prossimo turno, dunque, con i ragazzi di Agus che possono contare su di un vantaggio che, a 90' dal termine, rappresenta una piccola ipoteca: domenica prossima, contro il Selargius, in casa, Falciani e soci potranno accontentarsi anche e solo di un pareggio per raggiungere il tanto atteso traguardo, ma se ce ne fosse ancora bisogno, la giornata di ieri ha confermato che le sorprese sono sempre dietro l'angolo. La capolista infatti mette le mani sui tre punti in palio nella delicatissima trasferta di Carloforte soltanto all'ultimo assalto, nel frattempo i diretti inseguitori si aggiudicavano il big match contro il La Palma, che resiste bene per oltre un'ora, e sognavano di riaprire i giochi, clamorosamente. Ed invece, la battistrada si rimette in piedi, con il classico guizzo di uno dei suoi giocatori migliori, e offre l'ennesima prestazione importante in termini di personalità. Morale della favola: titolo ancora in bilico, così come il discorso per il terzo posto, con l'Arborea che non approfitta dei tanti scontri al vertice per agganciare il terzo posto: la trasferta contro il Sant'Elena si rivela difficile come da pronostico, con i ragazzi di Piras che si impongono di misura, per 2 a 1, e conquistano una salvezza mai così bella e difficile. La situazione, dietro, per il resto è ancora abbastanza complicata: il Vecchio Borgo passa clamorosamente nella tana del Siliqua, si porta ad una sola lunghezza dalla salvezza diretta, con il quintultimo posto occupato proprio dai ragazzi di Corsini, e tiene dunque in allerta anche il Selargius, che deve ancora guadagnarsi la certezza matematica della permanenza in Promozione. I cagliaritani hanno già in tasca la possibilità, nel caso, di giocarsi lo spareggio play-out tra le mura amiche: ancora in gioco dunque, per il ruolo da sfidanti, sia il Gonnosfanadiga, colpito e affondato dall'Idolo, e il Quartu 2000, che si arrende al cospetto di un'Andromeda cinica e quadrata, che fa festa con 90' in anticipo al termine di una stagione decisamente positiva.
Ci si aspettava una partita molto tattica, considerando il valore delle due contendenti, appesantita ulteriormente dall'enorme posta in palio: tre punti fondamentali sia per l'Arbus, costretta a difendere costantemente il primo posto dagli assalti della San Marco, che per il Carloforte, di nuovo in corsa per i play-off. In effetti nel primo tempo si assiste ad un confronto decisamente bloccato, con pochi sussulti sia da una parte che dall'altra: il primo guizzo è di Lazzaro, dopo 10', poi al 20' tocca agli ospiti, con un tentativo acrobatico di Falciani. La sensazione è che il match possa venire sbloccato dalla giocata di un singolo, come quando Festa inventa per Flumini che da ottima posizione calcia alto, graziando Grosso. Il primo tempo si chiude con la grande opportunità del solito Lazzaro che si incunea in area di rigore avversaria ma sulla sua strada trova il piedone di Toro che dice no alla rasoiata dell'avversario. Ad inizio ripresa, l'Arbus va vicinissimo al vantaggio: break di Atzori che si disimpegna egregiamente per Flumini, ma il bomber non inquadra il bersaglio grosso. Esce fuori per una questione di centimetri anche il tentativo di Lazzaro, che vola per incornare il cross di Bodano. Alla mezz'ora, l'Arbus va ad un passo dal gol: una combinazione ad altissima velocità liberà al tiro Festa che spara in porta ma Grosso è strepitoso e si salva con una prodezza tutto istinto. L'Arbus sembra stare meglio degli avversari e chiude all'attacco: sponda di Festa per Paulis, tiro del fantasista che si spegne però sul fondo. Il confronto sembra ormai destinato al più classico degli 0 a 0, ma all'ultimo assalto, Falciani si trova tra i piedi la palla che vale una stagione: Grosso questa volta non può davvero nulla e il piatto preciso del granata si trasforma d'incanto in uno dei successi più belli.
Sull'altro campo, c'era ovviamente tanta tensione tra La Palma e San Marco: squadre in campo con due obbiettivi leggermente diversi; i cagliaritani per non perdere il treno play-off, gli asseminesi per continuare a sognare una rimonta che avrebbe dell'incredibile. Il copione è chiaro sin dalle prima battute: la San Marco è in buona forma e si presenta allo scontro con il carico pesante in termini di grinta e motivazioni; passano appunto poco meno di cinque minuti e Pilleri e Alseni si affacciano pericolosamente dalle parti di Sanna. I locali si affidano alla buona verve di Ligas, che riesce a mettere in difficoltà il suo marcatore diretto ma non è abbastanza fortunato per superare anche l'attentissimo Daddi. La partita vive di continui capovolgimenti di fronte: pericolo per il La Palma sulla combinazione tra Pilleri e Porcu, con quest'ultimo che pecca per quanto riguarda la mira; dall'altra parte ci prova Siddu, senza esiti, poi è nuovamente il turno dei leoni con Tosi e Fanni. Prima frazione agli sgoccioli, ma le due squadre continuano a spingere sull'acceleratore: servirà ancora il miglior Daddi per contrastare la pericolosa discesa di Siddu. La ripresa si apre sulla falsa riga del primo tempo: Tosi e Pilleri tengono sotto mira la difesa avversaria, ma il punteggio non si sblocca, nemmeno sui tentativi di Alseni e Dinaro. Il La Palma non sta a guardare: al 15' Piras ha la chance per il vantaggio ma sciupa tutto calciando alle stelle. Sanna dall'altra parte mura il buon tentativo di Mastromarino. La San Marco sembra stare meglio: Fanni trova le energie per l'ennesima fuga in contropiede ma non inquadra il bersaglio. A dieci dal termine, gli ospiti vedono premiati i loro sforzi: sugli sviluppi di un tiro di Mastromarino il direttore di gara vede un tocco di mano e decreta il calcio di rigore: questa volta Silvio Fanni non può sbagliare e sigla il sorpasso (foto esultanza). Il La Palma a quel punto è costretto a rovesciarsi in avanti, ma scopre inevitabilmente il fianco per le contro repliche degli avversari, che raddoppiano e chiudono il discorso grazie alla perla di Fanni.
Per gli uomini di Madau si tratta comunque di un passo falso che fa meno male del previsto, alla luce dei risultati di Carloforte e con l'Arborea che non ne approfitta e torna dalla trasferta contro il Sant'Elena con zero punti e il terzultimo posto sempre distante tre lunghezze: fanno festa i ragazzi di Piras, che mettono in piedi un primo tempo praticamente perfetto e si prendono una salvezza che, soprattutto nella parte centrale della stagione, sembrava tutt'altro che scontata. Partita messa subito in discesa: dopo sette minuti di gioco infatti Perinozzi trova il tocco giusto per superare con un pallonetto Carta. Soddu e Piras guidano gli assalti degli ospiti, che non ci stanno, ma Aramu e soci fanno buona guardia. Nel finale di tempo si rivedono i locali con Perinozzi, ma a fare male davvero è Cossu, che raddoppia su assist di Mulas. Secondo tempo con l'Arborea a netta trazione anteriore, ma la difesa di casa concede qualcosa, siamo alla mezz'ora, solo in occasione della zampata di Peddoni, sugli sviluppi di un corner, che così accorcia e rimette in corsa i suoi. Risultato appeso ad un filo, ma la difesa dei padroni di casa blinda uno dei successi più dolci dell'anno.
Il Seulo invece non fa sconti al malcapitato Barisardo e si scaglia senza pietà sull'avversario, che esce dal confronto con le ossa rotte e un pesante 8 a 2 da smaltire sul groppone: mattatore dell'incontro Tore Boi, a segno per ben quattro volte, con la classifica dei capo cannonieri che lo incorona come nuovo principe.
Partita subito in discesa per i ragazzi di Floris, che la sbloccano con Tocco, di prepotenza dopo la prima respinta di Cotza; il raddoppio porta la firma di Concu, di testa, poi inizia lo show di Boi che a tre dal riposo mette a segno la prima rete della sua fantastica giornata. Lo stesso completa l'opera nella ripresa, dopo il poker servito da Diop infatti, spetta ancora al bomber trovare la via del gol prima trasformando un calcio di rigore, poi ripetendosi per altre due volte. In mezzo succede un po' di tutto: dal gol di Tedde, per gli ospiti, alla doppietta di Diop. Nel finale, Semino rende meno amara la sconfitta per gli ogliastrini.
Il Selargius mette nel paniere tre punti fondamentali per raggiungere il traguardo della salvezza, ormai ad un passo, ma la certezza matematica passa per forze di cose dalla delicatissima trasferta in casa della capolista Arbus, in programma nel prossimo turno. Maricca e soci ci arrivano però con un discreto stato di forma, alimentato a dovere dall'1 a 0 interno rifilato ad un cliente difficile come il Carbonia: gli ospiti non fanno sconti e mettono in scena una partita più che dignitosa, primo squillo di Foddi alla mezz'ora, con il Selargius costretto a guadagnare quota e prendere metri con il passare dei minuti: sale in cattedra Stefano Mura che mette i brividi a Galizia in almeno tre occasioni, e lascia lo zampino anche nel guizzo di Pandori, per il vantaggio, che ribadisce in rete una corta respinta del portiere avversario. Nella ripresa il Carbonia cerca di rimettere in piedi il confronto: per poco Konate non ci riesce, ma la sua conclusione, da posizione assai defilata, si spegne sul palo.
Il Carbonia prende coraggio e ci prova ancora con Orgiana prima e poi con lo scatenato Milia. Il Selargius non sta a guardare: Porceddu ha tra i piedi il raddoppio, ma la sua conclusione non va a buon fine.
Si incendia la lotta per non retrocede, con l'Idolo che confeziona proprio la beffa perfetta al Gonnosfanadiga, sconfitto in casa di misura, 1 a 0 il finale: bastano appena sette minuti a bomber Giolitti per confezionare il gol che vale per il vantaggio e poi, in sostanza, per il match: botta dalla distanza di rara potenza e palla in fondo al sacco. Per vedere una reazione convincente dei locali occorre aspettare il 20', con Corda che però non inquadra la porta. Il pallino del gioco passa di nuovo in mano agli ospiti, che a cavallo dei due tempi creano due occasioni interessanti con Lancioni prima e Cannas poi. Il Gonnos si riprende la scena nella seconda parte della ripresa: ci prova Piras, Salis si salva con qualche affanno; poi è il turno di Tomasi, che serve una palla d'oro a Pinna ma l'attaccante non trova la deviazione decisiva. Il pari sembra cosa fatta al 23' con Vaccargiu che scarica il tiro dalla distanza ma la palla termina la sua corsa sbattendo clamorosamente sulla traversa.
Vittoria casalinga, per 2 a 0, anche per l'Andromeda, che congela le speranze salvezza del Quartu 2000, battuto con un secco 2 a 0: la matematica non condanna ancora i ragazzi di Puddu, che possono comunque sperare ancora nei play-out, distanti due lunghezze. I giallo-neri sono scesi in campo con il chiaro intento di chiudere, nel migliore dei modi, una stagione che ha saputo regalare tante soddisfazioni: alla mezz'ora, Granitzio porta in vantaggio i suoi, di testa, ma l'espulsione rimediata da Olla proprio allo scadere della prima frazione regala nuova forza agli ospiti, che però non riescono ad essere particolarmente incisivi, seppur con l'uomo in più, perchè sono sempre i padroni di casa a sfiorare il raddoppio con Addis, clamoroso palo per lui. Alla mezz'ora però, la partita potrebbe cambiare volto: rigore per gli ospiti, dal dischetto Dessì perde il confronto con Angioni, che si rifugia in calcio d'angolo con una prodezza. E' una brutta tegola per gli ospiti, che nel finale subiscono pure la beffa con il raddoppio messo a segno da Addis, dagli undici metri.
Il Vecchio Borgo Sant'Elia mette a segno una vera e propria impresa nella propria rincorsa alla salvezza, andando a vincere sul difficilissimo campo del Siliqua, avversario diretto nella grande bagarre per la permanenza in categoria: si tratta davvero di un colpo da novanta per il gruppo guidato da mister Miro Murgia, che può già godere del privilegio di giocare l'eventuale finalissima play-out in casa ma che alla fine potrebbe acciuffare la salvezza già domenica prossima, senza ulteriori sforzi, perchè con la sconfitta di ieri i ragazzi di Corsini hanno definitivamente esaurito tutto il vantaggio e galleggiano sopra la zona calda aggrappati ad un unico, singolo punticino.
Partenza veemente per i cagliaritani, che ci provano subito con Nessi e Floris, ma Palmas si salva; la replica dei campidanesi è affidata al solito Amorati, replica immediata, dall'altra parte, di Feboli, ma Palmas è provvidenziale in uscita. Alla mezz'ora, il Vecchio Borgo finalmente sfonda: Casula trova il tempo per battere a rete e mette la sua firma sul vantaggio. Poco prima del riposo, Floris cala il bis, con una rasoiata che non lascia scampo al portiere avversario. Il gol di Frau, al 25' della ripresa, rimette tutto in discussione ma Granata e soci si chiudono a riccio e riescono nell'impresa di salvaguardare il risultato dall'assalto dei locali, con il portiere che risulta determinante su Maccioni e Atzeni.