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Diego Flumini, attaccante, Arbus
Il Carloforte vince in casa dell'Andromeda, all'Arborea basta Atzeni, punti d'oro per il Gonnos

Arbus nel segno di Flumini: il Sant'Elena si arrende, la capolista continua a volare; San Marco e La Palma non mollano

Niente di nuovo sotto il sole da segnalare dopo la decima giornata di ritorno per quanto riguarda la corsa al titolo: l'Arbus si mantiene al comando grazie alla vittoria, di misura, strappata in casa del Sant'Elena, e conserva i cinque punti di vantaggio su San Marco e La Palma, che si aggiudicano i tre punti in palio nei rispettivi confronti contro Selargius e Barisardo. Semaforo verde anche per Carloforte, corsaro in casa del Seulo, e Arborea, che passa contro l'Idolo ad Arzana. A cinque giornate dal termine rimane dunque aperta la corsa al terzo posto, con i tabarchini in ritardo di quattro lunghezze dal trenino delle seconde. In coda invece, da segnalare il colpo grosso del Gonnosfanadiga, che batte tra le mura amiche, per 3 a 1, il Vecchio Borgo Sant'Elia e incendia la bagarre play-out, agganciando i cagliaritani di Murgia al terzultimo posto, a quota 24, assieme proprio al Sant'Elena.

In casa Arbus conoscono ormai il ritornello a memoria: l'imperativo, non può essere altrimenti, è continuare a correre forte, senza lasciare nemmeno un punto per strada, e mister Agus può ritenersi assolutamente soddisfatto per come stanno andando le cose. Il successo di misura per 1 a 0 in casa dell'ostico Sant'Elena rappresenta più di un'ottima notizia: la fuoriserie granata non sembra soffrire la pressione per un traguardo che giornata dopo giornata diventa sempre più concreto, anzi, la determinazione di Festa e soci sembra in netta, costante crescita, come a dire che la capolista è ormai consapevole di poter centrare un risultato importante, e le conferme arrivano puntuali ad ogni uscita. Passare contro i bianco-verdi di Piras non è mai facile, soprattutto se si considera che i locali stanno vivendo un buon periodo di forma. Per Toro e compagni non è stata una passeggiata, come confermano le due occasioni create dal Sant'Elena nel primo tempo, con Motzo e soprattutto con Valentino Perinozzi, che dal limite colpisce in pieno la traversa della porta granata. Nel momento migliore degli avversari, l'Arbus passa con il cinismo che solo le grandi squadre hanno: intuizione da dieci e lode per Festa che serve un pallone squisito per il taglio di Flumini (nella foto esulta con Festa), a cui non resta altro da fare che superare Aramu. La replica del Sant'Elena si sviluppa sull'asse Cossu – Perinozzi – Mboup, ma Toro è attento e chiude tutto con ottima scelta di tempo. Ad inizio ripresa, il Sant'Elena ha forse una delle occasioni più ghiotte della partita: Perinozzi inventa per Mboup che si trova catapultato in un testa a testa contro il portiere avversario ma perde il duello con Toro. L'Arbus, scampato il pericolo, cerca di abbottonarsi meglio dietro e, di fatto, non concede più niente: successo numero 17 e strada tutta in discesa verso il titolo.

Al secondo posto, continua l'inseguimento della San Marco, che torna dalla trasferta di Selargius con il bottino pieno in tasca e una fiducia rinnovata in vista degli ultimi 450' della stagione.
I leoni si riprendono prontamente dal ko di Arborea e lanciano un chiaro segnale alle rivali: i ragazzi di Pani non hanno nessuna intenzione di mollare, e la prestazione offerta ieri lo testimonia in maniera eccellente. Primo tempo giocato ad altissimi livelli da parte degli asseminesi, con Alseni che dopo 4' trova il tempo per battere a rete ma la sua mira è leggermente alta; i locali replicano immediatamente con Porceddu, ma Sirigu ci mette una pezza. La San Marco, seppur senza strafare, continua ad affacciarsi in avanti: ci provano Tosi e Fanni, con quest'ultimo che al 20' è costretto ad abbandonare il campo per un problema al polpaccio. Alla 30', fiammata improvvisa dei ragazzi di Maricca, con Elias che cerca di spaccare la difesa avversaria ma il muro degli ospiti regge all'urto, anche sul secondo tentativo sull'asse Porceddu – Mura: gran lavoro del primo ma l'attaccante non riesce a sorprendere Daddi. Il finale di tempo è tutta per la San Marco: Farci sciupa da buona posizione l'ottimo invito di Serra; poco prima del riposo il punteggio però si sblocca: Farci innesca Pilleri che lascia partire una sventola che non lascia scampo a Dessalvi per il vantaggio dei bianco-rossi. Nella ripresa il Selargius lotta per pervenire al pareggio, buona la conclusione di Pandori, ma la San Marco controlla agevolmente e cerca di mettere il punto alla contesa: ci prova Pilleri, con una punizione dentro l'area, ma senza esiti; poi è il turno ancora di Alseni, ma la sua conclusione pecca di cattiveria; Mastromarino cerca gloria in area di rigore avversaria, ma non trova il gol da pochi passi, salvo poi riscattarsi nel recupero: lo stesso viene steso da Monni in area di rigore, sul successivo, inevitabile penalty il numero 18 degli asseminesi raddoppia.

Se le prime due corrono forte, lo stesso si può tranquillamente dire per il La Palma, che non perde il contatto con la seconda posizione e si candida per un finale di stagione ad altissima intensità: i ragazzi di Madau superano brillantemente anche l'esame rappresentato dalla sfida interna contro il Bari Sardo, emblematico in questo senso il 4 a 1 maturato al termine dei novanta minuti. Partenza a razzo per i padroni di casa, che dopo 2' sono già pericolosissimi con l'affondo di Serpi, ma per lui arriva solo l'esterno del palo. Non va meglio, subito dopo, a Baldussi, che ci prova dopo una corta respinta di Murru, su colpo di testa di Siddu, ma il suo tentativo si infrange sulla traversa. Ospiti ben più letali, siamo al 10', quando nella prima azione della gara trovano la combinazione per far saltare in aria la cassaforte dei cagliaritani: Serra si inventa un'autentica magia dai 20 metri, con la sfera che termina alle spalle di Sanna. Il La Palma ci mette quasi un tempo per pervenire al pareggio: a sette dal riposo Ligas risolve in favore dei suoi un'azione confusa e ripristina gli equilibri. Per vedere il sorpasso, bisogna aspettare la mezz'ora della ripresa, quando Ligas gira in rete la palla del 2 a 1, sorprendendo la difesa avversaria. Nel finale gli ogliastrini crollano: terzo gol per Ligas, che realizza la sua personalissima tripletta sfruttando la bella quanto sfortunata giocata di Nepitella, fermato solo dal palo. Chiude i giochi la perla di Sarigu, per una domenica da incorniciare.
Splende il sereno anche per il Carloforte, che continua a mantenere vive le risicate speranze di conquistare i play-off grazie al successo per 3 a 1 rifilato in casa di un cliente sempre scomodo come l'Andromeda: partita subito sbloccata dagli ospiti, in gol in avvio con Donnola, ma cinque minuti più tardi Olla trova la punizione perfetta e impatta. Il Carloforte non si scompone e continua ad esprimere il proprio gioco: sforzi premiati alla mezz'ora, quando Bodano, con la deviazione decisiva di Farci, trova il raddoppio su punizione. Nel finale di tempo sale in cattedra Lazzaro che prima colpisce una clamorosa traversa e poi trasforma in oro colato un tocco morbidissimo da applausi. Nella ripresa succede poco, con il Carloforte che non fatica a difendere il preziosissimo, e decisivo, doppio vantaggio.
Continua il volo d'altissima quota dell'Arborea, che passa con il minimo risultato utile in casa dell'Idolo: ottime notizie anche per bomber Marco Atzeni, di nuovo in gol, che consolida ulteriormente il primo posto nella classifica capo-cannonieri, anche se Boi del Seulo si è fatto di nuovo prepotentemente sotto. La partenza però è tutta di marca arzanese che mette più di un brivido a Carta e soci, con i locali trascinati dall'ottimo Lancioni. Al 17' però, l'Arborea passa: Atzeni conquista una palla d'oro, si libera di due marcatori diretti per poi puntare senza esitazioni Salis, costretto ad arrendersi. I due Atzeni continuano a mettere in serissima difficoltà la retroguardia avversaria, ma il punteggio non cambia più anche grazie agli interventi decisivi di Salis. Nella ripresa, l'Idolo cerca di buttare il cuore oltre l'ostacolo: Mameli su punizione trova una sfortunatissima traversa, poi servirà il miglior Carta per blindare il risultato sul tentativo, davvero pericolosissimo, che parte dai piedi di Arras. Lo stesso ci prova poco dopo di testa, da pochi passi, ma la mira è leggermente alta. Non serve all'Idolo il forcing finale, con l'Arborea che, ben abbottonata dietro, resiste bene alla pressione e mette un altro, ennesimo tassello in una stagione da applausi.
Il Carbonia non poteva sicuramente immaginare un ritorno migliore tra le mura amiche dello Zoboli, dopo tre mesi di assenza forzata i ragazzi di Andrea Marongiu festeggiano alla grande con i tre punti incassati nel match contro il Quartu 2000, sempre a caccia disperata di punti salvezza, con la situazione che si complica sempre di più con il passare dei minuti e l'ultimo posto in classifica che diventa sempre più pesante. Il primo quarto d'ora dei minerari è qualcosa di perfetto: al 10' Foddi sblocca il risultato con un bel colpo di testa su invito di Cogotti. Lo stesso Cogotti poco dopo è ancora protagonista con il taglio in favore di Cosa che non sbaglia. Due sberle che complicano il pomeriggio degli ospiti, che trovano comunque la forza per rialzare la testa con Meloni, bravo Bove a chiudere in angolo. I locali non stanno a guardare: Zucca e Cosa falliscono per un soffio il punto del definitivo ko. Nella ripresa il Carbonia arretra il proprio baricentro e lascia maggiore iniziativa agli ospiti, che accorciano con Meloni, bravo a capitalizzare al massimo un'azione confusa in area di rigore. Il Carbonia cerca di contenere le sfuriate degli ospiti, pericolosissimi ancora con Atzeri, con Bove sempre attentissimo e non disdegna allo stesso tempo pericolose sortite in avanti. Nel finale, brivido enorme per i locali, con Meloni che opta per la conclusione in porta, però senza esito.

Il Seulo inguaia il Siliqua di Corsini: l'anticipo del sabato si chiude con un sontuoso 3 a 2 per gli ospiti, con Salvatore Boi che mette la firma su una rimonta da applausi siglando una tripletta devastante, che lo rilancia peraltro nella corsa al primo gradino della classifica cannonieri. Per i campidanesi, il risultato finale ha il sapore della beffa, con il doppio vantaggio firmato a cavallo dei due tempi da Amorati e Pilloni che non è stato sufficiente per conquistare il successo.
I ragazzi di Floris volano così a quota 37, a nove lunghezze dagli avversari, che fluttuano appena al di sopra della linea rossa.
Il colpo grosso di giornata, nei quartieri bassi, è sicuramente il 3 a 1 fatto registrare dal Gonnosfanadiga nel big-match, una sorta di spareggio salvezza anticipato, ai danni del Vecchio Borgo che riabbraccia il proprio tecnico Murgia, a cui il Giudice Sportivo ha annullato la precedente squalifica. Eppure, a partire meglio sono proprio i cagliaritani, con la conclusione di Floris sulla quale interviene ottimamente Petucco; alla mezz'ora però, i padroni di casa sfondano con Pinna, innescato da Tomasi, che trafigge Berosi. Il raddoppio arriva ad inizio ripresa, ancora con una rasoiata di Pinna, che al decimo completa il quadro con il gol che vale per la sua personalissima tripletta. Murgia accorcia per i suoi poco dopo: il gol galvanizza gli ospiti che si buttano in avanti nel tentativo di riaprire il discorso, ma allo stesso tempo lasciano inevitabilmente tanti spazi per le ripartenze dei bianco-verdi, che sfiorano il poker ancora con lo scatenatissimo Pinna e con bomber Tomasi, che si deve però accontentare di una traversa. Lampis e Ferraraccio sparano gli ultimi due botti della gara, ma senza esiti.

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2017/2018
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Promozione
Girone A