Girone di ritorno incredibile, da ritmo playoff
Budoni in festa, una salvezza targata dal duo Bagatti-Cerbone
Quando Antonello Bagatti, uno dei decani delle panchine isolani, ed il grintoso Raffaele Cerbone, protagonista del calcio che conta e di stagioni biancocelesti, nella settimana post seconda giornata del girone di ritorno, avevano accettato di prendere il timone del Budoni, in pochi forse avrebbero scommesso non un euro ma nemmeno una lira sulla salvezza del team gallurese, al tempo spaesata Cenerentola del girone G di Interregionale. In pochi, tranne chiaramente i protagonisti della storia, i dirigenti, gli atleti e lo staff. Ed oggi sarebbero stati proprio loro ad incassare la vincita, perché il Budoni è matematicamente salvo e l’anno prossimo giocherà per il terzo anno consecutivo nella quinta serie nazionale.
La rincorsa era cominciata con una sconfitta maturata contro la Viterbese, quando ancora le carte erano da risistemare al top nel mazzo, i nuovi arrivi da inserire al meglio nel meccanismo, il ricordo di mister Pietro Armenise (preparato ma sfortunato traghettatore della barca biancoceleste) ancora vivo e la fiducia tutta da ricostruire. Poi l’ingranaggio ha cominciato a girare, sono arrivate le vittorie ed i pareggi, in una serie positiva che dalla 4ª di ritorno alla 15ª non si è mai interrotta trasformando la speranza in certezza da 41 punti, in una salvezza arrivata domenica scorsa nonostante lo scivolone di Rieti, una sconfitta che vale come una vittoria, festeggiata come una vittoria dal presidente Giovanni Sanna e da una nutrita pattuglia di tifosi accorsi all’aeroporto ad accogliere la squadra al suo ritorno dall’ultima trasferta 2009-2010.
I veterani ed i giovani, guidati da un giovane e da un veterano, parti di un insieme che ha dato tutto, capace di sopperire alle assenze con l’applicazione e la voglia, una base solida dalla quale ripartire nella prossima Interregionale. La gioia è grande e non ci si volta indietro, anche se verrebbe da chiedersi cosa sarebbe potuto succedere se l’organico del Budoni (e tutte le situazioni contingenti del caso) fosse stato quello attuale sin dall’estate scorsa. Perché nel girone di ritorno Pau e compagni hanno tenuto un passo da playoff, quasi da capolista, e la salvezza che oggi è una liberazione, nel paese dei se e dei ma, sarebbe potuta diventare qualcosa di molto più succulento e interessante. Questo però è un capitolo lontano dalla realtà del campo e dei fatti. A Budoni si fa festa. Ora passerella finale nel derby con il Sanluri, davanti ad uno stadio in festa per un obiettivo che sembrava impossibile a metà campionato, ed oggi è invece il presente gallurese.