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Castiadas, con l'Ostia un solo obiettivo, Mereu: «Condannati a vincere sempre, tutto passa per i piedi, il cuore e la testa, non cadiamo nel vittimismo»
«Ingiustizie nel ko di Budoni ma pensiamo a noi»

Castiadas, con l'Ostia un solo obiettivo, Mereu: «Condannati a vincere sempre, tutto passa per i piedi, il cuore e la testa, non cadiamo nel vittimismo»

Un solo risultato: la vittoria. Il Castiadas non può puntare ad altro contro l'Ostiamare se vuole la salvezza ma i tre punti sono ancor di più vitali perché mancano da tre gare nelle quali è stato raccolto un solo punto, tra l'altro contro la Viterbese capolista. La sconfitta di domenica scorsa, in casa del Budoni, è stata pesante nel punteggio (4-0) e nello svolgimento con i sarrabesi ridotti in nove per le espulsioni nel primo tempo di Daleno e Porcu. Perciò, nell'anticipo di domani pomeriggio (fischio d'inizio alle ore 14), i biancoverdi saranno senza i due titolari della difesa che dovranno scontare una giornata di squalifica. Il tecnico Bernardo Mereu ha svolto stamattina il consueto allenamento di rifinitura, al termine del quale ha parlato del difficile impegno contro i viola di Chiappara risucchiati nella zona calda per via di un girone di ritorno negativo (2 punti in 7 gare) che non diminuisce il valore di un avversario che in rosa presenta giocatori di categoria superiore come Piro, Massella e Piroli. 

Bernardo Mereu (Castiadas) alla ricerca della vittoria con l'Ostia«Una squadra come la nostra è condannata a vincere sempre - ammette mister Mereu che contro i lidensi taglia il traguardo di un girone sulla panchina dei biancoverdi - ad avere sempre nervi saldi e la valutazione del valore dell'avversaria è l'ultima cosa che deve fare. Tutte le gare presentano difficoltà ma il difficile per noi è sapersi concentrare e capire che tutto passa per i piedi, per il cuore e per la testa;la squadra dev'essere molto brava a pensare a se stessa e poco agli altri». Una gara che sarà affrontata con il dubbio da sciogliere sul recupero di Emiliano Melis in attacco e con le sicure defezioni in difesa come ulteriore conseguenza del derby perso a Budoni. «Abbiamo assenze importanti come quelle di Porcu e Daleno - evidenzia Mereu - ma non bisogna fare del vittimismo. Noi dobbiamo essere forti nel non cadere nei tranelli delle piccole o grandi ingiustizie che capitano in una partita, dobbiamo sempre lottare a testa bassa, evitando le situazioni che innervosiscono e condizionano l'andamento di una gara. Bisogna essere bravi e capaci nel porgere il fianco a quei condizionamenti che, anche se non volontari, rischiano però di avere una parte attiva all'interno della gara». Il riferimento evidente è al match di Budoni. «Nella prima mezzora siamo andati meglio di loro - afferma il tecnico quartese ma di origine ogliastrina - con un predominio territoriale marcato, la squadra però avvertiva una direzione di gara indecisa, l'arbitro era insisuro nelle decisioni che prendeva a favore o contro. Al 30' c'era un fallo laterale per noi, segnalato correttamente dal guardalinee, invece l'arbitro ha fatto passare la palla a loro. Sugli sviluppi di quel fallo laterale abbiamo subito il gol dell'1-0. Questo fatto ha turbato la squadra, che ha perso sicurezza. Palla al centro, loro la riconquistano, Giglio si tuffa in area e ottiene il calcio di rigore. Sul 2-0 la squadra è crollata come un castello di sabbia, poi c'è stata subito dopo l'espulsione di Daleno, giusta, il secondo fallo da rigore, giusto, e l'espulsione di Porcu, giusta. Al 39' la gara era già finita». Ed ecco il monito alla squadra: «Noi dobbiamo avere un rapporto forte coi principi di gioco e non essere vittima di noi stessi. L'arbitro gioca la sua gara, stessa cosa fa l'avversario e così facciamo noi senza disturbare se non la prova dell'avversario; se ti vuoi salvare devi essere molto attento al tuo e, anche se possono intervenire altri fattori determinanti, bisogna mantenere la concentrazione alta nei 90' e rendere tutto più facile». Anche perché nel giro di un mese il Castiadas si gioca una buona fetta di salvezza. Dopo l'Ostiamare c'è la trasferta in casa dell'Astrea e poi due partite in casa contro San Cesareo e Flaminia. «Le gare danno tutte tre punti - chiosa Bernardo Mereu - e sulla carta hanno tutte difficoltà diverse che nascono quando l'arbitro fischia l'inizio. La partita con la Viterbese, dove se avessimo vinto non c'era niente da dire, si è rivelata più semplice del previsto; col Budoni, che sulla carta poteva essere alla nostra portata, abbiamo invece perso. Da qui alla fine per noi sono sempre e solo scontri diretti, poi è chiaro che contro le avversarie che ti stanno vicine in classifica le partite valgono sei punti, perché se vinci ne prendi tre e ne togli tre a loro». 

In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna
8 Ritorno
Girone G