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Castiadas, il presidente Piu non ci sta: «Sto meditando di non giocare contro la Torres. Quale rivalità storica e che episodi di violenza ci sono mai stati?»
«L'anti-calcio, perdiamo 6mila euro di incasso»

Castiadas, il presidente Piu non ci sta: «Sto meditando di non giocare contro la Torres. Quale rivalità storica e che episodi di violenza ci sono mai stati?»

Castiadas-Torres a porte chiuse per la Prefettura di Cagliari ma potrebbe anche non giocarsi. C'è grande amarezza nelle parole di Pierpaolo Piupresidente del club sarrabese, che potrebbe prendere una decisione molte forte: «Sto meditando di non far giocare la squadra domenica contro la Torres. Quello che è successo oggi è l'anti-calcio, sono disgustato e potrei anche dare le dimissioni perché non ha senso continuare a guidare una società di calcio».

Pierpaolo Piu, il presidente del CastiadasIl numero uno del Castiadas è un fiume in piena: «Più leggo l'ordinanza prefettizia e più non capisco. Si parla di una decisione di far giocare la gara in assenza di spettatori perché "persiste un rapporto di storica rivalità tra le tifoserie delle due compagini sportive, spesso sfociate in episodi di violenza ed intemperanza". Mi devono spiegare quando ci sono mai stati scontri o atti di violenza tra la tifoseria del Castiadas e quella della Torres, esistono solo due precedenti nella storia dei due club e si riferiscono al campionato di Eccellenza, il primo nel 2009 senza nessun tipo di incidenti e il secondo nel 2011 dove, peraltro, fu deciso il divieto d'ingresso ai tifosi sassaresi. Ma devono trovarmi anche un caso in cui ci siano stati problemi coi nostri tifosi nelle gare interne. Abbiamo fatto innumerevoli derby con il Muravera, compreso quello di inizio campionato, sempre all'insegna della correttezza. Abbiamo ospitato l'Arzachena, la Nuorese in Coppa coi suoi tifosi corretti che hanno cantato per tutti i 90', È successo qualcosa? Zero».

 

Ciò che sconcerta il presidente Piu è la modalità e la tempistica della decisione presa dal Prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, di far giocare la gara a porte chiuse. «Nei giorni precedenti non sono mai stato interpellato dalla Questura di Cagliari né tantomento dal sindaco di Castiadas, ho saputo la notizia solo dai media. Una decisione che arriva a 48 ore dalla gara, ho chiamato anche a Roma ed essendo venerdì e non essendoci il Giudice Sportivo non posso nemmeno far autorizzare l'ingresso nell'impianto di un massimo di 35 persone così come è previsto per le gare a porte chiuse. Perciò, se non vado in panchina non posso assistere alla gara della mia squadra o altrimenti devo arrampicarmi sulla rete di recinzione. È un'assurdità». Il danno sportivo va di pari passo con quello economico: «Siamo altamente danneggiati perché la squadra si è preparata per giocare contro la Torres avendo un gran pubblico dalla sua parte, noi società avremo un mancato incasso di almeno 5-6mila euro. Non è ammissibile, chi ci ripaga di questo danno? Ma non lo sanno che queste cifre noi le spendiamo quando andiamo a fare una trasferta nel Lazio? Perciò dico che viene voglia di mollare tutto, già non ha senso mettere una barriera ai tifosi sassaresi che non possono seguire la propria squadra in trasferta per di più non permettono ai castiadesi, ai sarrabesi ma anche ai cagliaritani di godersi di uno spettacolo in un derby tra un club come il nostro che si affaccia per la seconda volta in serie D e una società storica e blasonata come la Torres».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2015/2016
Tags:
Sardegna
11 Andata
Girone G