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Sport e Salute
I soldi sono nel Decreto Ristori 5 col fondo spese per tamponi

Collaboratori sportivi, per i bonus gennaio-marzo la palla passa al nuovo governo Draghi

I collaboratori sportivi conosceranno il destino del bonus per il periodo dall'1 gennaio al 5 marzo solo quando sarà in carica il nuovo governo a guida Mario Draghi. Il premier incaricato dal presidente Mattarella ha annunciato la squadra dei ministri e tra mercoledì e giovedì andrà in Parlamento per esporre il proprio programma e ottenere la fiducia prima dal Senato e poi dalla Camera.


Da quel momento l'Italia avrà un Governo a pieno titolo che inizierà a prendere le decisioni su tutto. E avrà il compito di gestire il Decreto Ristori 5, quello predisposto dal governo Conte dopo aver ottenuto uno scostamento di bilancio di 32 miliardi e nel quale erano anche contenute, come aveva affermato l'ex Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, «le norme necessarie per garantire il bonus ai collaboratori sportivi e i ai titolari di Partita Iva, il fondo perduto per le Asd e Ssd, il sostegno per le società e i centri sportivi, compreso un fondo specifico per le spese sanitarie e i tamponi».

Quel decreto sarebbe dovuto andare sul tavolo del vecchio Consiglio dei Ministri tra fine gennaio-inizio febbraio ma l'evoluzione della crisi di governo con le dimissioni del premier Conte e il successivo tentativo fallito di Roberto Fico, che aveva ottenuto da Mattarella un mandato esplorativo la prospettiva di verificare se c'era una maggioranza parlamentare per il Conte-ter, ha allungato i tempi di altre due settimane.

 

 

Nel frattempo, tutti coloro che gravitano nel mondo dello sport, delle palestre, delle piscine attendono da settimane novità sull'entità del pagamento del bonus - previsto in un'unica soluzione per i primi due mesi e 5 giorni dell'anno nuovo di sospensione delle attività come da ultimo Dpcm - e le tempistiche di erogazione, negli ultimi giorni hanno rimproverato al governo dimissionario di non aver provveduto all'approvazione dell'attesissimo Decreto Ristori 5 - così come è stato fatto per il prolungamento del divieto degli spostamenti fra regioni - ma sul tema è intervenuto sempre l'ex ministro Spadafora che ha chiarito: «Non si poteva, un governo dimissionario non può fare un decreto e decidere la gestione di 32 miliardi». Ad attendere l'approvazione c'erano anche le società dilettantistiche che attendono il fondo perduto e quello specifico per le spese sanitarie e i tamponi fondamentali per la ripartenza dei campionati.

 

Ecco che allora i ristori verranno erogati dal nuovo governo guidato da Mario Draghi che, tra l'altro, ha fatto sparire il Ministro dello Sport riportando il tutto ad una delega ad un altro ministero, si dice quelle delle Politiche Giovanili affidato a Fabiana Dadone oppure al sottosegretario (senza portafogli) alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, che è stato Capo di Gabinetto del Ministero dell'Economia e delle Finanze guidato da Pier Carlo Padoan nei governi Conte uno, Renzi e Gentiloni.

I ministri per lo sport della Repubblica Italiana si sono avvicendati dal 2006 in poi, con diverse denominazioni e competenze. Nel 2006 ci fu Giovanna Melandri, deputata ds, nominata ministro delle Politiche giovanili e attività sportive dal governo Prodi II fino alla sua caduta nel 2008. Dopodiché furono conferite le deleghe al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Rocco Crimi nel Governo Berlusconi IV (2008-2011). Nel 2011 l'indipendente Pietro Gnudi fu nominato Ministro del Turismo, sport e affari regionali nel governo Monti fino ad aprile 2013, quando poi successe il governo Letta fu nominata Ministro alle Pari opportunità, sport e politiche giovanili Josefa Idem che durò due mesi e perciò le deleghe allo Sport furono conferite al Ministro per gli affari regionali e le autonomie Graziano Delrio (Governo Letta, 2013-2014). Si tornò a conferire le deleghe ad una Sottosegretario di Stato nel governo Renzi prima affidandole ancora a Graziano Delrio e poi a Claudio De Vincenti. Con il Governo Gentiloni si tornò ad un Ministro dello Sport nominando il renziano Luca Lotti dal 12 dicembre 2016 al 1º giugno 2018. Con il Conte I si torna alle deleghe conferite al Sottosegretario di Stato, questa volta il leghista Giancarlo Giorgetti mentre nel Conte II parte l'anno e mezzo di Vincenzo Spadafora quale Ministro Politiche giovanili e sport. Quest'ultimo, a fine novembre, annuncia l'approvazione in Consiglio dei Ministri di cinque decreti di riforma dello sport: le tutele per i lavoratori sportivi; il professionismo femminile; l’accesso degli atleti paralimpici nei gruppi sportivi militari e nei corpi civili dello Stato; l’abolizione del vincolo sportivo per i più giovani sostituito da un premio di formazione. Non fu trovato un accordo sul “decreto uno”, che metteva ordine nei ruoli e nelle funzioni degli organismi sportivi al punto che prima che Conte annunciasse le dimissioni ci fu l'approvazione del decreto legge apposito per l’autonomia del Coni che ha scongiurato il rischio di una sospensione del Comitato Olimpico Italiano da parte del Cio.

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Campionato:
Stagione:
2020/2021