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Maicol Origlio, centrocampista, Torres
La mezzala ex Torres festeggiò la salvezza in casa dei sarrabesi

Colpo Muravera, preso Maicol Origlio: «Mi sono innamorato della Sardegna»

Se non è un colpo da serie C per il Muravera poco ci manca. Il direttore sportivo Sebastian Puddu ha portato a conclusione una importante trattativa trovando l'accordo e l'assenso per il trasferimento nel Sarrabus di Maicol Origlio, centrocampista mancino classe 1997 lo scorso anno in forza alla Torres da dicembre disputando 24 partite con 2 gol messi a segno. 

Originario di Torino, cresciuto nel settore giovanile dei granata fino alla Primavera dove giocava terzino, nel 2016 passa al Monza con il quale vince il campionato di serie D (girone B) disputando 24 gare e segnando 3 gol, poi coi brianzoli fa una stagione e mezzo in Lega Pro (28 gare e 1 gol) e nel gennaio 2019 passa alla Giana Erminio, sempre in Lega Pro (altre 10 presenze). Due anni fa era col Rende, ancora in terza serie, e disputa 21 partite (1 gol). Nel dicembre scorso dice sì alla chiamata del direttore sportivo rossoblù, Alessandro Degli Esposti, e contribuisce alla salvezza proprio disputando l'ultima gara a Muravera. «Quella gara, non semplice, ha portato me e i miei compagni al traguardo salvezza - ricorda Origlio - un match complicato e deciso da un gran gol di Alvarez. Il giusto premio per un anno complicato. Il Muravera mi è sempre piaciuta come squadra, aveva giocatori forti e giocava bene. C'è da dire anche che mi sono innamorato della Sardegna, come terra, come persone, come modo di vivere. Mi piace anche quel lato meno professionale in cui prevale lo svago. Poi adoro il mare, era già previsto che facessi gli ultimi giorni di vacanza in Sardegna, andrò a salutare gli amici cari che ho a Sassari come Simone Deliperi e diversi altri ma poi testa alla stagione col Muravera».

 

Ti aspettavi una chiamata per una riconferma da parte della Torres?

«Sono intanto contento che ci sia un progetto solido e ambizioso. Sono dell'idea che quando una società nuova mette in piedi un nuovo progetto non è detto che riparta necessariamente dalle fondamenta. Io ringrazio l'ex presidente Sechi per l'esperienza che ho fatto a Sassari l'anno scorso, non nascondo che mi sarebbe piaciuto restare dopo l'impresa importante della salvezza, c'è rammarico perché poteva anche starci almeno una chiamata, ma non mi pesa che abbiano fatto le loro valutazioni. Io ora sono un giocatore del Muravera e darò il massimo per questa maglia» 

Perché la scelta di Muravera?

«Quando vieni chiamato in una certa maniera e ti fanno capire che ti vogliono all'interno di una certo progetto con determinati obiettivi fa sempre piacere e la voglia non può che salire. Con il direttore Puddu, la chiamata è nata bene e finita bene, penso di aver fatto un'ottima scelta e di poter dare molto al Muravera»

Tanti ruoli fatti con la Torres e sempre con un ottimo rendimento

«Sono un giocatore che, insieme al lato tecnico e tattico, fa dell'agonismo un punto di forza. Quand'ero a Monza, ho fatto la rescissione e sono rimasto due mesi a casa, poi è scattata la scintilla e mi sono detto: "Maic, datti una mossa". Mi sono rimesso in gioco sotto tutti gli aspetti, ho accettato di fare qualsiasi ruolo e penso di aver fatto molto bene in questi anni. Il mio obiettivo di questa stagione è non ripetere quello di raggiungere la salvezza all'ultimo turno. Il Muravera ha fatto una stagione molto importante, ci saranno sempre avversarie forti e blasonate e non vedo l'ora di iniziare. Di sicuro non dobbiamo accontentarci, si andrà in campo sempre per vincere, se non si può in quella domenica si tenta nella successiva»

 

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2020/2021