Chi vince trova il Napoli, ampio turnover rossoblù
Donadoni non snobba il Bologna: «Ci teniamo alla Coppa»
Ne avrebbe fatto a meno giusto per non disperdere inutili energie in questa fase delicata di campionato ma Roberto Donadoni è un allenatore che sa cogliere in ogni situazione gli aspetti positivi. Ed ecco che Cagliari-Bologna di Coppa Italia diventa un’occasione per «dare una possibilità a chi ha giocato meno, per capire come si comportano in una partita vera. Spero di avere delle risposte positive».
Tanti cambi e un 4-3-3 con Giorico e Ragatzu - Turnover in porta («Sì, giocherà Pelizzoli») e rotazione in difesa dei giocatori per distribuire le forze: Agostini è fresco perché ha saltato per squalifica la gara di Brescia e può consentire lo spostamento al centro di Ariaudo con Canini e Astori che potrebbero giocare un tempo a testa (Biasi è ancora ko). Sulla destra ancora Perico, visto il perdurare forfait di Pisano mentre il turno di riposo a Cossu porterà ad un cambio di modulo. «Giocherò con un 4-3-3 o un 4-4-2 – rivela Donadoni – anche se propendo per la prima ipotesi perché mi manca un trequartista di ruolo. Lazzari è convocato, ma bisogna andarci cauti perché era assente da molto tempo e Pinardi è ancora infortunato». Assente anche Sivakov, potrebbe essere l'occasione per vedere Giorico, nel ruolo di vice-Conti, con Laner e Nainggolan interni. Il tridente d’attacco sarà composto da Acquafresca punta centrale e alla ricerca del gol, con ai lati Nenè e il rientrante Ragatzu dopo la lussazione alla spalla.
La prima al Sant'Elia di Donadoni - Ma la partita vera è domenica, contro il Lecce, una sfida-salvezza da vincere assolutamente. Ma battere il Bologna al Sant’Elia (fischio d’inizio ore 20.45) significa trovare il Napoli, la sua ex squadra. «Ci teniamo a far bene – chiarisce Donadoni – Non snobbiamo l'impegno e rispettiamo l'avversario che andiamo ad affrontare». Anche perché per il neo-tecnico rossoblù sarà l’esordio nello stadio di casa: «Un motivo in più per augurarmi di fare una buona gara».
Fra tre settimane si vedrà l'impronta del tecnico - L’ex ct della Nazionale torna poi sull’importante vittoria di domenica scorsa a Brescia: «I tre punti sono un'iniezione di fiducia, ma dobbiamo dare continuità e fare sempre meglio». In modo che la mano di Donadoni sulla squadra sia evidente: «Ci vorranno almeno due-tre settimane, senza essere presuntuosi, per poter dare la mia impronta. Adesso con i ragazzi stiamo facendo un lavoro di analisi dei punti da migliorare, ma i margini di progresso sono ampi». E il tecnico rossoblù ha già capito dove intervenire: «Sono convinto che a Cagliari ci sia innanzitutto il materiale umano poi quello tecnico perchè questa squadra si diverta nel corso del campionato».