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Fadda: il ritorno. A Pula per restare in Eccellenza
Clamoroso ribaltone a due giornate dal termine

Fadda: il ritorno. A Pula per restare in Eccellenza

Il vento in quel di Pula torna a girare: il mister Sergio Fadda riprende il posto sulla panchina dei biancorossi su cui aveva seduto da inizio stagione. Dopo la stagione scorsa, fatta di grandi numeri e con il salto di categoria, arrivato dopo dieci anni di lontananza dall’Eccellenza, la società aveva individuato in Sergio Fadda il tecnico per poter affrontare questo difficile campionato. Un buona avvio di stagione e nel mese di febbraio uno stop con tre risultati negativi consecutivi. Contro la sua ex squadra, l’Atletico Elmas guidato nei tre anni precedenti il suo arrivo a Pula, l’ultima gara in cui l’allenatore aveva guidato i biancorossi. Poi le dichiarazioni del mister, disposto a lasciare la squadra in caso non ci fosse più fiducia nel suo operato: ed ecco il “divorzio” consensuale tra Fadda e il Pula e l’arrivo di Walter Poncellini a sostituirlo. Ora, dopo quattro sconfitte consecutive, il Pula rischia i playout e Poncellini lascia la squadra: a raccogliere questa sfida importante è ancora lui, Sergio Fadda.

Sergio Fadda: ufficiale il suo ritorno sulla panchina del PulaMister, innanzitutto bentornato. Com’è avvenuto questo riavvicinamento con la sua ex squadra? «Vista la situazione in cui si trova il Pula, diciamo che si è verificata una serie di circostanze. Penso che Poncellini abbia rassegnato le dimissioni e con il Pula che rischia i playout a due sole gare dal termine, probabilmente c’era poco tempo per cercare un’altra persona. Con due partite al termine un allenatore “nuovo” avrebbe avuto vita difficile»

Qualsiasi altra soluzione quindi sarebbe stata complicata  «Probablimente un primo tentativo può essere stato quello di trovare una via intermedia: una soluzione interna del tipo allenatore/giocatore, ma le mie sono ipotesi. Ieri ho ricevuto una telefonata e dalle prossime due partite toccherà a me riprendere in mano la squadra»

Si riparte da quel 18 febbraio, dopo la sconfitta con l’Atletico Elmas… «Ripartire si riparte, ma non penso che la sconfitta con l’Atletico sia stata la causa della separazione tra me e il Pula, o meglio non è stata la causa determinante. Il periodo non era il migliore e avevo chiesto una mano alla società, ma non siamo riusciti a trovare una soluzione che piacesse a entrambi per cui ho lasciato libero il campo»

In quel momento qual era il problema principale che il Pula stava affrontando? «Credo che la rosa avesse bisogno di qualche rinforzo per poter reggere bene i ritmi di questo campionato. Se guardiamo bene solo il Pula e il Valledoria non hanno fatto ritocchi in corso d’opera e sono le due squadre che nel girone di ritorno hanno registrato un calo di rendimento notevole» e poi… «e poi ci sono i numeri cha parlano chiaro: l’attacco biancorosso è terzultimo per numero di reti realizzate. Su questo aspetto vorrei precisare che non vedo una responsabilità da parte degli attaccanti. Segnare non è semplice e non è semplice trovarsi spesso nelle condizioni per poterlo fare; anche per questo mi ero rivolto alla società con l’idea di dare un supporto al nostro reparto avanzato»

A volte le forze fresche del settore giovanile non bastano «In tanti hanno avuto questo tipo di difficoltà. Il settore giovanile deve essere adeguato alle aspettative della squadra. A volte i ragazzi si trovano catapultati dagli Allievi all’Eccellenza, ed è un salto enorme. Spesso non hanno, proprio per questioni di età, la forza fisica per reggere i ritmi di un campionato così impegnativo. Ma bisogna ricordarsi che in Eccellenza non ci sono i soldi che girano in Serie D e spesso bisogna fare di necessità virtù»

Campionato che lei conosce bene «Eh si. Sono tredici anni che alleno in Eccellenza, anche se devo dire che conosco molto meglio il torneo a sedici squadre rispetto all’attuale struttura con diciotto società in gara.»

A questo possiamo anche aggiungere un fisiologico periodo di stanchezza: considerando che il Pula è una neopromossa… «Dopo una decina d’anni senza disputare questo campionato è chiaro che non sia automatico riassestarsi sui ritmi dell’Eccellenza. Credo che le società debbano aver chiaro dall’inizio il tipo di stagione che hanno intenzione di realizzare, e da lì impostare una strategia a lungo termine, e crederci sino alla fine»

Forse questo aspetto è mancato. Pensiamo proprio all’Atletico Elmas guidato da Busanca: un inizio di campionato difficile con pochi risultati, eppure la sua panchina non è stata messa in discussione... «L’Atletico è da dieci anni che affronta questo tipo di torneo e sa bene come funziono le cose. Io su quella panchina ci sono stato per tre anni prima di arrivare a Pula. Hanno rispettato il lavoro di Busanca e grazie agli aggiustamenti fatti in corsa sono riusciti a recuperare punti preziosi»

Se il campionato finisse oggi i playout sarebbero da giocare proprio contro loro… «Si, ma fortunatamente restano ancora due partite: una in casa contro il Muravera e una contro il Tavolara. Ma siamo coscienti che neanche 4 punti potrebbero essere sufficienti»

Qual è la ricetta Fadda per queste due partite che hanno il sapore della finale? «Ricette non ce ne sono: bisogna pensare a raggiungere l’obbiettivo pensando solo a noi stessi, senza abbandonarci a fare i calcoli sugli altri. Siamo consapevoli, ripeto, che potrebbero non bastare quattro punti, quindi si deve pensare a farne sei»

Cosa cambierà rispetto al Pula di Poncellini? «Poco perché con Walter abbiamo al limite qualche piccolissima differenza di vedute, ma lo sostanza non cambia, anche se pensiamo che quando è stato lui a rilevarmi non ha apportato cambiamenti. Anche perché tutti e due dovevamo fare i conti con gli stessi limiti…»

In conclusione… «Credo che a questo punto della stagione a parte la corsa e la solidità psicologica l’aspetto più importante sia quello motivazionale, altrimenti si rischia di poter perdere con chiunque. Penso al Villacidro che con una stagione decisa già all’inizio dell’anno ha sempre giocato con determinazione e tranquillità, cercando il gol e trovandolo anche quando il risultato non era determinante. Dobbiamo fare leva sulla nostra motivazione»

E continuare nel campionato di Eccellenza dopo la straordinaria stagione dell’anno scorso sarà per la squadra una motivazioni più che importante.

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2011/2012
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