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Farci, la bocca di fuoco del La Palma: «Bello segnare ma non guardo la classifica marcatori»
Il bomber: Fa male vedere il "mio" Sant'Elena così

Farci, la bocca di fuoco del La Palma: «Bello segnare ma non guardo la classifica marcatori»

Dietro al marziano Nunzio Falco, che ha già realizzato 21 gol, ci sono altri attaccanti che si stanno giocando il titolo di capocannoniere dei terrestri. Oltre a Maurizio Patteri del Cardedu, 15 gol, e Daniele Salerno del Lanusei, 13 gol, c’è anche Davide Farci del La Palma, risalito prepotentemente in classifica dopo aver segnato sei gol nelle ultime tre partite. «Ho semplicemente fatto il mio dovere – dice il 31enne bomber senza esaltarsi – concretizzando il gran lavoro della squadra». In ogni caso, 13 gol dopo 17 gare di campionato sono già un ottimo bottino visto che la squadra di Bebo Antinori ha segnato in tutto 23 reti. «Fondamentalmente non bado alla classifica marcatori – continua Farci – certo segnare fa sempre piacere ma specialmente per il bene della squadra. Ormai alla mia età le glorie personale le lascio ai più giovani».


Davide, gli 8 punti conquistati nelle ultime 4 partite dimostrano che il La Palma ha superato il momento-no coinciso con tre sconfitte di fila nelle quali, tra l'altro, non avete fatto nemmeno un gol

«Una crisi più di risultati più che di gioco direi, visto che, specialmente a Porto Corallo non meritavamo assolutamente di perdere»

Per il potenziale che ha il La Palma potevate stare come minimo al 4° posto, come mai siete così dietro in classifica?

«Penso che l’attuale classifica rispecchi le nostre reali potenzialità, forse qualche punto in più potevamo averlo anche perché, a parte le prime tre del campionato, non vedo squadre nettamente piu forti»

Domenica incontrerete il Lanusei, quarto in classifica, l'occasione giusta per dimostrare che il La Palma non è da meno?

«Esatto. Sarà una gara durissima nella quale è fondamentale vincere soprattutto per allontanarci dalle zone calde della classifica. Tra l’altro il Lanuesi all’andata mi fece veramente una buona impressione»

E poi incontrate il Quartu 2000 che, con il Porto Corallo, insegue il Pula. Pensi che la capolista sia imprendibile? E cosa pensi delle altre due squadre?

«Per me il Pula ha gia vinto il campionato a meno che non decidano di suicidarsi. Il Quartu 2000 che abbiamo incontrato è diverso da quello attuale, sicuramente ha la difesa migliore con giocatori di categoria superiore, mentre il Porto Corallo forse è la squadra che esprime un calcio migliore. Comunque sono tre grandi squadre e sarebbe un peccato se salisse in Eccellenza una sola di queste considerando che forse i playoff quest’anno saranno inutili se dalla serie D retrocederanno molte squadre sarde»

L'anno scorso eri al Sant'Elena, una stagione bellissima culminata con una promozione forse inattesa. Che effetto ti fa vedere la tua ex squadra quasi già condannata alla retrocessione?

«Eravamo una grande squadra quindi proprio inattesa la promozione non direi. Certo che, da quartese e da ex, un po’ fa male vedere in che condizioni sono adesso. Forse la realtà del Sant’Elena, specialmente a livello economico, è un’altra e non l’Eccellenza»

Perché è stata poi smantellata la squadra che ha vinto alla grande i playoff?

«Per vari motivi. Il primo, fondamentale, è che è molto difficile per i giocatori che lavorano gestire un campionato ormai quasi professionistico come l’Eccellenza. Penso che questo valga anche per i vari Pilleri, Placentino, Porcu e Mannai che, tra l’altro, stanno facendo le fortune di Pula e Quartu 2000. E poi qualche “impegno” non è stato mantenuto dalla vecchia dirigenza nella passata stagione»

Più di 10 anni fa al Sant'Elena eri considerato una promessa, perché non hai sfondato?

«Mah, non lo so. Alla fine i miei 7-8 campionati di Eccellenza li ho giocati e ho fatto pure un’esperienza in Serie D ad Arzachena, quindi posso dire di essere soddisfatto. Certo, a 20 anni, avrei sperato in una carriera migliore ma credo che in fin dei conti ognuno raccolga ciò che merita veramente, perciò non ho grossi rimpianti»

Fammi i nomi di tuoi compagni di reparto coi quali sei andato più d'accordo in tutti questi anni?

«Li ricordo con piacere tutti perché mi sono trovato bene con tutti, se però devo fare proprio un nome non può che essere Paolo Pasini che è forse l’attaccante col quale ho giocato di più, un ottimo giocatore e una grandissima persona»

Fabio Salis

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2010/2011
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Sardegna
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