Guspini Terralba, settimana decisiva per il futuro in Eccellenza, intanto perde Christian Viani che ha detto sì al Muravera

Il progetto è ambizioso, il percorso è tortuoso e sono tante le parti in causa coinvolte. Ma, soprattutto, il tempo stringe. Si parte dal Guspini Terralba, club di Eccellenza che ha conservato la categoria con due giornate d'anticipo grazie ad un girone di ritorno strepitoso dopo essersi affidata alle cure di Marco Piras. Il presidente Stefano Serpi, appena finito il campionato, ha manifestato l'intenzione di cedere la mano e qui ha trovato un interlocutore nella Tharros, società appena retrocessa in Prima categoria, il cui presidente Promoteo Vacca ha mostrato subito un interesse a rilevare il titolo sportivo passando prima da una fusione con l'Oristanese, che si è salvata in Prima categoria. Un'operazione globale, pare, sotto la "benedizione" dell'Olbia che vorrebbe avere un canale diretto con un club dilettantistico nell'unica provincia della Sardegna in cui manca il calcio d'élite. Così facendo si creerebbe la parte finale della piramide che vede il Cagliari avere nei galluresi il proprio canale diretto in Lega Pro.

Definito il quadro degli indizi, la realtà dice che l'Oristanese si è sfilata dalla questione spiegando il tutto in un comunicato nel quale si legge che «la società ha preso in seria considerazione la proposta ma, in seguito ad un’attenta analisi e valutazione di tutti gli aspetti, ha deciso di declinare. Il nostro direttivo, esprimendosi a maggioranza, ha ravvisato che non c’erano i presupposti per procedere alla fusione delle due società finalizzato all’acquisizione del titolo sportivo del Guspini-Terralba. L’idea di regalare alla nostra città un unico soggetto calcistico che potesse calcare palcoscenici ancora più importanti era molto allettante ma le modalità di attuazione di questa ipotesi non hanno convinto del tutto la nostra società che, pur lusingata ed onorata per essere stata coinvolta, ha preferito declinare l’offerta».

A questo punto il discorso aperto resta solo tra Tharros e Guspini-Terralba e qui entrano in gioco le norme federali (primi due commi dell’art. 52 delle N.O.I.F.) che evidenziano come "in nessun caso il titolo sportivo può essere oggetto di valutazione economica o di cessione". Resta però in ballo la fusione disciplinata dall'articolo 20 delle N.O.I.F. che pone come discriminante il fatto che "le società interessate devono avere sede nella stessa Provincia, ovvero in Comuni confinanti di Province e/o Regioni diverse". Nel 2015 il Guspini fece già una fusione con la Nuova Terralba che è in provincia di Oristano. La fusione comporta la presentazione di una serie di documenti (copia dei verbali disgiunti delle due o più, Società operanti; copia del verbale congiunto; nuovo Atto Costitutivo e nuovo Statuto Sociale della società sorgente dalla fusione) e dei tempi tecnici da rispettare per presentare la domanda di fusione (con annessa documentazione) che va fatta entro il 22 giugno. Perciò la dead-line è posta per venerdì sera.

Ovviamente al Guspini-Terralba è tutto ancora fermo. Il tecnico Marco Piras non è stato più sentito dalla società dopo l'ultima giornata di campionato, i "senior" del gruppo - il portiere Pillitu, i difensori Ibba, Vercelli, Damiano e Uccheddu, i centrocampista Lai, Ezeadi, Marci ed Epis, l'attaccante Corona - sono in attesa di sviluppi per capire se saranno ancora giocatori biancorossi o se eventualmente dovranno ritenersi sul mercato. Di certo c'è che Christian Viani non vestirà la maglia del Guspini avendo già preso la decisione: l'anno prossimo giocherà con il Muravera. L'attaccante argentino ha raggiunto nei giorni scorsi l'accordo verbale con il club sarrabese che verrà guidato da Francesco Loi, il tecnico che l'ha voluto anche nelle precedenti esperienze con il Lanusei (vittoria del campionato di Promozione e salto in serie D) e il Tortolì (due anni fa per il triplete in Eccellenza).