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Riccardo Fancellu, difensore, Ossese
L'incontro a Oristano in occasione della finale di Coppa

I presidenti si riuniscono per decidere il numero dei fuoriquota per il prossimo quadriennio: restano tre o si scende a due?

La finale di Coppa italia di Eccellenza tra Atletico Uri e Carbonia diventa l'occasione per riunire tutti i presidenti delle società che partecipano al massimo torneo di calcio regionale per discutere su «eventuali problematiche del campionato in corso e quale tipologia di regolamento eventualmente adottare per l’utilizzo dei calciatori “giovani” per il prossimo quadriennio federale».

 

Nella sala riunioni del Centro Federale “Tino Carta” di Oristano, i massimi rappresentanti del club di Eccellenza dovranno quindi esprimersi sul numero di fuoriquota da impiegare obbligatoriamente dal 1' per le stagioni 2020/21, 2021/22, 2022/23 e 2023/24. Questo in rispetto a quanto deciso tre anni fa dagli stessi massimi dirigenti, insieme con il presidente federale Gianni Cadoni, che l'abbassamento del numero dei giovani da quattro a tre andasse poi valutato nell'arco del triennio successivo. C'è da dire che il Comitato Regionale si stava adeguando in anticipo a quanto poi stabilì la Lega Nazionale Dilettanti che prevedeva il non superamento del contingente complessivo di tre fuoriquota. In pratica per i campionati dilettantistici, il numero "tre" diventava la soglia massima oltre la quale nessun comitato regionale poteva derogare oltre ai due minimi obbligatori previsti per le gare organizzate dalla Lnd che si svolgono in ambito nazionale (Coppa Italia Dilettanti e spareggi playoff tra seconde dell'Eccellenza). 

 

A questo punto l'Eccellenza sarda potrebbe anche decidere di adeguarsi alla direttiva minima su scala nazionale dell'utilizzo di due fuoriquota (l'anno prossimo sarebbero uno del 2001 e uno del 2002) come fanno diversi comitati lasciando poi liberi i tecnici nell'utilizzare più giovani come in tanti stanno facendo con le attuali regole. Per citarne una, l'Ossese, due domeniche fa a Guspini ha schierato dal 1' ben sei fuoriquota: 4 del 2002 (tra cui Riccardo Fancellu nella foto col numero 6), 1 del 2001 e 1 del 2000. 

Qualsiasi decisione venga presa domani mattina si riaprirà il dibattito sugli effetti in Sardegna dell'utilizzo obbligatorio di più fuoriquota, su quanti giovani siano realmente emersi e cresciuti per effetto della norma, sul mercato parallelo che si è scatenato per accaparrarsi i giovani da parte di quei club che non hanno un proprio settore giovanile non tanto per mancanza di investimenti quanto per un bacino d'utenza ridotto come quello isolano.

 

La Lega Nazionale Dilettanti promuove l'utilizzo dei giovani in serie D (4 obbligatori nei nove giorni) attraverso una premialità in denaro verso quei club che mandano in campo i fuoriquota oltre il numero obbligatorio e da due anni sta investendo delle cifre (raddoppiate per la stagione in corso) nel progetto di valorizzazione dei giovani dei campionati regionali di Eccellenza e Promozione per le società più virtuose nell'impiego di un numero maggiore di “giovani calciatori” in aggiunta a quelli già previsti dagli obblighi stabiliti dalla LND che prevede, per questo campionato, l'impiego di due calciatori, di cui uno nato dall’1/1/2000 in poi e uno nato dall’1/1/2001 in poi. Perciò il calciatore classe 1999 che in Sardegna è ora considerato come terzo fuoriquota non genererà punti per determinare la graduatoria.

Di conseguenza, se i presidenti dell'Eccellenza sceglieranno domani di adeguarsi alla direttiva nazionale di utilizzo dei due fuoriquota (l'alternativa è eventualmente mantenere gli attuali tre) nulla vieta alle società che puntano molto sui giovani di continuare su quella politica di impiego e valorizzazione perché ne avranno anche un ritorno economico immediato: 9mila euro per la prima classificata, 6mila euro per la seconda classificata e 3,5mila euro per la terza classificata sia in Eccellenza che per la Promozione.

In questo articolo
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2019/2020