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Marco Naitana, presidente, Bosa
Rossoblù noni a quota 22, due anni fa la retrocessione con 19 punti

Il Bosa supera se stesso, Naitana: «Bilancio positivo nonostante le difficoltà, l'exploit è dovuto allo spirito di rivalsa. La svolta? La vittoria col Samassi»

Nono posto, 22 punti con 6 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte ma soprattutto, con 4 successi di fila che hanno fatto schizzare il Bosa fuori dalla zona calda con 9 punti di vantaggio sui playout. Al giro di boa i planargiesi hanno fatto meglio di due anni fa quando al primo campionato di Eccellenza ci fu la retrocessione con l'ultimo posto in classifica e 19 punti in tutto. Molto soddisfatto il presidente Marco Naitana: «Sicuramente il bilancio è positivo anche per le grandissime difficoltà trovate, le stesse di due anni fa. Parlando con Tore Carboni ci dicevamo che si stava ripetendo la stessa cosa: giochi bene e non fai risultato. Anche domenica scorso, nel 4-1 in casa dello Stintino ci mancavano 5 titolari. Aver fatto 22 punti in uno dei più competitivi campionati di Eccellenza degli ultimi anni è certamente un buon bottino, se poi hai anche un po' di rammarico di non aver mai giocato con tutti gli effettivi senza perciò avere la squadra al top allora questa nostra classifica è un bel vedere».

 

Da cosa deriva questo exploit visto che l'intelaiatura della squadra è molto simile a quella di due anni fa?  

«Senz'altro lo spirito di rivalsa dei giocatori, perché i bosani non avrebbero tollerato di soffrire come due anni fa. Io mi ricordo bene quanto i "grandi" del gruppo abbiano sofferto nelle ultime giornate nella stagione della retrocessione, si sentivano soli anche se poi non lo erano, però per tutta l'estate mi stavano dietro spronandomi a cercare chi ci desse una mano. Credo di averli accontentato, non in tutto perché si voleva avere a dicembre una prima punta mentre credo invece che ci siano in rosa gli attaccanti per centrare l'obiettivo-salvezza»

Intanto è arrivato Ravot dal Latte Dolce

«Simone ci ha fatto fare il salto di qualità, si è integrato subito col gruppo e in campo fa valere l'esperienza maturata in tanti anni di serie D»

Qual è stata la gara della svolta?

«Quella col Samassi, la prima delle nostre 4 vittorie. Tore Carboni, che non ha mai giocato per il pareggio, disse apertamente che quella gara non bisognava perderla perché sennò saremmo potuti entrare nel tunnel; si sentiva un'aria non positiva, eravamo messi male con la difesa, quasi interamente juniores con due ragazzi del '98, un 2001 e un '97. Quel 3-1 in rimonta è stato lo spartiacque, come l'anno scorso la sconfitta per 6-0 in casa del Porto Rotondo. Una vittoria che ci ha aperto un mondo e fatto respirare bene, perché abbiamo capito che se nelle difficoltà riusciamo a raggiungere una vittoria contro una grande squadra come il Samassi allora possiamo fare bene. Poi è stata bella l'immagine a fine gara con la squadra riunita a centrocampo e che urlava il nome del Bosa»

Tante assenze ma diversi giovani in evidenza, tra tutti Giovanni Isidoro Pinna

«Nino junior è un bosano del 2001 arrivato in prestito dal Cagliari. Sta andando molto bene perché ascolta i consigli, sta zitto ed è senza grilli per la testa. Mi auguro che continui così, ha una educazione di base e una umiltà che fa ben sperare, può crescere e togliersi tante soddisfazioni. Speriamo di poterlo tenere il più a lungo possibile ma in futuro gli auguro che abbia anche chance più importanti che giocare in Eccellenza e qui deve essere bravo lui a conquistarsi certe opportunità»

Quale giocatore, invece, che non ha potuto esprimere ancora tutto il potenziale? 

«Direi Luca Di Angelo che, secondo me, è il giocatore che può farci fare la differenza. Ha avuto dei problemi fisici (stiramento, ndr) che ora si sta risolvendo nella speranza di poter vedere quelle qualità inespresse. Per il Bosa non c'è più tempo di scherzare, ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, perché non è così scontato che nel girone di ritorno faremo altri 22 punti, ora inizia un altro campionato. Poi aggiungerei Davide Spada, un 2000 molto forte che ha sofferto per l'operazione al ginocchio e sembra sia bloccato mentalmente ma il mister, la società e i compagni credono tantissimo in lui, stiamo aspettando che possa darci un contributo decisivo»

Si riparte con la difficile trasferta in casa del Sorso campione d'inverno

«All'andata dissi al loro dirigente, Beniamino Manunta, che il Sorso, avendolo visto anche nel doppio confronto di Coppa Italia, era una tra le prime tre squadre del campionato. Lui rispose che, confrontando tutte le rose, loro non erano pronti per stare al vertice. Per ora ho ragione io. Hanno trovato qualche difficoltà societaria e, da presidente, dico che sono contento abbiano risolto. Il loro primo posto è del tutto meritato, siamo sfavoriti nel pronostico ma tutto ciò che di buono raccoglieremo sarà tanto di guadagnato. Arriviamo con diverse assenze (out Tore Carboni, Martino Ledda, Ruggiu, Depalmas e Tullio Ledda, ndr) ed è un peccato non affrontarla con tutti gli effettivi. Speriamo comunque di fare una bella figura»

 

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2018/2019
Tags:
17ª giornata