«I giovani vanno fatti giocare per regalare sogni ad altri giovani»
Il Budoni ad un punto dalla salvezza, Cerbone: «Ce lo prenderemo a Cassino e sarà chiuso il cerchio su un biennio fantastico. Le sarde si svegliano tardi? Manca la programmazione»
Ad un punto dalla salvezza. Manca l'ultimo passettino al Budoni per centrare un grande traguardo al rientro in serie D dopo l'amara retrocessione ai playout contro il Cynthia di due anni fa. I galluresi sono avanti negli scontri diretti con Latte Dolce e Lanusei (4 vittorie in 4 gare) e col Flaminia (una vittoria e una sconfitta sempre per 1-0) c'è il vantaggio nella differenza reti generale (-2 contro -6), perciò alla squadra di Raffaele Cerbone basta un pareggio che stava per arrivare, e anche prestigioso, domenica scorsa in casa contro il Rieti. Il gol di Scotto all'80' ha rimandato la festa in casa biancazzurra ma non ha cancellato l'ottima prova fornita da Sartor e compagni. «Abbiamo giocato con un modulo diverso - dice il tecnico dei galluresi - un 3-5-2 avendo fuori Malesa e Caputo mentre Saiu non era al massimo. Perciò abbiamo fatto di necessità virtù al cospetto della prima della classe verso la quale una certa considerazione ovviamente andava data. Li abbiamo contenuti e siamo stati pungenti rendendo la vita difficile alla squadra più forte del girone che sta vincendo meritatamente il campionato. Tutto questo, fino a 10' dal termine, era bastato. Complimenti ai ragazzi per lo spirito giusto messo in campo e dispiace aver perso ma sono soddisfatto della prova contro un avversario che aveva motivazioni importanti e sperava già domenica di andare in serie C. Con la salvezza in tasca sarebbe stato tutto più bello».
Manca un punto da conquistare nelle ultime due sfide stagionali a Cassino o in casa con l'Ostia
«Il punto andremo a prendercelo domenica a Cassino, consapevoli delle qualità importanti degli avversari, specie in casa dove hanno conquistato 34 punti in 16 gare. Io do grande valore ai numeri, perché danno l'idea del loro buon campionato, hanno ancora una piccola speranza di centrare i playoff ma noi dovremo essere più motivati perché vogliamo chiudere il cerchio in campionato, così sarebbe un biennio fantastico. I ragazzi e la società meritano questo grandissimo traguardo. In tanti hanno dimenticato che siamo una neo-promossa, costruita con un budget normale ma capaci di conquistare 39 punti a due giornate dal termine. Grandi meriti alla squadra, che sta facendo bene anche con tanti giovani in campo e con diversi giocatori che la serie non l'avevano fatta D o comunque non da protagonista»
Con la salvezza arriverebbe in automatico i 15mila euro del premio per il secondo posto nella classifica "Giovani D valore"
«Quando lo fanno gli altri vengono menzionati ed esaltati. Per il Budoni dicono sempre: "Ma hanno i giovani". Non è la normalità, due anni fa venivamo da una retrocessione che ha scombussolato il settore giovanile ma c'è chi ha messo anima e competenza per ricostruirlo. Non è facile farli giocare, specie un 2001 (Gioele Stefanoni prima e Matteo Moro poi, ndr) nel momento topico del campionato e con una situazione di classifica non certo tranquilla. Per me potevano farne anche di più di gare ma credo che ce ne siano poche in serie D di squadre che fanno giocare un 2001 in mezzo al campo, oltretutto già da quando eravamo ancora nel 2017. Questa è la filosofia giusta, l'età non è determinante ma è chiaro che il ragazzo deve darmi garanzie e la voglia di mettersi in evidenza. Tutti hanno i giovani ma poi in tanti non li fanno giocare, noi ci siamo riusciti, grande meriti vanno ai giocatori e alla società. Questo è un premio importante che viene troppo spesso sottovalutato. Alcuni magari non riusciranno a sfondare negli anni a venire ma se non dai loro possibilità di andare in campo non faranno mai esperienza. Questo è anche un modo per regalare i sogni agli Allievi che sperano di giocare in prima squadra, ma se lo si pensa solamente senza trasmettere questa emozione allora non si genera gioia e il desiderio di arrivare in alto. Io do grande risalto al lavoro della settimana, la crescita è lì, il giovane deve giocarsela con chi è più grande di lui, non ho mai avuto problemi a farne giocare diversi e di giovanissimi. Questo è un mio cavallo di battaglia»
Ciò che si temeva già a fine girone d'andata si sta per avverare: tre retrocessioni di squadre sarde
«Si profila un playout Lanusei-Nuorese ma diventano determinanti le gare di domenica. La Nuorese, se vuole giocare la sfida in casa, deve fare il colpo a Latina e allora avrà più possibilità. Il Lanusei proverà però a vincere in casa della Flaminia che, a sua volta, deve cercare di non farsi risucchiare nell'ultima gara con l'Anzio. Questa è la partita chiave anche perché gli ogliastrini all'ultima giornata ricevono il Latte Dolce che, a questo punto, potrebbe essere costretto a vincere col Trastevere se non basterà fare un punto»
Nel girone di ritorno le squadre sarde sono state più competitive, Budoni compreso: ci si aggiusta sempre in corsa ma spesso in ritardo
«Questa è una cosa che si ripete da anni. Ma quando si capirà che la sofferenza delle squadre sarde nasce dalla mancanza di programmazione o comunque fatta in netto ritardo? Va fatta un'attenta riflessione per organizzarsi prima di luglio e arrivare all'1 agosto con la rosa più o meno fatta o con pochissimi tasselli da aggiungere. Altrimenti accade che la prima parte del campionato la regali e la seconda devi farla da protagonista assoluto e non sempre ci riesci. Noi nel girone di ritorno abbiamo già fatto 22 punti rispetto ai 17 dell'andata quando mancano ancora due gare da giocare. Un divario di non poco conto. Chi vince 10-11 partite in genere si salva perché la regola dice che 7-8 pareggi li fai. Noi e il Lanusei non pareggiamo quasi mai, noi abbiamo vinto 12 volte e non siamo ancora salvi, loro ne hanno vinto 10 come Flaminia e Latte Dolce ma sono indietro di 4-5 punti. Quando all'andata ti complichi la vita, al ritorno devi vincere 8 gare, molto difficile quando i punti pesano troppo, se poi la corsa la fai contro Monterosi e Flaminia che hanno rose importanti ne esci sconfitto»