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La nuova C1, la sua San Paolo, i giovani...

Intervista a Nicola Barbieri

Di calcio a 5 ne ha visto tanto. Nicola Barbieri bazzica gli spiazzi di quaranta metri per venti da una ventina d’anni almeno, da quando nemmeno esistevano i tiri liberi, per intenderci. Prima come giocatore, poi, a lungo come allenatore.
Ci fai un breve riassunto della tua storia sportiva?
Ho giocato a calcio per molti anni, arrivando sino alla Promozione, poi son passato al calcio a 5, esordendo in serie A con la Delfino. Come allenatore ho iniziato a metà degli anni novanta…
…Vincendo il campionato di serie C con il Quartu 2000, se non erro. Quale è stata la più bella soddisfazione da allenatore?
Gli anni alla Delfino: vittoria della serie B e tre anni di play off con uno splendido gruppo di dirigenti e giocatori.
Parlaci di questa nuova esperienza alla San Paolo, invece: quale è l'obiettivo della prima squadra e quale quello del settore giovanile?
Direi che è un po’ tutto nuovo. Stiamo riorganizzando il settore del calcio a 5 e con il presidente Lai ed i dirigenti pensiamo di far giocare tutti gli atleti della società (dunque anche quelli del calcio) anche al calcio a 5,  pertanto oltre alla C1 faremo i campionati Giovanissimi, Allievi e under 18.
A proposito: cosa servirebbe per diffondere maggiormente il calcio a 5 tra i giovani?
La risposta e in quella di prima: facciamo conoscere ai giovani il calcio a 5, senza imporlo. Saranno loro a scegliere in futuro se fare l’una o l’altra disciplina.
Pensi che le regole imposte dalla Federazione (come la presenza "forzata" dei giovani in prima squadra) siano utili?
Le scelte forzate non piacciono mai, però la storia degli ultimi anni ha evidenziato che le società preferivano non investire sui giovani (ma comprare piuttosto giocatori stranieri) né sulle strutture. Pertanto il segnale forte dato dalla FIGC era l’unica soluzione. Solo così si può far decollare questo sport, che secondo me è fermo a dieci anni fa.  In questo periodo – lo ripeto - si è solo investito su ragazzi stranieri, con le rose delle squadre di A prive di giocatori italiani.
Torniamo alla tua esperienza da allenatore: se puoi scegliere, prendi un giocatore molto forte tecnicamente ma che fa più fatica da un punto di vista tattico, o il contrario?
Io vorrei sempre il giocatore tecnico. Ovviamente,  come in ogni sport di squadra, ogni giocatore si dovrà integrare nel progetto tattico scelto dal mister per il bene comune.
Qual è l'obiettivo della San Paolo per l'imminente campionato di C1? Chi è la favorita del campionato?
Far giocare i giovani. Ci siamo rinforzati proprio per affrontare il campionato con la giusta tranquillità che ritengo fondamentale per l’inserimento proficuo di chi ha meno esperienza in prima squadra. Le mie favorite? Ossi e Ats (ma occhio alla Delfino con tutti gli ex Basilea).  Ciao, a presto e buon campionato a tutti!

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