«Piedi a terra, tanta strada da fare per la salvezza»
La Bittese cambia passo, Marchi: «A Tortolì la svolta, con la Macomerese splendida vittoria»
Mister Romano Marchi non lo nasconde affatto: se dipendesse da lui, giocherebbe il big-match salvezza contro il Seulo già domenica prossima, ma in realtà, la sua Bittese avrà davanti circa dieci giorni di pausa dagli impegni ufficiali, in cui potrà lavorare al meglio, in vista della ripresa del campionato, fissata al 6 marzo. I granata si tuffano in questa mini-sosta con il morale a mille, dopo le splendide vittorie ottenute contro Tortolì, in trasferta, e Macomerese, al “Comunale Peddu Burrai”, per sei punti che pesano più dell'oro e che permettono a Calvisi e soci di portarsi a sole tre lunghezze dalla Paulese quintultima in classifica. Spetta al tecnico scattare un'istantanea del momento attraversato dai suoi, con il campionato che entra nella fase decisiva.
«Quella di domenica è stata una bella partita — dichiara mister Romano Marchi a proposito del 2 a 1 inflitto alla Macomerese — abbiamo ottenuto una splendida vittoria, figlia del successo maturato nel turno precedente in casa del Tortolì, che ci ha permesso, in sostanza, di aumentare la nostra autostima. Le prestazioni non sono mai venute a mancare, a dire il vero, ma faticavamo a raggiungere i risultati. Vincere contro gli ogliastrini ci ha dato una spinta maggiore per preparare meglio la partita contro i biancocelesti».
Il tecnico scende nel dettaglio con l'analisi dell'ultimo match disputato dai suoi. «Il confronto è stato molto equilibrato, le due squadre hanno lottato su ogni pallone; i nostri avversari si sono confermati un'ottima compagine, composta da tante buone individualità, ma noi avevamo preparato l'incontro alla perfezione durante la settimana; credo che i tre punti siano assolutamente meritati, almeno per quanto si è visto in campo». Marchi poi precisa: «Ci siamo complicati un po' la vita subendo un gol che avremmo potuto tranquillamente evitare con un pizzico di attenzione in più, ma siamo contenti per aver portato i tre punti a casa».
La vittoria in casa del Tortolì, in un certo senso, ha rappresentato la svolta. «Siamo andati al “Fra' Locci” per strappare i tre punti in palio: sapevamo molto bene che affrontavamo una delle squadre più forti del girone, sia per il valore della rosa ma soprattutto per la qualità del gioco che offrono. Mister Alberto Piras sta facendo un ottimo lavoro, a mio modo di vedere è uno dei migliori allenatori in circolazione, ma noi dovevamo dare una sterzata al nostro campionato, perchè la classifica si stava complicando».
La partita è stata avvincente, sin dalle prime battute: «Loro sono partiti a mille: nel primo quarto d'ora avevano il pallino del gioco in mano, anche se a dire il vero si sono resi pericolosi solo in una circostanza. Proprio quando stavamo incominciando a crescere sono passati in vantaggio, grazie soprattutto ad una nostra distrazione. Il gol avrebbe potuto tagliarci le gambe, ma abbiamo avuto la forza e la bravura di rialzare la testa, continuando a giocare e creando diverse occasioni per acciuffare il pareggio nel finale del primo tempo, con Calvisi che ha firmato il momentaneo 1 a 1 poco prima del riposo, al termine di una bellissima azione. Negli spogliatoi ci siamo guardati in faccia e abbiamo capito che potevamo portare a casa il bottino pieno: nella ripresa siamo scesi in campo con tantissima determinazione, costruendo due-tre palle gol nitide, prima della rete siglata dal giovanissimo Aru, che ci ha regalato il vantaggio. A quel punto non siamo stati bravi a chiudere la partita, con alcune ripartenze piuttosto interessanti, ma siamo stati bravi a contenere la loro reazione. Si tratta di una vittoria importantissima sia per la classifica che soprattutto per il morale».
La Bittese sale a quota 17, che valgono per il quartultimo posto, a sole tre lunghezze dalla Paulese.
«In realtà speravamo di trovarci in una situazione migliore a questo punto della stagione, ma sapevamo anche di partire con una rosa composta da pochi giocatori di esperienza; assieme alla società abbiamo deciso di puntare sui giovani locali, questa è la scommessa che stiamo portando avanti, almeno; sono sicuro che il programma che stiamo seguendo e soprattutto il lavoro che facciamo in settimana ci permetteranno di uscire fuori dal momento difficile».
Il Girone B, del resto, è uno dei più equilibrati ed entusiasmanti nel panorama della Promozione.
«Il torneo è piuttosto duro, con tante ottime squadre che lotteranno sino alla fine per il salto di categoria, come la Tharros, il Tortolì, la Macomerese, l'Arborea; alla lista ci aggiungo pure il Tonara, una compagine formata da ottimi elementi, che ha tutte le carte in regola per stare in alto. Per quanto ci riguarda, cercheremo di raggiungere la salvezza nel minor tempo possibile, mandando in campo il maggior numero di giovani».
Il calendario ora riserva la sfida-verità contro il Seulo, fissata per la ripresa dei giochi, il sei marzo prossimo. «Avrei voluto giocarla subito per cavalcare l'entusiasmo che ci hanno dato le ultime due vittorie. Se prima stavamo bene, principalmente sul piano atletico, ora lo siamo anche su quello psicologico; è un peccato fermarci proprio ora, ma non possiamo fare a meno che rispettare le regole. Utilizzeremo queste due settimane di pausa per prepararci al meglio: quella contro il Seulo sarà una partita fondamentale, sul piatto ci sono punti importanti, è chiaro, ma anche una grandissima dose di autostima, fondamentale per il morale».
I granata si stanno lasciando il periodo buio alle spalle. «Le mie sensazioni, comunque, sono sempre state positive, anche quando, magari, le cose non andavano proprio nel verso giusto: il gruppo è rimasto compatto e unito, i ragazzi si allenano con grande intensità e sono sicuro che alla fine i sacrifici pagano. Non ci siamo depressi quando eravamo un po' in difficoltà, non possiamo commettere l'errore di esaltarci ora, anzi: dobbiamo mantenere i piedi per terra perché c'è tanta strada da fare ancora».
I margini di miglioramento sono tanti. «Paradossalmente abbiamo fatto più punti in trasferta che in casa. Le cause, in questo senso, sono tante: il gruppo, come ho già detto, è molto giovane, e forse paga un pizzico di pressione nelle partite interne, perchè ci sentiamo in obbligo di vincere e questo può diventare un peso, anziché uno stimolo. Se scendiamo in campo senza assilli, riusciamo ad esprimerci molto meglio: domenica ho detto ai miei ragazzi di dare il massimo, con tranquillità, anche perchè davanti avevamo la seconda forza del torneo, avevamo poco da perdere, insomma, ed il risultato finale ci ha dato ragione. Quando non riesci a fare punti rischi di finire in un circolo vizioso, chi vive nel mondo del calcio lo sa bene, ma per fortuna la squadra ha dato le risposte che mi aspettavo. Ci tengo a ringraziare pubblicamente i nostri tifosi, che non ci hanno mai fatto mancare il supporto: ora speriamo di poter dare loro altre belle soddisfazioni».
In avanti Giorgio Calvisi continua ad essere un'autentica garanzia.
«Per me si tratta di un giocatore importantissimo, dotato di una tecnica sopra alla media, capace di giocate determinanti. È un ragazzo bravissimo che, alla pari dei suoi compagni, sta dimostrando un grandissimo attaccamento alla Bittese. Non mi piace molto parlare dei singoli, comunque, perchè nel bene e nel male è il gruppo a fare la differenza, e noi siamo convinti che gli interessi della squadra vengono prima di quelli dei singoli. Assieme a Giorgio Pintus, allenatore della Juniores e mio secondo, e Bastiano Sanna, allenatore dei portieri, ho la fortuna di seguire una rosa formata da splendide persone, sempre presenti per gli allenamenti e sempre disponibili. Siamo riusciti a mettere in piedi un mix di giocatori giovanissimi e di elementi più esperti che, soprattutto nei momenti più duri, hanno dimostrato un'unione e una compattezza notevoli, caratteristiche che ogni allenatore vorrebbe trovare nella propria squadra».
Marchi ha trovato la dimensione ideale dove lavorare.
«Qui a Bitti sto riscoprendo l'essenza del calcio, non solo in termini sportivi, ma anche sul piano sociale ed educativo, soprattutto per quanto riguarda i più giovani. Sono gli stessi dirigenti, in primis, che puntano tantissimo su questi valori. Io sono onorato di poter guidare questa rosa e spero di riuscire a ricambiare la fiducia che mi è stata data, raggiungendo tutti gli obiettivi fissati dalla società».