La replica: "Aspettiamo sereni le decisioni"
La Federcalcio serba: "Gara da rigiocare"
Quattro giorni di polemiche, di processi e riflessioni. Italia - Serbia ha lasciato una corposa scia, che passa dai Bar Sport ai divani dirigenziali del mondo sportivo. Ancora ci si chiede perchè una serata di festa e di sport si debba trasformare in una guerriglia urbana, in uno spettacolo indecoroso da offrire ai tanti bambini presenti allo stadio di Marassi. Dopo questi quattro giorni di condanne al comportamento di pochi delinquenti, che nulla hanno a che fare con le centinaia di tifosi serbi presenti allo stadio, dalla Serbia si leva una voce controcorrente, quantomeno inopportuna.
LE ACCUSE DA BELGRADO - Ha del clamoroso la presa di posizione della Federcalcio serba riguardo i purtroppo noti fatti di Genova. Nonostante la gara di qualificazione tra l'Italia e la Nazionale di Stankovic sia durata solo 7' a causa delle intemperanze degli ultrà serbi, oltre ai gravi disordini continuati all'esterno del Ferraris, il presidente della Federazione Karadzic ha avuto parole dure contro l'organizzazione italiana, parlando di disorganizzazione e di possibilità di prevedere e controllare la follia degli hooligans balcanici: "La responsabilità è del paese organizzatore. Noi abbiamo avvisato la Federcalcio italiana della possibilità di disordini, era compito loro far si che non accadesse nulla. Da parte nostra - prosegue Karadzic - chiederemo la ripetizione della gara".
LA RISPOSTA DI ROMA - Alle dure parole provenienti dalla Serbia la Figc ha risposto con una nota ufficile in cui si spiega che "La Federazione attende con serenità gli sviluppi dell'iter disciplinare presso la Fifa e intende continuare a mantenere un comportamento responsabile anche a livello di dichiarazioni così come avvenuto, sia nei comportamenti sia nelle dichiarazioni, nella giornata del 12 e nei giorni successivi".
IVAN IL TERRIBILE - Intanto il capo ricolta, Ivan Bogdanov, tramite il suo legale lancia parole di scuse, dicendo di aver perso il controllo a causa dell'alcool e essere dispiaciuto per quanto accaduto. Contrariamente da quanto raccolto da alcuni giornalisti nel dopopartita, intervistando alcuni tifosi serbi (che raccontavano di cori a sfondo nazionalista e di motivazioni politiche dietro i tafferugli genovesi), Ivan giura la totale assenza di elementi politici all'interno della protesta, parlando solo della protesta per gli scarsi risultati sportivi della propria Nazionale. Una tesi difensiva che pare cozzare contro quanto visto nella triste giornata di martedì.
F.C.