Salta al contenuto principale
Lorenzo Camba, attaccante, Ferrini
I prossimi due mesi daranno la dimensione dei cagliaritani

La Ferrini di Pinna come il Tortolì di Loi: 31 punti dopo 11 giornate e poi la corazzata ogliastrina vinse a mani basse

La Ferrini come il Tortolì nella stagione 2016-17. La capolista, con la vittoria per 2-1 di Arzana con l'Idolo, raggiunge quota 31 punti frutto di 10 vittorie e 1 pareggio, così come fecero gli ogliastrini cinque campionati fa, che però segnarono 33 reti (13 per il bomber Nieddu) subendone 7 mentre lo score dei cagliaritani è di 29 gol fatti (10 solo di Camba) e 9 subiti. Il percorso, però, fu differente perché i ragazzi allora allenati da Francesco Loi iniziarono il torneo a spron battuto con 10 vittorie di fila, una striscia record interrotta dal pareggio casalingo (1-1) contro il Budoni - allora come oggi guidato da Cerbone - all11ª giornata. La formazione cagliaritana guidata da Sebastiano Pinna, invece, il pareggio l'ha fatto alla 3ª giornata (1-1 a Ghilarza) ed è quindi arrivata a 8 vittorie di fila. Negli anni Duemila la striscia più lunga di vittorie la fece la Nuorese di Virgilio Perra (2004-05), che in squadra aveva Gianluca Festa a fine carriera e futuri professionisti di serie A e B come Emerson, Mancosu, Troianiello, che chiuse il girone d'andata con 5 vittorie di fila aggiungendone altre sei nelle prime 6 giornate del girone di ritorno. I barbaricini chiusero la stagione da imbattuti (26 vittorie e 4 pareggi), gli ogliastrini - composti da tanti giocatori esperti e vincenti un po' in tutti i reparti come Floris in porta, Vignati e Gutierrez in difesa, Angheleddu, Lepore e D'Agostino a centrocampo, Nieddu, Figos, Placentino e Viani in attacco - si fermarono ad un passo da quel record perdendo 3-7 in casa contro il Tonara alla 29ª giornata. La stagione seguente all'incredibile cavalcata del Tortolì la strada dell'imbattibilità fu percorsa a lungo dal Castiadas guidato proprio da Sebastiano Pinna che, dopo aver festeggiato il salto di categoria alla 27ª giornata col 4-1 al Calangianus, cadde per la prima volta nella giornata successiva in casa della Torres (leggi qui). 

 

Ciò che lega la Ferrini al Tortolì o alla Nuorese dei record (imbattuta per un intero campionato e 11 vittorie di fila) o allo stesso Castiadas sono gli incredibili numeri dell'attuale capolista dell'Eccellenza o anche il fatto che a guidare ora i cagliaritani è lo stesso tecnico che fu sulla panchina dei sarrabesi, vincenti 4 anni fa. Perché a differenza delle tre squadre appena citate i biancorossoblù non hanno minimamente costruito la stagione per primeggiare ma si stanno solo scoprendo i migliori avendo fatto un importantissimo step di crescita che non si può ancora confrontare con uno storico consolidato visti gli ultimi due campionati non portati a termine causa Covid. Due anni fa Bonu e compagni si trovarono in testa dopo 6 partite insieme con Castiadas e Carbonia e, nonostante il ko coi sulcitani alla 7ª giornata, riuscirono a stare agganciati alla vetta per altri cinque turni fino a cedere nel finale di girone d'andata con il ko di Bosa, il pari interno con l'Arbus e il ko di Gavoi col Taloro. Il torneo fu fermato per la pandemia dopo 23 giornate coi cagliaritani lontanti 18 punti dalla vetta (leggi qui). L'anno scorso il campionato fu fermato dopo 7 turni coi cagliaritani che giocarono solo 5 partite su 7 e, anche accreditando loro le eventuali vittorie delle gare non giocate contro Li Punti e San Marco, al massimo sarebbero stati a 4 lunghezze dalla capolista Atletico Uri e un punto dietro anche alla coppia Castiadas-Idolo (leggi qui). 

 

L'altro dato meritorio per la Ferrini è il distacco che sta creando dalla vice-capolista. Il Taloro è dietro di 5 punti mentre, proseguendo il paragone col cammino del Tortolì, gli ogliastrini ne avevano già 8 sull'immediata inseguitrice, il Calangianus, che poi fu sconfitta 2-0 nello scontro diretto di fine girone d'andata portando il distacco a 14 punti al giro di boa. Il campionato era a 16 squadre e i rossoblù una corazzata che si stava solo confermando con numeri eccelsi. Quand'era al Castiadas, invece, mister Pinna fu campione d'inverno con 3 punti di distacco sul Sorso maturato solo nelle utlime due giornate d'andata, facendo lo strappo definitivo nelle prime tre gare del ritorno (+9 sui romangini). 

 

Se i cagliaritani sono pronti per il salto di categoria lo diranno i prossimi due mesi perché l'andata andrà chiusa incontrando le migliori - Arbus (6°), Sant'Elena (3°), Taloro (2°), Ilva (4°) - più la mai facile trasferta di Bosa; mentre l'inizio del ritorno sarà contro squadre accreditate ad inizio stagione per la lotta alle primissime posizioni (Nuorese, Ossese, Ghilarza) o che saranno di un spessore diverso da quello visto nelle battute iniziali di campionato (Monastir e Budoni).

Due mesi per capire se la squadra cagliaritana sarà in grado di fare il colpaccio e, soprattutto, come il mercato di dicembre (aperto dall'1 al 30) possa incidere sui valori degli organici, posto che storicamente il club cagliaritano non fa parte di quella schiera di società che rivoluziona la rosa (in questo caso non ne avrebbe nemmeno i motivi) e, al massimo, potrà permettersi una operazione in entrata, perché a volte l'appetito vien mangiando. Tutti discorsi che, tra l'altro, vanno anche incrociati con altre incognite - valide per tutte le squadre - e che possono riguardare i crescenti casi Covid, che potrebbero far saltare qualche gara e interrompere gli allenamenti; i classici infortuni dei mesi freddi e le squalifiche per accumulo di ammonizioni, che non permettono di schierare l'undici migliore (una situazione un po' già diffusa in tutte le squadre); le gare in mezzo alle feste natalizie, spesso tentazioni deleterie dei calciatori più golosi. 

In questo articolo
Squadre:
Giocatori:
Campionato:
Stagione:
2021/2022
Tags:
11ª giornata