«Allenare? Non ancora, a 39 anni in campo per la passione e per aiutare i giovani»
La Ferrini ha tenuto testa al Tortolì, Virgili: «Un punto in casa della capolista? Vuol dire che valiamo, per la salvezza ce la metteremo tutta»
Che la Ferrini potesse fare uno scherzetto al Tortolì lo si era capito già dalla gara d'andata quando, a 20' dalla fine, la squadra di Franco Giordano era in vantaggio 2-1. Poi gli ogliastrini furono bravi per piazzare un allungo decisivo per vincere 4-2. Domenica alla capolista è mancato lo sprint per vincere la 20esima gara di campionato, un po' di sfortuna e tanto merito per la prova offerta da Martin Virgili e compagni. Proprio l'esperto centrocampista argentino ha dovuto abbandonare la contesa per un'espulsione affrettata a 5' dalla fine: «L'arbitro ha pensato che stessi perdendo tempo, ho 39 anni e non vengo a giocare a Tortolì a perdere tempo, avrà capito male». Per il mancino classe 1979 «è stata una bella partita, entrambe le squadra hanno voluto giocare a calcio, purtroppo noi abbiamo segnato una sola volta e anche loro hanno fatto un solo gol, perciò è andata benissimo a noi e anche a loro che restano imbattuti e possono sempre festeggiare la vittoria del campionato settimana prossima». Un augurio speciale ai connazionali Viani e Gutierrez che giocano nel Tortolì: «Ci consociamo e sono dei professionisti, ragazzi in gamba che meritano queste soddisfazioni, poi giocano in una squadra fortissima».
Per la Ferrini in piena lotta-salvezza l'1-1 in casa della capolista è, perciò, un ottimo risultato. «Fare un punto a Tortolì, contro una squadra incredibile, vuol dire che qualcosa valiamo - osserva Virgili - solo altre cinque squadre sono riuscite a fermarli. Non ci sentiamo una squadra che sta rubando qualcosa, in campo facciamo quello che proviamo in settimana col mister, giocando col cuore tutte le domeniche, poi alla fine si tireranno le somme». I cagliaritani visti in Ogliastra hanno buone chance di confermare la categoria. «Io non sto molto a guardare la classifica e fare i conti - ammette l'argentino giunto in Sardegna nel 2004 - mi piace più guardare la Ferrini, come stiamo noi mentalmente, come approcciamo gli allenamenti, se diamo il 100%. Stiamo bene e in salute, credo che non avremo problemi a salvarci, ce la metteremo tutta per questo traguardo. Dobbiamo stringere i denti per l'ultimo mese, questo è un bel campionato che fino all'ultimo tiene in gioco tutti ma noi speriamo anche di poterci salvare qualche giornata prima». A 39 anni Martin Virgili continua a battagliare in tutti i campi ed essere sempre tra i migliori: «Mi spinge la passione per il calcio e per i più giovani, voglio dare una mano a loro, non gioco per la mia gioia personale, io guardo se uno sta bene, si allena bene, se ha bisogno di essere aiutato. Non sono felice per la mia gara, penso alla squadra e alla società». L'argentino ha un futuro da allenatore ma non imminente. «Fino a che mia moglie e la famiglia me lo permette starò nei campi, per adesso non smetto. Miei amici calciatori professionisti mi dicono sempre che se le gambe reggono ancora per giocare allora devo continuare, c'è sempre tempo per fare l'allenatore. Forse inizierò con i ragazzini, alla Ferrini ci sono tante squadre giovanili e la società mi ha sempre detto che un posto per me c'è. Per adesso sudo insieme con i compagni»