Il tecnico Sanna crede nel suo Castelsardo
«La salvezza diretta? Difficile, non impossibile, dipende da certi incastri»
«Se il Castelsardo dovesse vincere a Latina, e nel Lazio noi andremo chiaramente con questo spirito, se il Selargius a caccia dei playoff dovesse battere il Cynthia, il Sanluri superare l’Arzachena, la capolista Fondi dovesse vincere in casa con il Boville Ernica e l’Astrea perdere a Roma con la Viterbese, con il match fra Rieti e Budoni a poter sancire una possibile retrocessione diretta, allora probabilmente sotto la rocca dei Doria l’ultima gara casalinga con il Flaminia, da vincere sul campo, sarebbe da passare con l’orecchio teso a ciò che dicono le radio. La salvezza diretta è difficile da raggiungere, ma non ancora impossibile. Gli incastri utili a concretizzarla esistono, noi non possiamo che pensare a fare più punti possibile nelle ultime due partite, perché sino a che la matematica non ci condanna ai playout noi vogliamo restare in corsa».
L’allenatore rossoblù Roberto Sanna fa le carte ad un futuro tanto incerto quanto chiaro nei numeri: a tre lunghezze dalla zona calda, in piena zona playout ed a -4 dal Cynthia, soglia salvezza diretta, con 6 punti ancora in palio tutto può accadere. Nel match casalingo con il Gaeta il Castelsardo ha perso 3-2, un’occasione importante e non sfruttata dai rossoblù che, dopo un primo tempo in controllo ed equilibrato, passati in vantaggio ad inizio seconda frazione con Udassi, non sono riusciti ad assestare il colpo del ko al forte avversario («Una delle formazioni più forti del girone a livello di organico», sottolinea Sanna) subendo poi una rimonta condizionata da alcuni errori gravi che inevitabilmente hanno condizionato l’esito dell’incontro. «Avevamo quattro giocatori fuori per squalifica, abbiamo commesso un pasticcio al 90’ che ci è costato la partita, non ci arrendiamo di certo e andiamo avanti – attacca Sanna – Il Castelsardo è stato costruito per aggiungere la salvezza ad inizio stagione, con l’obiettivo di rispettare il budget prestabilito e la speranza di riuscire a creare un gruppo solido e unito di giocatori sul quale puntare per il futuro. Il secondo e terzo obiettivo sono stati raggiunti, il primo faremo di tutto per centrarlo. Ciò che serve alla squadra è maggiore serenità, meno umoralità. Ci sono situazioni e difficoltà che sopportiamo e superiamo da tempo mettendo anima e cuore nel nostro lavoro. Da luglio ci impegniamo senza sosta, ci crediamo fermamente e siamo onorati di essere parte del Castelsardo. La nostra serietà, il nostro essere uomini veri, il nostro essere professionisti sono paletti che non possono essere messi in discussione da nessuno. Si deve far quadrato – chiude il tecnico di Porto Torres – Perché l’intento comune deve essere quello di condurre la barca al porto della salvezza. Io, il mio staff ed i ragazzi ce la stiamo mettendo tutta».