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Alessandro Mancusi, difensore, San Marco
«Abbiamo impegni delicati ma possiamo spuntarla»

La San Marco corre e si guarda alle spalle, Mancusi: «Vogliamo l'Eccellenza ma il La Palma non molla, lo scontro all'ultima sarà da festa o lacrime»

Chi sbaglia è perduto: sembra essere questo il ritornello più gettonato nel testa a testa per la vittoria finale che vede come grandi protagoniste la San Marco prima in classifica e i cagliaritani del La Palma, staccati di appena due lunghezze. I leoni, nell'ultima uscita prima della pausa per il carnevale, si sono imposti per 2 a 1 nel delicatissimo confronto in casa del Sant'Elena, per la vittoria numero 17 in stagione, ma i ragazzi di Madau hanno risposto presente, aggiudicandosi uno dei big-match di giornata contro la quotatissima Monteponi Iglesias. Tutto ancora in bilico, dunque, con il discorso che potrebbe chiudersi soltanto all'ultimo capitolo: il calendario infatti regala un epilogo degno del miglior thriller, con la sfida tra le due corazzate fissata per il cinque maggio: in palio l'approdo diretto in Eccellenza. Tra i punti fermi dello scacchiere di mister Spini c'è sicuramente Alessandro Mancusi, difensore di sicuro affidamento che sta disputando l'ennesimo torneo ad altissimi livelli; spetta proprio a lui fare il riepilogo della situazione alla vigilia di uno dei periodi più densi del campionato

«Battere il Sant'Elena non è stato affatto facile, anzi — ammette Alessandro Mancusi — il campo non è sicuramente dei migliori, un aspetto che penalizza i giocatori più tecnici; in più loro sono scesi in campo con il coltello tra i denti a caccia di punti importanti per la salvezza».
Nonostante tutto, però, la gara si è messa subito in discesa per la San Marco.
«Siamo riusciti a spingere molto, sin dalle prime battute, con il vantaggio che è arrivato dopo 20', poi ci sono state altre occasioni che però non siamo riusciti a concretizzare».
Poco prima del riposo, l'episodio che poteva compromettere la giornata.
«L'espulsione di Porcu, peraltro molto dubbia, ci ha tagliato un po' le gambe, con il conseguente rigore che ha permesso ai nostri avversari di rimettere tutto in equilibrio. Siamo rientrati negli spogliatoi con un pizzico di nervosismo, ma per fortuna nella ripresa la squadra ha ritrovato la solita tranquillità, proponendosi con continuità in avanti, nonostante l'inferiorità numerica. Sono serviti tanti sforzi, ma alla fine è arrivato il gol di Flumini che ci ha permesso di ribaltare la situazione e strappare il bottino pieno». Per la vittoria numero 17 in stagione. «Ottenute tutte con merito, ma del resto questo gruppo è stato costruito proprio con l'intento di fare bene. Ad essere sincero, se si escludono 2 o 3 episodi in cui siamo stati evidentemente superiori all'avversario non ci sono mai state partite semplici: quando affronti la capolista hai il doppio delle motivazioni, ogni domenica è una battaglia».

 

Chi vuol vincere il campionato dev'essere pronto a tutto. «Il nostro obiettivo è chiaro, vogliamo mantenere il primo posto sino alla fine per conquistare l'Eccellenza senza passare dai playoff, ma non possiamo distrarci un attimo, perché il La Palma non sta di certo a guardare e non sembra intenzionato a mollare». I cagliaritani mantengono vivo il campionato: senza di loro il discorso probabilmente sarebbe già chiuso da un pezzo. «Stanno confermando quanto di buono fatto nella passata stagione: a dire il vero non credevo riuscissero a correre con un ritmo così elevato, anche perché sono una rosa piuttosto giovane; il loro allenatore merita un applauso per il lavoro che sta portando avanti: sono una compagine frizzante, che ha tutte le carte in regola per stupire ancora. Per il resto conosco bene l'ambiente, considerando che in passato ci ho giocato per due anni».

I leoni non possono permettersi passi falsi. «Dovremo stare attenti a non buttare punti per strada, anche perché all'ultima giornata è in programma lo scontro diretto e potremmo arrivarci anche con un vantaggio minimo. Non possiamo cullarci sugli allori, insomma, anche se abbiamo tutte le carte in regola per spuntarla».
Mister Riccardo Spini in panchina è un'autentica garanzia. «Un tecnico molto professionale che sin dai primi giorni di preparazione ha cercato di dare un'impronta ben precisa alla squadra. Il suo non è un compito facile: deve gestire 18 titolarissimi che scalpitano per giocare. Sino ad ora ha ottenuto il massimo, speriamo di continuare così».

 

Mancusi analizza la sua stagione. «Sono soddisfatto, non posso lamentarmi, anche se c'è sempre da migliorare. Comunque non mi piace tanto parlare di me, ma del reparto in generale: abbiamo subito troppi gol in maniera stupida, siamo la terza difesa del campionato con dieci reti in più al passivo rispetto al Carbonia, che peraltro abbiamo battuto nello scontro diretto andato in scena a metà gennaio».
Domenica intanto si ritorna in campo dopo la sosta per il carnevale: la San Marco ospiterà la mina vagante Arborea. «All'andata mi fecero davvero un'ottima impressione, una delle compagini più interessanti che ho visto: se la sono giocata sino all'ultimo minuto, costringendoci a difenderci con le unghie e con i denti. In quella circostanza siamo stati bravissimi a ribaltare la sfida, che si era messa in salita dopo appena 3', riuscendo a portarci addirittura sul 3 a 1, ma loro non si sono arresi e hanno rimesso tutto in discussione. Sappiamo cosa ci aspetta, dunque».

Alle porte, il periodo più denso e decisivo dell'anno: il difensore presenta i prossimi impegni. «Andare a giocare in casa del Seulo non sarà sicuramente una passeggiata, una delle avversarie che ci hanno dato più filo da torcere, una squadra tosta, quadrata, molto ostica. Stesso discorso per la sfida con la Monteponi, che a dicembre ha rinnovato sensibilmente il proprio organico con giocatori di assoluto spessore come Meloni e Curreli, che conosco bene perché ho avuto modo di giocarci assieme. Sono impegni delicati, c'è poco da aggiungere: noi dobbiamo pensare esclusivamente a fare il nostro dovere, sperando che le inseguitrici rallentino, sennò saremo costretti a giocarci il tutto per tutto all'ultima uscita, e in quel caso ci sarà la festa, oppure la delusione e le lacrime».

In questo articolo
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2018/2019
Tags:
Promozione
Girone A