«Amaro in bocca per i ko con Cus e Guspini»
La Verde Isola vuole migliorarsi, Comparetti: «Bene il terzo posto ma possiamo fare di più»
La Verde Isola continua a stupire tutti: i carlofortini, nonostante siano una matricola della Promozione, stanno mettendo in piedi un campionato di altissimo livello e il terzo posto, a quota 17, a sole quattro lunghezze di distanza dal vertice occupato attualmente dal Guspini, è il dato più inequivocabile in questo senso. I ragazzi terribili allenati da mister Massimo Comparetti, subentrato a stagione in corso al posto del dimissionario Pasquale Lazzaro, viaggiano con il vento in poppa, come si dice in questi casi: il 2 a 0 in esterna rifilato all'Andromeda vale, infatti, la vittoria numero cinque ed ora i gialloverdi faranno di tutto per ripetersi, già a partire dal prossimo match, contro un cliente tutt'altro che facile come il Cortoghiana. La settimana prossima, poi, ci saranno in programma pure le sfide di andata valide per i quarti di finale della Coppa Italia, con il doppio confronto con i cagliaritani del Cus.
«Contro l'Andromeda siamo stati superiori in tutto, — dichiara mister Massimo Comparetti — sul piano tecnico, agonistico e poi per quanto riguarda la manovra e la qualità del gioco. Nella prima parte di gara forse ci siamo fatti prendere un po' troppo dalla frenesia di fare subito il gol, ma questo ci ha portato a sbagliare qualche scelta davanti nel momento cruciale».
Nella ripresa, invece, le cose sono andate decisamente meglio.
«Siamo tornati in campo con più concentrazione e più determinazione: abbiamo chiuso il discorso nei primi minuti e il risultato sarebbe potuto anche essere più largo. Sono felicissimo per la prestazione e per i tre punti, c'è poco da aggiungere, credo proprio che meglio di così non potessimo fare. Devo fare i complimenti ai miei ragazzi per come sono riusciti a interpretare il confronto, per una prestazione senza sbavature, con il nostro portiere che è stato impegnato solo in un'occasione».
Comparetti poi aggiunge: «Abbiamo chiuso la gara con tanti giovani in campo, una cosa che vorrei sottolineare».
I carlofortini hanno rimediato due ko sino a questo momento.
«Quella con il Cus Cagliari è stata la prima partita persa quest'anno e potrei parlarne per una settimana. Noi venivamo dalla sfida di Coppa Italia contro il Guspini, giocata su un campo bruttissimo, dunque ci siamo presentati al confronto della domenica successiva piuttosto stanchi. Per quanto riguarda la prima frazione loro hanno meritato il vantaggio, perché sono stati superiori sul piano del gioco. A dire la verità, però, ci sono state tutta una serie di decisioni arbitrali un po' strane che hanno scombussolato la giornata, considerando poi che il match è stato sospeso e la cosa ci ha lasciato veramente con l'amaro in bocca. Avrei preferito perdere ma terminare la partita, senza, magari, gli errori da parte del direttore di gara».
Il confronto contro gli universitari, dunque, si è giocato, di fatto, in due riprese.
«Eravamo in inferiorità numerica ma in campo sembravamo in quindici: siamo riusciti ad esprimerci meglio dei nostri avversari, con un ritmo decisamente alto. Purtroppo ci è andata storta qualche buona occasione che non siamo riusciti a buttare dentro; loro invece hanno fatto centro nell'unico tiro in porta, anche grazie ad una deviazione. La fortuna non è stata dalla nostra parte, insomma: forse avremmo meritato il pari ma il gol subito nella prima gara ci ha condannato. Ci sono partite strane, che nascono male e finiscono peggio».
Discorso simile per il big-match d'altissima quota contro i medio-campidanesi.
«Continuo a chiedermi come si possa giocare a calcio in un terreno del genere. Sono le classiche partite in cui vince chi riesce a metterla dentro per primo, anche se credo che il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, considerando che è venuta fuori una partita equilibrata, con pochissime occasioni da una parte e dall'altra. L'unico rammarico è che nei minuti finali non ci è stato concesso un calcio di rigore per un fallo identico a quello commesso da noi e che è stato sanzionato con il penalty; in più ci hanno annullato un gol per motivi che ha visto e conosce solo l'arbitro».
Il tecnico applaude i suoi. «Anche in quella circostanza la squadra ha giocato a viso aperto, contro una delle squadre migliori del torneo; ci resta da affrontare il Villasimius, per completare il quadro in questo senso. Contro avversari di questo calibro una sconfitta può starci, anche se poi ci siamo incontrati di nuovo per il ritorno della Coppa Italia e abbiamo vinto per 2 a 1, nonostante fossimo in svantaggio. Ci tengo a sottolineare la mentalità e la determinazione con cui sono scesi in campo i ragazzi, che di fatto sono gli ingredienti principali per cercare di fare bene contro squadre così forti. Il dato più incoraggiante è che ci siamo sempre confrontati alla pari con tute le prime della classe, e alla lista ci metto anche il Cus, che obbiettivamente è una buona squadra. I ragazzi hanno sempre risposto alla grande, insomma».
L'allenatore stila un primissimo bilancio del suo lavoro. «Sono felicissimo di poter allenare questo gruppo che, anche sul piano umano, ha tante caratteristiche positive, ed è un aspetto fondamentale. La squadra sta incominciando a rispecchiare la mia idea di calcio, non ci resta che proseguire su questa strada».
Il terzo posto è un traguardo di tutto rispetto, seppur ancora relativo, ma Comparetti chiede di più.
«Possiamo migliorare tanto per quanto riguarda la gestione delle varie fasi della gara, sia per quanto riguarda la posizione e l'atteggiamento sul campo e sia per quanto riguarda il cinismo davanti alla porta. Per il resto stiamo disputando la stagione che mi aspettavo, ma il nostro primo obbiettivo è e rimane la salvezza, nient'altro. Affrontiamo una gara alla volta, con l’obiettivo di vincere sempre, ma è un discorso che fanno in tanti. Per il resto va benissimo così, sono soddisfatto: per far bene in un campionato difficile come quello della Promozione devi cercare costantemente di limare gli errori, per quanto è possibile, pur sapendo che non è una cosa facile».
Il tecnico ha sposato il progetto dei tabarchini a stagione già in corso.
«Dopo qualche anno ho ricevuto di nuovo una proposta da parte di una squadra di casa mia, anche se passo più tempo sulla terra ferma, a dire il vero, che sull'Isola di San Pietro (ride). Conoscevo già l'ambiente e la maggior parte dei giocatori; finalmente sono ritornato nel campionato di Promozione, dopo diverse esperienze in Prima Categoria. Mi son detto: ok, accetto. Anche perché poi la squadra arrivava da un campionato vinto e da una stagione eccellente, con l'organico che è rimasto pressoché lo stesso. Con queste premesse per me è stato più semplice inserirmi nel gruppo, considerando poi che l'allenatore precedente aveva già dato una fisionomia precisa, i giusti equilibri, insomma».
Raggiungere l'accordo con la Verde Isola non è stato un problema.
«Conosco benissimo il presidente, perché ci frequentiamo anche fuori dall'universo calcistico; pure con gli altri dirigenti il rapporto è ottimo. Non avrebbe avuto senso aspettare l'offerta da altre piazze, per questo non ci ho pensato due volte. Qui ci sono le condizioni per mettere in piedi un lavoro come piace a me; è vero, devo viaggiare ma per me non è mai stato un problema (ride)».
Ora il calendario riserva la delicatissima trasferta in casa del Cortoghiana, uno dei clienti peggiori da affrontare in questo momento.
«La classica partita da prendere con le pinze: giocheremo, di nuovo, su una superficie in terra battuta, che è la cosa che mi preoccupa di più, personalmente. Ci troveremo davanti una squadra che ultimamente sta facendo ottimi risultati; conosco personalmente il loro allenatore, del resto, perchè abbiamo giocato assieme. Sono una compagine molto brillante sul piano della corsa, che non si arrende mai. Noi dovremo cercare di fare quello che sappiamo, senza farci distrarre dalla classifica e dal divario che c'è al momento nei loro confronti. Inutile dire che andremo là per conquistare i tre punti. Cercheremo di chiuderla subito, perchè altrimenti queste sfide diventano insidiosissime. Dovremo essere bravi ad imporre la nostra forza, il nostro gioco, sin dalle primissime battute: questo è quello che mi aspetto, insomma, per evitare problemi».
La Verde Isola potrà contare, tra gli altri, su Momo Cosa, con l'attaccante che sta attraversando un momento magico.
«È uno dei giocatori più importanti, ma del resto tutte le squadre hanno le loro punte di diamante. Davanti non abbiamo solo Momo Cosa, ma anche altri giocatori che stanno facendo benissimo e che, semplicemente, segnano meno. Per ora lui è uno di quei giocatori che riescono a sfornare spesso e volentieri la prestazione importante; da sempre il massimo, sia in allenamento che, soprattutto, in partita. Sta timbrando il cartellino con regolarità e tutti noi ci auguriamo che possa continuare su questa strada, per il suo bene e, in maniera particolare, per quello della squadra».
La settimana prossima, tra l'altro, la Verde Isola sarà impegnata anche nella sfida d'andata dei quarti di finale della Coppa Italia contro il Cus Cagliari, ma guai a parlare al tecnico di una possibilità per la rivincita.
«Si tratta sicuramente di una partita di cartello, che affronteremo con il piglio giusto, cercando di passare il turno: il nostro obiettivo è quello di arrivare il più lontano possibile: se ci fosse l'occasione di giocare la finale non ci tireremo di certo indietro. La Coppa Italia rappresenta anche un palcoscenico valido per tutti quei ragazzi che, magari, stanno trovando meno spazio durante il campionato; noi affrontiamo entrambe le competizioni in cui siamo impegnati con il massimo dell'impegno. Se le cose vanno bene saremo, ovviamente, felicissimi, altrimenti pazienza. L'importante è fare sempre una bella figura ed uscire dal campo a testa alta».