«La classifica non conta rispetto alla singola partita»
Latte Dolce in campo dopo il pit stop, Fossati: «L'Arzachena avversario di tutto rispetto, per vincere spesso bisogna saper soffrire»
Il Latte Dolce torna in campo dopo la pausa forzata di due settimane avendo saltato la sfida col Giugliano. Dall’ultima partita di campionato giocata, il successo casalingo sul Gladiator, il tecnico Fabio Fossati ha proceduto ad integrare nel contesto tattico e ambientale gli ultimi arrivati Christian Calì e Luis Mukaj ma, soprattutto, Marcos Sartor. Per l'attaccante ex Siena sarebbe l'esordio in biancoceleste nel derby sardo di domenica contro l’Arzachena al "Basilio Canu" di Sennori.
L'allenatore sassarese parla della pausa forzata: «Posto che arrivavamo da un successo e avremmo voluto giocare già il giorno dopo, volendo prendere gli aspetti positivi dico che lo stop ci ha permesso di allenarci seguendo un bel programma di lavoro senza la preoccupazione e l’assillo della gara domenicale che incombe. Abbiamo lavorato liberamente, con carichi di lavoro importanti dal punto di vista tecnico, tattico e atletico sviluppando due doppie sedute il mercoledì e venerdì e iniziando la settimana il lunedì. Nelle ultime settimane sono arrivati tre nuovi giocatori da inserire nel nostro contesto. La società continua a metterci a disposizione tutto quel che serve per lavorare al meglio. Sono molto soddisfatto, di tutti. La squadra è andata forte, anche nei momenti in cui era più stanca. I giocatori sono consapevoli del fatto che ho chiesto di alzare l’asticella e ci sono riusciti».
Domenica è di nuovo gara da tre punti: «Abbiamo cercato di studiare anche noi l’Arzachena guardando le loro gare, andando a snocciolare gli aspetti interessanti del loro gioco e le loro idee sul campo: ho la sensazione che ci troveremo di fronte una squadra compatta, ben disposta in campo da un allenatore importante che ben conosce la categoria e fa giocare bene le sue squadre. Provano a trovare gli spunti per mettere in difficoltà l’avversario, lavorano bene su palle inattive. Un avversario di tutto rispetto, lo dicono le ultime gare. Hanno fatto qualche cambio, i risultati recenti sono segnali che raccontano una formazione che va bene e ha forse trovato la strada giusta. Avversario difficilissimo, ed è su queste basi che stiamo preparando la nostra gara con l’obiettivo di fare il meglio possibile».
Fossati torna sulla vittoria ottenuta sul Gladiatior: «L’abbiamo ottenuta attraverso la capacità di compattarci come squadra, di lavorare bene e di saper soffrire nei momenti tosti che ogni squadra attraversa nel corso dei novanta minuti. Perché tutte le squadre soffrono, anche le migliori: c’è chi sa soffrire, e chi non sa soffrire. E in tal senso le grandi sono grandi e forti perché proprio in quei momenti sanno soffrire. Per vincere spesso bisogna, anche, saper soffrire. Noi abbiamo fatto una gara gagliarda, nel corso della quale abbiamo sempre provato a proporre le nostre idee. A volte ci è venuto bene, in altre occasioni abbiamo trovato difficoltà. Non c’è una partita dove non si fa fatica a scardinare la resistenza dell’avversario, che è tendenzialmente sempre preparato e tatticamente ben disposto. Ormai ti studiano tutti, conoscono i tuoi punti di forza e i tuoi punti deboli, ed è su queste basi che cercano di minare ciò che meglio ti riesce di fare, il gioco che riesci ad esprimere. Ogni partita ha delle complicazioni. In una lettura del genere la classifica non conta rispetto alla singola partita. Ormai quasi due settimane fa abbiamo vinto una partita importante e tosta. Bene. Ora dobbiamo e vogliamo continuare a crescere».