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Daniele Bianchi, centrocampista, Latte Dolce
«Non è mai mancata la reazione ai ko ma solo i risultati positivi»

Latte Dolce, un punto per ripartire, Bianchi: «Spero sia il primo mattoncino verso la nostra risalita di classifica»

Il Sassari Latte Dolce riparte. A Tortolì i biancocelesti hanno fermato la striscia di quattro sconfitte di fila pareggiando in rimonta 1-1 grazie al gol di Daniele Bianchi, schierato da mister Paba (all'esordio) al centro della difesa. Un punto che che potevano essere tre se nel finale i sassaresi non avessero trovato sulla propria strada un Maurizio Floris in forma smagliante. «Abbiamo affrontato una squadra che, soprattutto in casa, può costruire le basi per raggiungere i suoi obiettivi - dice Bianchi - È stata una partita combattuta, equilibrata, con il Tortolì che ha impostato il suo match sulle ripartenze e ci ha creato qualche fastidio, almeno sino all’espulsione procurata da Francesco Virdis che ci ha permesso di giocare in superiorità numerica per 55'. Eravamo in svantaggio per 1-0 e quando una squadra si chiude per cercare di difendere il risultato, per giunta in 10, non è facile mantenere lucidità e calma, soprattutto nella nostra situazione, reduci da tre sconfitte di misura di cui le ultime due su calcio di rigore in aggiunta a quella con il Budoni, partita che meritavamo ampiamente di vincere. Siamo però stati bravi a continuare a spingere senza farci prendere dall’ansia, con equilibrio. Abbiamo avuto almeno quattro occasioni importanti, ma devo fare i complimenti alla squadra di mister Loi perché ha dimostrato di giocare con il cuore. Un plauso anche a Maurizio Floris (nella foto con Bianchi), che si è rivelato decisivo per il risultato finale».

 

Per Bianchi la rete è stata un mix di caparbietà e fortuna ma il regista-difensore ha avuto la capacità di crederci fino all'ultimo: «Il mio gol nasce da una percussione in area e si sviluppa lungo una serie di rimpalli, non ho grandi meriti tecnici se non quello di averci creduto. Avevamo tutti la sensazione di poter vincere la gara, per questo al fischio finale, e anche dopo, c'era in noi l'amaro dell'aver aver lasciato sul campo due punti. Ora dobbiamo concentrare le nostre energie solo ed esclusivamente sulle cose positive, spero possa essere il primo mattoncino verso la nostra risalita di classifica». Il sassarese classe 1988 analizza le ultime tre partite prima dell’ultima trasferta a Tortolì: «Quella contro il Budoni è stata una gara dominata, come dimostrato dai dati sulla produzione offensiva dei nostri avversari: un tiro in porta subito, il gol, e uno fuori dallo specchio; a Cassino, su un campo difficile, ci ha condannato un calcio di rigore a 40 secondi dalla fine; la partita in casa con l’Ostiamare è simile a quella di Budoni, ma oggettivamente abbiamo creato un po’ di meno. Giustamente nel calcio comandano i risultati, ma per costruire un percorso di crescita bisogna andare oltre e analizzare in maniera approfondita e oggettiva: possiamo parlare di una squadra in difficoltà, ma siamo comunque una squadra viva. Se, come si dice, il risultato è determinato per il 50% da episodi e per il 50% da cuore, preparazione e motivazioni, noi non possiamo fare altro che lavorare sull’aspetto che possiamo controllare: la seconda metà. Non è la reazione che è mancata, sono i risultati positivi, quelli che ti aiutano e ti danno una mano anche a livello psicologico».

Domenica al Vanni Sanna arriva il Latina reduce da quattro vittorie di fila: «Incontriamo una squadra con una rosa attrezzata per puntare al ritorno tra i professionisti: hanno pagato lo scotto iniziale della partenza in ritardo e, dopo un inizio difficoltoso, in cui hanno perso due partite su tre, sembrano aver trovato un equilibrio e una continuità consoni al valore della squadra. Noi dobbiamo restare concentrati su noi stessi e pensare solo a noi, pur avendo il giusto rispetto per gli avversari ma affrontandoli a prescindere dal loro blasone».

 

In questo articolo
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2017/2018
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7 Andata