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Eccellenza
Dopo la tavola rotonda a distanza organizzata da Directa Sport

L'Eccellenza si interroga sul futuro: i presidenti d'accordo per non proseguire in assenza di sicurezza ma resta il nodo delle classifiche

Distanti ma uniti, nel pensare che sarà quasi impossibile terminare la stagione di Eccellenza con la speranza che di riuscire a domare lo tsunami coronavirus che da inizio marzo ha stravolto la vita del pianeta. Non concordi, invece, i massimi dirigenti su come dovrà essere gestita la classifica in termini di promozioni e retrocessioni, ma è normale quando si difendono gli interessi dei propri club. Dalla tavola rotonda a distanza organizzata da Directa Sport, la web tv sarda dedicata agli eventi sportivi regionali, sono intervenuti in collegamento dalla rispettive abitazioni i presidenti di diverse squadre del massimo campionato isolano che si sarebbe dovuto concludere fra due giorni. Una discussione moderata da Mauro Farris (direttore responsabile) e Roberto Rubiu (responsabile di redazione) che hanno fatto esprimere gli ospiti su diversi temi in attesa che la Federcalcio decide il destino del calcio minore.

 

CARBONIA (1° con 54 punti) Checco Fele, direttore tecnico

La ripresa sì o no. «Il Carbonia vuole riprendere ma solo nelle condizioni più sicure per tutti gli attori, giocatori, staff tecnico, massaggiatori, dirigenti, tifosi. Tutte le società devono poter ripartire alla pari, se ci sono problemi dovuti alle conseguenze dell'epidemia del Covid penso non si possa ripartire. Ciò che viene fatto per la ripresa del calcio professionistico, col protocollo sanitario da seguire per le squadre di serie A, B, C a tutela della salute dei giocatori, deve esser fatto anche per i dilettanti. Stiamo a ciò che deciderà la Figc ma se, come penso, non riusciremo a garantire le condizioni migliori per tutti gli attori il piano B da mettere in campo non può essere l'annullamento delle classifiche».

La gestione classifica. «Il comitato regionale della Sardegna non ha grandi colpe, il Covid ha messo con le spalle al muro tante nazioni e premier, di conseguenza immagino aspetti la decisione della Lnd, che non si è mossa in queste settimane in modo molto equilibrato. La soluzione che proponiamo è quella di far valere la classifica esistente con la promozione della prima, poi scelgano la seconda che possa entrare in una graduatoria di ripescaggio perché, mai come quest'anno, la crisi economica dopo quella sanitaria porterà all'allontanamento degli sponsor che metterà in crisi tante società. Per la parte bassa della classifica eviterei le retrocessioni in tute le varie categorie, in questo modo si attutisce anche il contraccolpo delle possibili mancate iscrizioni, ma se poi tutte le aventi diritto presentassero iscrizione si avrebbero dei gironi da 17 e da 18, altrimenti sarà un bel problema. Se questo mio pensiero dovesse arrivare al Comitato regionale potrà essere migliorato per portarlo al tavolo di Sibilia».

Prossima stagione e danni. «Tutte le attività andranno in crisi, non so quanto possa essere il danno che subirà la nostra società. Spero che la Lnd faccia una parte importante, attraverso il comitato regionale, e la politica, attraverso l'assessorato allo sport, possa dare dei contributi per agevole le iscrizioni delle prime squadre e giovanili per la prossima stagione. La fortuna del Carbonia è stata con il comparto minerario per gli anni 50/60 e lo sviluppo del polo industriale di Portovesme per gli anni 80, ora rientra tra le province più povere d'Italia. La nostra struttura societaria è fatta dal contributo degli sponsor e soci sostenitori, così credo che possa disputare il campionato di Interregionale per salvarsi, la nostra dimensione ad oggi è questa. In serie D c'è un contributo regionale elevato non sufficiente per pianificare una stagione che può costare 350/400 mila euro. Il campo a norma? Da diversi mesi abbiamo una interlocuzione con l'amministrazione comunale, potremo riqualificare tutto l'impianto Zoboli avendo una convenzione o contratto di gestione pluriennale per poter pensare al rifacimento del manto sintetico e la tribuna, e per un campo sussidiario per l'attività giovanile. Ora il campo in erba naturale è in buone condizioni non avendolo più utilizzato da due mesi». 

Il rendimento della squadra. «Abbiamo costruito la squadre per stare davanti, nelle prime posizioni. La fortuna è stata dalla nostra, eravamo primi con pieno merito con la ciliegina sulla torta della vittoria della Coppa Italia che inseguivamo da parecchi anni. La classifica credo che parli chiaro, abbiamo avuto degli avversari duri da battere, onore e merito a loro, e noi siamo soddisfatti di quanto ha fatto la squadra».

 

CASTIADAS (2° con 54 punti) Pierpaolo Piu, presidente

La ripresa sì o no. «Se mai dovesse esserci una ripresa tutte le squadre dovrebbero essere allo stesso livello ma, come ho già detto nelle scorse settimane (leggi qui), non sto neanche pensando a questa eventualità. In Italia registriamo ancora 600 morti giornalieri e stiamo a discutere una cosa che neanche dovrebbero indicare le società. Non capisco nemmeno cosa stia aspettando la serie D a fermarsi definitivamente, con le squadre che prendono aerei, navi, pullman e devono disputare più giornate. La loro posizione è anche peggio della nostra. Capisco chi voglia giocare fino alla fine, non ritengo che da qui ad un mese o due si possano risolvere certi problemi ed essere sicuri della salute dei nostri giocatori. I protocolli medici previsti per i giocatori di serie A non sostenibili nei dilettanti. Poi bisogna chiedere ai sindaci l'utilizzo dei campi ora chiusi, come fare ad allenarci per diverse squadre che usano lo stesso impianto, sempre che sia a norma, cambiarsi a turno o fare le docce? E quando viaggia uno staff di 30 persone devono muoversi 15 macchine? Trovo il tutto insostenibile, la Figc dovrebbe prenderne atto, è già difficile far ripartire le imprese figuriamoci una squadra di calcio»

La gestione classifica. «Facciano quello che credono. Promuovere la prima in D e senza retrocessioni? Non mi interessa, tanto tutti hanno un qualcosa da difendere. Ora non è corretto parlarne per la gente che sta morendo, si sta montando un problema che è fuori da ogni logica. Qualcuno che rappresenta il calcio a Roma dovrà schiarirsi le idee, non possono aspettare le decisioni delle società, deve arrivare dall'alto da chi è in grado di decidere».

Prossima stagione e danni. «Ma ora sto pensando alle persone che non assumo e che non prendono disoccupazione. Con quale voglia e spirito posso continuare ad occuparmi di calcio, se ai ragazzi che conosco da tempo non potremo dare una possibilità lavorativa. Se le imprese non riprendono a camminare il pallone si sgonfia, tante società non potranno andare avanti. Nutro seri dubbi che ad agosto ci possa essere una ripresa se già al 17 aprile non so se riusciremo a far partire la stagione e aprire le strutture. Non sappiamo come andrà a finire e dalla Cina si evidenzia anche il problema del contagio di ritorno. Sarò anche pessimista ma non riesco a pensare come si farà ad andare in campo».

Il rendimento della squadra. «Noi al 20 agosto scorso partimmo con appena 12 ragazzi, pagando la situazione di chi deve aspettare i ripescaggi la D per programmare. Perciò abbiamo avuto l'handicap di dover fare tutto in fretta e furia, a dicembre eravamo tutti lì con merito in base alle rispettive programmazioni. Al momento della sosta stavamo nelle prime posizioni, la classifica era soddisfacente tranne qualche partita in cui mancata è mancata un po' di cattiveria ed esperienza, non posso certo lamentarmi».

 

NUORESE (4° con 41 punti) Maurizio Soddu, presidente

La ripresa sì o no. «La salute viene prima di tutto, lo sport verrà dopo ma in una seconda fase deve esistere una soluzione, bisogna trovarla, e dev'essere comune a tutti e non solo che vada bene ad uno ed altri no. O si gioca tutti o si rimane tutti in Eccellenza. Le gare vanno giocate e vinte, il Carbonia è distante 13 punti ma ci sono ancora 21 punti a disposizione. E non ha senso giocare a porte chiuse, non tanto per il discorso economico ma perché siamo seguiti da tanti tifosi che vogliono godersi lo spettacolo. Non vorrei però dover partire a novembre. In tutti gli altri sport si è già deciso di fermare la stagione, la Figc ci penserà»

La gestione classifica. «Ci sono tante ipotesi e io allora potrei dire di lasciare la classifica a dicembre alla fine del girone d'andata con la Nuorese in testa. Il Carbonia, per me, dovrebbe andare in serie D e nessuna retrocessione, invece per le seconde o si fanno gli spareggi playoff o restano tutte in Eccellenza, sennò rilancio l'ipotesi di premiare i campioni d'inverno. Ognuno di noi guida una società con una certa storia, la Nuorese è nata nel 1930 e che devo difendere. Il campionato è monco ma non è dovuto a noi attori, questa situazione va superata tutti insieme. Senza dare colpe a nessuno ma stiamo aspettando da marzo le decisioni in merito, siamo nelle mani dei presidenti regionali e quello nazionale». 

Prossima stagione e danni. «Prima bisogna sapere come andrà a finire questa e poi ragioneremo dell'anno prossimo, anche perché bisogna capire quante aziende rimarranno in piedi e si spera di andare avanti senza che nessuno si faccia male. Serve una linea che accontenti tutti, la Regione interviene al 100% o al 50% visti i fondi che sta spendendo per la salute pubblica. I danni? Noi abbiamo spese per le strutture: corrente, acqua, manutentori. Non è semplice andare avanti, io non ho il coraggio chiedere aiuti agli sponsor, cercheremo di chiudere le pendenze per ripartire in piena sicurezza e tranquillità, a luglio vedremo il da farsi, si salvi chi può, capoluogo di provincia, ho delle persone dietro se nessuno lavora è un problema. »

Il rendimento della squadra. «La Nuorese è stata tra le prime, ora è dietro ma può rimanere in Eccellenza. Abbiamo utilizzato più giovani di tutti gli altri, la nostra politica è anche quella»

 

MONASTIR (9° con 28 punti) Marco Carboni, presidente

«Per me bisogna terminare i campionati in corso, si sposta tutto in avanti a settembre e si giocano le giornate che mancano perché qualsiasi decisione scontenta tutti. Riprendere a giocare è impossibile, anche per tutto quello che è richiesto dai medici sportivi. Sono contrario al colpo di spugna, se non si dovesse riprendere allora è giusto il congelamento della classifica come è stato fatto in Francia con promozione e retrocessioni. Nel calcio a 5 il Monastir vive la stessa attesa del Carbonia, a 3 giornate dalla fine siamo ad un passo dal sogno della serie A. Nel calcio a undici, invece, stavamo rispettando il nostro programma con il raggiungimento della salvezza quanto prima».

 

BOSA (11° con 25 punti) Massimiliano Calaresu, presidente 

«Siamo una piccola realtà, per noi diventa tutto più complicato pensare ad una eventuale ripresa della stagione mentre bisogna prevedere qualcosa per il prossimo campionato. Il tessuto economico di Bosa è fatto di piccole imprese del settore turistico, ci sono grandi appassionati di calcio che danno un piccolo contributo, andare ora a chiedere aiuti economici diventa dura. Per le Associazioni Dilettantistiche verrà costituito un fondo col risparmio degli investimenti da fare per le Olimpiadi di Milano-Cortina e le final Atp di Torino, non immagino nemmeno quanti soldi occorrano per soddisfare tutte le Asd d'Italia in tutti gli sport. Per quanto riguarda l'aspetto della classifica di Eccellenza, fino a 7 giornate dalla fine il campo ha dato un risultato e quello è già una soluzione, bisogna prendere come buona la classifica al momento della sospensione».

 

PORTO ROTONDO (15° con 20 punti) Marco Piemonte, dirigente

«La nostra linea è quella di attenerci alle decisioni che prenderà la Figc. L'auspicio è quello di risolvere quanto prima il problema sanitario, il calcio è un hobby che piace a tutti. Trovo giusto che la Figc decida quanto prima per capire dove andremo a parare, l'importante è bloccare questo campionato, non vedo la possibilità di poter continuare visto anche i protocolli medici, già difficili da seguire in serie C figuriamoci nei dilettanti. Al di là di stabilire promozioni e retrocessioni è importante capire chi riuscirà a partecipare ai campionati, la Figc si faccia carico nel dare aiuti sostanziosi ai club dilettantistici».


 

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2019/2020