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«L'attacco è formidabile ma ora dobbiamo lavorare per subire meno gol»

L'Ilvamaddalena a caccia delle prime, Catuogno: «Per noi inizia un nuovo campionato: non possiamo più lasciare punti per strada»

L'Ilvamaddalena si concede il bis: dopo la bella vittoria strappata in trasferta al Posada, infatti, è arrivato il successo casalingo ottenuto nell'ultima uscita contro l'Ozierese, per tre punti pesantissimi che fanno bene al morale e, ovviamente alla classifica, con D'Amico e compagni che salgono a quota 15, a sette lunghezze dalla vetta. Mister Nino Catuogno può quindi godersi i primi frutti del suo lavoro, anche se è ben consapevole che la strada da fare è ancora tanta: il tecnico, subentrato in corsa, ad inizio novembre, per sostituire Vittorio Serio, si concentra ora sulla prossima, attesissima sfida, nella tana del lanciatissimo Thiesi, un vero e proprio esame di maturità che offrirà altre indicazioni utili sull'effettivo stato di salute di una compagine che, dopo una prima parte di stagione tra alti e bassi, è alla ricerca della continuità. Le premesse per fare bene, del resto, ci sono tutte, perchè l'organico allestito in estate dagli uomini mercato del club è di primissimo livello, ma ora sarà importante affrontare ogni impegno con il massimo della concentrazione, perchè i margini di errore, ormai, sono ridotti all'osso.

«Il risultato parla chiaro: la gara di domenica è stata a dir poco pirotecnica — dichiara Nino Catuogno —, con tantissime emozioni da una parte e dall'altra.
I nostri attaccanti hanno fatto vedere davvero grandi cose, ma è un discorso che vale anche per gli avversari. Probabilmente potevamo fare più attenzione, come in occasione del gol subito su punizione: sarebbe bastato mettere un uomo sulla palla, ed invece siamo stati ingenui, subendo una rete da trenta metri, con il portiere fuori dai pali per sistemare la barriera, sono incidenti comunque che possono capitare».

Il confronto non è stato dei più semplici. «La sfida presentava tante insidie, e lo sapevamo; poi per me aveva un sapore particolare, considerando che in passato ho allenato l'Ozierese. La classifica comunque è bugiarda, non rende merito al loro valore, si sono presentati in buona forma, con un atteggiamento molto propositivo. Noi però avevamo l'assoluta necessità di prendere punti per guadagnare qualche posizione, visto che al momento siamo un po' indietro».

Tra i protagonisti del match, spicca senza dubbio Marcos D'Amico, a segno con una tripletta.
«Ci sta dando una grossa mano, peccato però che non fosse disponibile Vuanello, alle prese con un infortunio: è un altro ragazzo argentino, un giocatore fortissimo, di categoria superiore. In attacco non possiamo lamentarci, siamo la squadra che sino ad ora ha segnato di più nei due gironi di Promozione, significa che gli interpreti sono molto in gamba, ma sarebbe il caso di incassare qualche gol in meno, che è un po' la nostra costante negativa».

L'ultimo passo falso, in ordine cronologico, risale al 4 novembre, con il ko interno rifilato dal Li Punti; un esordio sfortunato per il tecnico, che dalla sua ha comunque diverse attenuanti.
«Ho ricevuto l'incarico da parte della dirigenza il sabato, dopo il turno infrasettimanale del primo novembre in cui era maturata la sconfitta a Valledoria, e la domenica siamo scesi nuovamente in campo. Non ho avuto modo, ovviamente, di preparare la partita, così ho mandato in campo la stessa squadra, con lo stesso modulo adottato in precedenza da Serio. La gara, di per sé, è stata anche molto bella, nel primo tempo abbiamo tenuto discretamente il campo contro una compagine molto organizzata e quadrata, non è un caso che si trovino in vetta alla classifica. L'espulsione rimediata da Manca ha complicato ulteriormente le cose, costringendoci a giocare tutta la ripresa in inferiorità numerica. Dal punto di vista psicologico i ragazzi non erano sicuramente al top e questo episodio non ci ha aiutato».

Contro il Posada, invece, la musica è stata ben diversa. «Possono contare su tante ottime individualità, si sono dimostrati un avversario piuttosto valido, che ci ha dato molto filo da torcere. Siamo stati bravi a contenere le loro sfuriate, soprattutto nella parte iniziale del match, ribattendo colpo su colpo, senza mollare nemmeno di un centimetro. Credo che il campionato, per quanto mi riguarda, sia iniziato in quel momento: dopo una settimana di allenamenti alle spalle, in cui i ragazzi hanno subito cercato di assimilare i miei concetti di calcio, si sono visti i primi segnali positivi.
C'era qualcosa da cambiare rispetto al passato, ce la siamo cavata piuttosto bene anche se i margini di crescita sono ancora notevoli; non ho la bacchetta magica, non posso risolvere tutti i problemi in quindici giorni ma di sicuro parto da una buona base, un organico competitivo, con i ragazzi che dimostrano di avere la giusta voglia per far bene e venire fuori da una situazione scomoda».


La prossima sfida, per l'appunto, sarà utilissima per avere un'idea più precisa sullo stato di forma dell'Ilva: di fronte un cliente ostico come il lanciatissimo Thiesi di mister Rassu.
«Dobbiamo fare i conti con qualche acciaccato, i nostri prossimi avversari invece stanno andando a mille, come conferma l'ultimissima vittoria che hanno ottenuto su un campo difficilissimo come quello del Fonni, raggiunta peraltro, da quanto ho letto, con un'ottima prestazione. Sarà una partita difficilissima, non c'è dubbio, ma in realtà è un discorso che puoi estendere a tutte le rivali, e non solo alla seconda in classifica. La stessa Ossese, che è una delle candidate principali alla vittoria finale, ha dovuto penare più del previsto con l'ultima in classifica, anche se poi il risultato finale sembrerebbe suggerire il contrario, ma se non sbaglio hanno realizzato tre dei quattro gol negli ultimi cinque minuti, a conferma del fatto che il Borore ha tenuto botta sino all'80'. È la prova più evidente del grande equilibrio che c'è in questo torneo».

Catuogno ritorna sui motivi che l'hanno spinto ad accettare la guida della Prima Squadra.
«Era un'offerta che non potevo rifiutare, per forza di cose; impossibile negare il mio contributo alla società, soprattutto in un momento così complicato. Non sono di certo un volto nuovo da queste parti (ride), da sette anni, tra l'altro, ricopro l'incarico di responsabile del Settore Giovanile ma nell'ultimo periodo ho anche allenato i più giovani.
Conosco alla perfezione quali sono le difficoltà che mi attendono, ho disputato svariati campionati con questo club e proprio per questo ritengo di avere l'esperienza necessaria per gestire la situazione. Speriamo che vada tutto bene, ma il verdetto spetta, come sempre, al campo: tireremo le somme soltanto alla fine del campionato».

La vetta è distante sette lunghezze: un margine ampio, ma non impossibile da colmare.
«Ci aspetta un'impresa piuttosto complicata, siamo fiduciosi ma per recuperare terreno dobbiamo sempre scendere in campo per vincere e poi, chiaramente, aspettare i risultati degli altri. La stagione è ancora lunghissima comunque, siamo appena ad un terzo e ci sono ancora tanti scontri diretti. Il nostro obbiettivo, sin dall'inizio, è quello di disputare un campionato al vertice, orbitando attorno alla zona play-off, niente è ancora perduto, in questo senso, e noi ce la metteremo tutta».

In questo articolo
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2018/2019
Tags:
Promozione
Girone B