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Pierluigi Scotto, allenatore, Stintino
«Avversarie molto attrezzate, guai essere presuntuosi»

Lo Stintino cresce, Scotto: «Organizzazione, fame e cattiveria, punto sempre al massimo ma bisogna essere umili»

Quattro gol nel recupero di mercoledì contro l'Oschirese e lo Stintino balza al secondo posto nel girone B di Promozione a quota 10, dopo 4 giornate, a due lunghezze dall'Usinese. La squadra di Pierluigi Scotto, tra l'altro, vanta il primato di una difesa imbattuta a fronte di 9 gol segnati ma, soprattutto, ha disputato tre delle quattro gare in trasferta. Domani riceverà della Lanteri, terza nello scorso campionato e reduce dal 2-2 col San Teodoro, unica squadra ad aver fermato i nurresi sinora.  «La gara con la Lanteri sarà difficile come lo è stato il recupero - afferma mister Scotto - l'Oschirese ha giocatori con valori importanti come Davide Budroni, che ho avuto a Olbia in serie D e con una velocità superiore alla media. Gli avversari di domani hanno in avanti una punta come Igene, con degli strappi importanti ma è tutta la squadra ad avere una buona organizzazione. Queste sono partite delicate contro avversari che possono farti male e che vanno affrontati con tanta umiltà senza essere presuntuosi».

 

A che punto è lo Stintino?

«La squadra ha grandi margini miglioramento, siamo appena al 40-50% di ciò che possiamo esprimere anche se devo dire che domenica scorsa ho visto un gran calcio nel primo tempo in un campo non grandissimo come quello di Bonorva. Tu puoi acquistare tutto nel mercato tranne gli automatismi e noi siamo a metà del percorso. È comunque un avvio tutto strano, non avevo mai iniziato una preparazione senza forzare e senza fare carichi di lavoro eccessivi, ho dovuto considerare di avere a che fare con giocatori che arrivavano da 7 mesi di inattività. Ma già nelle prime amichevoli qualche indicazione la stavamo traendo, dovevamo solo chiudere la squadra in corsa; ci mancava un po' di qualità davanti che abbiamo trovato con gli arrivi di Gargiulo e Gassama. Non avendo un centravanti vero, ho scelto di giocare come ho fatto a Sorso quando la prima punta era Pulina»

Il secondo posto è comunque soddisfacente

«Devo dire che che più che guardare la classifica dobbiamo continuamente migliorare per affrontare bene le sfide contro avversari più forti di noi. Organizzazione, equilibri e umiltà deve esser alla base di ogni progetto. Abbiamo lavorato molto sugli equilibri, voglio le mie squadre corte e che stiano alte in modo che si possano difendere a centrocampo prima che in difesa. Un lavoro che deve pagare come quando sono subentrato nello scorso campionato quando abbiamo subito un solo un gol su azione prima dello stop. I numeri dicono sempre tanto»

In tante guardano alla vetta 

«Nel nostro girone ci sono non meno di quattro-cinque squadre molto attrezzate con giocatori provenienti da altre categorie, come lo stesso Stintino. E mi riferisco all'Usinese, che non sorprende in testa perché costruita per vincere con giocatori abituati a vincere come Gutierrez, Delrio, Piredda, Usai, Saba, Nuvoli; il Thiesi stesso, che ha sfiorato la promozione lo scorso anno; il Luogosanto ha aggiunto Lepore dopo aver preso una punta come Mulas; il Calangianus sul campo ha vinto tutte le gare e ha un organico importante con ragazzi di valore come il centrocampista argentino Torresi; e non vanno sottovalutate anche Lanteri, Valledoria, Buddusò. Ma, prima di tutto, bisogna guardare a noi stessi migliorandoci e affrontando tutti con grande organizzazione»

Lo Stintino vuole recupere l'Eccellenza perduta due anni fa

«Io punto sempre al massimo e voglio vincere ogni gara. Infatti sono arrabbiato per il pareggio di San Teodoro e per le tante occasioni da gol non concretizzate in modo banale. Se ti manca la fame e la cattiveria per chiudere le gare allora non vinci mai. Le motivazioni e la voglia di vincere devono essere nel dna di un giocatore, se non ce l'hanno gliela faccio venire io. Poi sappiamo bene che c'è il momento in cui attacchi e non segni, poi prendi un gol e perdi pure la gara. Ma dobbiamo mantenere sempre la giusta cattiveria»

In Promozione si è alzato il livello in entrambi i gironi 

«Piano piano mi sto ricalando in questa categoria visto che l'Eccellenza e la serie D le conosco come le mie tasche. Ma qui ho ritrovato giocatori interessanti e in Sardegna ne abbiamo tanti solo che manca il confronto e quando gli allenamenti sono pochi si fatica a crescere. La Promozione l'ho fatta per 4/5 anni al Latte Dolce, già allora vedevo dei ragazzi forti e non mi spiegavo il perché non venissero fuori. Poi capisci che per il lavoro o lo studio non fanno passi avanti ed è un peccato perché ci sono tanti talenti. le squadre di serie D sarde che non puntano a vincere dovrebbero guardare un po' di più qui e scovare potenzialità interessanti. Nella mia carriera ho rilanciato tanti giocatori e fatti conoscere altri, non ultimo a Sorso quando abbiamo sfiorato la serie D» 

Ma perché poi Scotto trova spazio solo in Promozione?

«Non credo sia normale che uno che vince i playoff di Eccellenza rimanga poi senza squadra e gli vengano preferiti altri allenatori non in base alla meritocrazia ma evidentemente per altri motivi. Questo è il male del calcio in generale, ho tanti colleghi bravi che stanno giustamente allenando e facendo vedere cose interessanti e altri che si muovono nel sottobosco per arrivare ad avere "quella" panchina. Io devo allenare dove c'è un progetto e dove posso dare me stesso, penso di aver dato sempre certe caratteristiche alle mie squadre e non mi pento di niente, anche in Promozione ci sono giocatori forti da allenare»

Tema Covid, che contributo può dare un allenatore per portare avanti i campionati nella maggior sicurezza possibile?

«In ogni allenamento dedico almeno 15' prima dell'allenamento per fare una riunione coi ragazzi ricordando loro di attuare tutte le precazioni necessarie per limitare la possibilità del contagio, quindi il distanziamento sociale, l'utilizzo della mascherina, la pulizia della mani e, soprattutto, rispettare se stessi e rispettare gli altri. Siamo una comunità nel calcio, ci sono dei protocolli adeguati e, al di fuori, dell'attività agonistica riduciamo ai minimi termini la nostra vita sociale, oggi non si può fare quello cui eravamo abituati fino a marzo e in parte abbiamo rivissuto in estate. Ogni nostra disattenzione o superficialità può creare conseguenze spiacevoli alle persone e allo stesso campionato cui prendiamo parte» 

In questo articolo
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2020/2021
Tags:
5ª giornata