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Antonio Borrotzu, attaccante, Castiadas
Il bomber: «Mi scuso con Tore Carboni e Naitana ma così starò vicino ai miei affetti»

L'Ossese batte ancora il Bosa, sulla sfida di mercato i bianconeri soffiano Antonio Borrotzu ai rossoblù

Come domenica in campionato: vince l'Ossese 1-0 contro il Bosa. Ma non si tratta della rivincita della gara andata in scena al Campo Italia ma il risultato di un derby di mercato per l'acquisizione dell'attaccante Antonio Borrotzu, eterno bomber del calcio sardo che nelle ultime due stagioni di Eccellenza è stato capace di segnare 50 reti tra Atletico Uri (30) e Castiadas (20). Nella lunga partita iniziata oggi ha prevalso il club di Carlo Mentasti all'ultimo, proprio come domenica quando il gol-vittoria di Nuvoli è arrivato a 5' dalla fine, con un colpo di scena che ha portato il cannoniere di Orani a svestire la maglia rossoblù del Bosa per infilarsi quella bianconera dell'Ossese. Il capovolgimento di fronte in una mezz'ora.

«Chiedo scusa al Bosa - dice con responsabilità Borrotzu - in particolare a Tore Carboni, col quale siamo stati compagni di squadra a Tempio dal 1995 al 1998, e col presidente Marco Naitana che mi aveva trasmesso l'entusiasmo nel volermi portare in rossoblù. Aspettavo una risposta dall'Ossese entro le dieci di stamattina, poi verso le 12 mi sono deciso e ho dato la parola al Bosa. Alle 12,30 ricevo la telefonata che sarebbe dovuta arrivare due ore e mezzo prima nella quale mi viene data conferma che non c'erano più alcuni impedimenti, non di carattere economico, che avevano frenato la conclusione della trattativa con l'Ossese partita da diverso tempo. Con la faccia in terra ho spiegato al Bosa perché non sarei potuto andare da loro, Tore mi ha detto una cosa che mi ha fatto piacere da un lato e male dall'altra: "Ho iniziato la carriera con te a Tempio e mi avrebbe fatto piacere finirla con te al Bosa". Mi consola il fatto che da amico abbia poi capito che ho fatto la scelta di Ossi  per stare vicino agli effetti, io abito a Uri con la mia compagna e mia figlia vive ad Alghero. Sono felicissimo di andare all'Ossese, di fatto era fin dall'inizio la mia prima scelta perché così sto a casa e ritrovo in squadra un bel po' di amici. Ringrazio tanto il Bosa per l'interesse ma a 39 anni la prima cosa è la famiglia, ho fatto una cosa mai successa in carriera e mi dispiace averla fatta con le persone sbagliate perché la società Bosa è composta da dirigenti seri. Ho preso probabilmente una decisione affrettata per non aver aspettato un'altra mezz'ora. Tra l'altro non avevo mai cambiato squadra a dicembre, a Ittiri sono stato bene tre mesi e mezzo e ringrazio anche loro per come mi hanno trattato».

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2017/2018
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12 Andata