«A Muravera ci sarà tutto il Sarrabus a tifare per noi»
San Vito, mezza salvezza in tasca, Padiglia: «Il 2-0 alla Frassinetti ci regala tranquillità ma nessuna certezza»
Il San Vito piazza il primo, grande colpo nell'andata del playout del girone A di Prima categoria. Il successo per 2 a 0 in trasferta contro la Frassinetti mette la squadra di Angelo Padiglia in forte vantaggio per il match di ritorno a Muravera di domenica.
Il tecnico dei sarrabesi può ritenersi estremamente soddisfatto per quanto fatto vedere dalla sua squadra, che ha offerto una prestazione impeccabile sul piano tattico. Per portare a termine quella che avrebbe il sapore di una piccola impresa sportiva, nella sfida di ritorno basterà anche perdere con due gol di scarto ma l'errore più grande per i biancocelesti, in questo senso, sarebbe quello di abbassare la guardia.
«A dire la verità – rivela mister Padiglia – nella settimana che ha preceduto la sfida la squadra ha dovuto fare i conti con un pizzico di ansia di troppo e credo che sia una cosa normale, considerando che nessuno di loro si era mai trovato prima d'ora a dover giocare una partita così importante. Ho ripetuto ai ragazzi che avrebbero dovuto considerare questi playout come un regalo che ci siamo fatti: abbiamo la possibilità di conquistare la salvezza e vogliamo giocarci tutte le carte a nostra disposizione».
Il tecnico ha dovuto lavorare più sulla testa che sulle gambe dei suoi giocatori.
«Ho chiesto a tutti loro di scendere in campo con il pieno di serenità; del resto conosciamo piuttosto bene i nostri avversari: abbiamo affrontato la Frassinetti in campionato per due volte e ci siamo presentati al confronto ben consapevoli della nostra forza. In più sapevamo anche di avere a disposizione due risultati su tre. Proprio per questo ho preferito diminuire sensibilmente i carichi di lavoro, soprattutto sul piano atletico: ci siamo concentrati sulle partitelle, cercando così di abbassare la tensione. Conosco bene i miei ragazzi, so che tipo di emozioni hanno dovuto affrontare; come se tutto ciò non bastasse, poi, i nostri ultras stanno appresso alla squadra anche durante la settimana, non è proprio facilissimo per noi stare tranquilli».
Le cose sono andate tutte nel verso giusto.
«Non abbiamo corso particolari pericoli e siamo stati bravi a mantenere il pallino del gioco per tutto l'arco della gara, che era, in sostanza, tutto ciò che avevo chiesto ai miei. Da questo punto di vista posso ritenermi estremamente soddisfatto».
Cappai ha griffato la vittoria con una doppietta da urlo.
«Per me non è assolutamente una sorpresa, considerando che in passato avevo già avuto la possibilità di allenarlo; a dicembre militava in una squadra di seconda categoria, la sua storia è simile a quella del figliol prodigo che rientra dopo essere andato via di casa».
Padiglia svela un aneddoto curioso.
«A fine partita gli ho fatto una battuta: “Tu a pallone puoi giocare solo con me”. E lui mi ha risposto: “Mister hai ragione!”. Le cose gli stanno andando davvero bene, considerando che aveva fatto una doppietta anche nell'ultima uscita in campionato».
Il tecnico poi prosegue. «Cappai è un trequartista che di solito gioca dietro le punte, ma quest'anno noi abbiamo perso la nostra punta centrale, un argentino che l'anno scorso era riuscito a realizzare tantissimi gol, così ci siamo ritrovati con un solo attaccante di ruolo. Quando è arrivato gli ho detto: “Gioca pure senza preoccuparti della fase difensiva”. L'ho schierato come seconda punta e ha accettato volentieri la mia proposta: non sapeva quanto poteva dare in quel ruolo ma io ho cercato di trasmettergli tutta la fiducia che nutro nei suoi confronti. Così ha trovato la giusta serenità e, dal suo arrivo, è stato capace di realizzare 6-7 centri. Sarà una sorpresa per molti, ma non per me: parliamo di un elemento tecnicamente molto valido, dai piedi buoni, che sta facendo, tra le altre cose, dei gol bellissimi, come quello che ha realizzato contro la Frassinetti: un altro giocatore, al suo posto, avrebbe cercato la conclusione di prima intenzione ed invece lui ha optato per una finta sul portiere, che poi ha superato allargandosi leggermente sulla destra. Un gesto tecnico importante, che conferma tutto il suo valore».
Ora il San Vito si concentra sulla sfida del ritorno.
«Il fattore campo potrebbe pesare parecchio, e ci tengo a ricordare che noi da due anni siamo costretti a giocare a Muravera a causa dell'indisponibilità dell'impianto di San Vito: questo fattore ha pesato notevolmente sul lavoro settimanale e, in definitiva, sulle prestazioni della squadra. Per il resto, essendo una matricola, avevamo già messo in conto che ci sarebbe stato da soffrire, considerando poi che la rosa è stata sensibilmente rinnovata rispetto al passato e per tutta una serie di contrattempi abbiamo raccolto meno di quanto seminato, ma comunque ce la siamo sempre giocata, anche contro le prime della classe, che spesso ci hanno superato soltanto negli ultimi minuti. Forse in alcune circostanze siamo stati un po' sfortunati, che è una cosa a cui però non credo tantissimo».
Padiglia tira le somme a 90' dalla fine dei giochi. «In classifica probabilmente avremmo meritato qualcosina in più, ma dobbiamo ricordarci, anche, che la rosa di quest'anno è composta da tanti giocatori che fino all'anno scorso militavano nella juniores. Nel girone di andata abbiamo peccato un pochino sul piano dell'esperienza, ma i miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti: se iniziassimo il campionato oggi faremmo sicuramente un altro percorso. Ma ora dobbiamo concentrarci sui playout: ce li stiamo giocando, siamo fiduciosi, il risultato di domenica ci regala una buona dose di tranquillità ma nessuna certezza. Proprio per questo affronteremo la sfida come se si trattasse di una finalissima: i ragazzi del resto sanno già che su alcune cose non transigo: per incominciare pretendo la massima concentrazione, anche perché ci sarà il pubblico delle grandi occasioni, come già capitato altre volte, del resto, quindi vogliamo ripagare i nostri sostenitori di tutto il calore che ci hanno fatto sentire. Domenica ci sarà tutto il Sarrabus a fare il tifo per noi e giocheremo la gara a viso aperto, cercando di raccogliere il massimo».