Cerimonia privata per la famiglia e gli amici stretti
L'ultimo saluto a Maradona, alla Casa Rosada migliaia di argentini sfilano in lacrime: "Grazie Diego"
La lunga veglia pubblica di Diego Maradona è iniziata alla Casa Rosada, dopo l'addio della sua famiglia. Alle 6 del mattino di Buenos Aires si sono aperte le porte del Palazzo del Governo e il lungo pellegrinaggio di migliaia e migliaia di argentini terminerà alle 16 (quando in Italia saranno le 20), prima di lasciare riposare in pace le spoglie del campionissimo albiceleste scomparso mercoledì all'età di 60 anni nel cimitero “Jardin de Bella Vista”, dove in passato sono stati sepolti sua madre (Doña Tota, morta nel 2011) e suo padre (Don Diego, deceduto nel 2015).
"Grazie Diego" sono state le due parole più ripetute e gridate nei corridoi dell'edificio governativo diventato il suo ultimo stadio. Pianti, urla e applausi, un'emozione grande per tantissime persone che passavano davanti alla bara avvolta dalla bandiera dell'Argentina, un mantello sacro, con sopra la maglia del Boca, quella che indossava la figlia Dalma, e quella della Nazionale con il numero 10. Due dei suoi grandi amori. Successivamente, Alberto Fernández, il presidente dell'Argentina che ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, ha aggiunto anche la maglia dell'Argentinos Junior, club che lo fece debuttare con la numero 16, nella partita contro il Talleres, il 20 ottobre 1976, dieci giorni prima di compiere sedici anni, diventando così il più giovane di sempre a esordire nella Prima divisione argentina, record poi battuto nel 2003 da Sergio Aguero, fidanzato di Giannina, secondogenita di Maradona, dalla quale ha avuto un figlio, Benjamin, a Madrid nel 2009 salvo poi separarsi ad inizio 2013.
Per l'ultimo saluto in forma privata della sua famiglia c'erano Claudia Villafane, l'ex moglie dalla quale ha poi divorziato nel 2004, e le figlie Dalma (1987) e Gianinna (1989), mentre Verónica Ojeda, insegnante di ginnastica, vent’anni più giovane, dalla quale ha avuto il figlio Diego Fernando (2013), e l'altra figlia Jana (1996), nata dalla relazione con Valeria Sabalaín, sono gli altri membri della cerchia familiare del "Pibe de Oro" passati per la Casa Rosada all'alba ma non Diego Jr. (1986), nato dalla relazione con Cristiana Sinagra e non riconosciuto da Maradona fino al 2007, in isolamento domiciliare a Napoli dopo il ricovero in ospedale per coronavirus. Rocio Oliva, l'ultima compagna di Diego, è stata lasciata fuori dalla Casa Rosada.
Presente nel "Salón de los Pensadores" e nella stanza delle donne anche un gruppo ristretto di amici, tra i quali c'erano gli ex giocatori come Mascherano, Goycochea e i campioni del mondo di Messico 1986 - tra cui Sergio Batista, Jorge Burruchaga, Ricardo Giusti, Oscar Garré e Carlos "Chino" Tapia - per salutare "il capitano". Proprio Sergio Goycochea, il portiere titolare dell'Argentina ai Mondiali del 1990 in Italia nonché co-conduttore del programma "La Noche del Diez", è stato uno dei primi ad arrivare alla Casa Rosada prima della mezzanotte. A rappresentare il Boca c'erano gli attaccanti Carlos Tevez (ex Juve) e Ramon Abila, accompagnati da Rolando Schiavi, che Maradona fece esordire in nazionale nel 2009 a 36 anni. La squadra degli "Xeneizes" (genovesi, dal gruppo di giovani italiani provenienti da Genova che fondarono il club nel 1905) era tornata in Argentina poche ore prima, dopo il rinvio della partita di Copa Libertadores contro l'Inter di Porto Alegre.
In seguito all'apertura dei cancelli si è verificato un piccolo incidente con un gruppo di persone che ha tentato di abbattere le recinzioni di contenimento scontrandosi con la Polizia. All'interno della Casa Rosada la diretta tv mostra la "scia umana" che sfila da ore dinanzi al feretro di Diego, arrivato al Palazzo del Governo dopo l'una di notte, verso il quale vengono lanciati fiori e altri oggetti come maglie, giacche, cappelli, berretti, sciarpe che ricordano il proprio idolo nell'ultimo saluto di chi lo ha vegliato nelle notte nei dintorni della Casa Rosada e nell'adiacente Plaza de Mayo.